Il 5 gennaio 2023 allโetร di soli 76 anni se nโรจ andato Luciano Sandrone e lo ha fatto mantenendo fede ai valori cha hanno guidato la sua vita: umiltร e discrezione, quasi a volere approfittare del periodo festivo e della distrazione generale che si instaura in quei giorni per salutarci senza clamori eccessivi.
Eppure ci ha lasciato uno degli uomini piรน importanti della storia recente del Barolo. Forte delle oltre cinquanta vendemmie allโattivo, Luciano รจ stato un profondo conoscitore del Barolo e dei suoi vini. La sua formazione รจ partita ancora molto giovane quando iniziรฒ il lavoro di cantiniere presso la storica Marchesi di Barolo, depositaria della pesante ereditร dellโOpera Pia Barolo, fondata da una delle prime sostenitrici del nascente vino rosso del territorio: la marchesa Juliette Colbert de Maulรฉvrier, moglie dellโultimo marchese Falletti di Barolo.
Giร nel corso degli anni โ70 Luciano capรฌ il potenziale del vino Barolo, anche se allora le vendite scarse e lente sembravano dover condannare questo vino a rimanere famoso solo sui vecchi testi di enografia. La nuova generazione preferiva al duro lavoro nelle vigne gli impieghi sicuri offerti dalle vicine industrie, provocando un progressivo allontanamento dei giovani dalla viticoltura. In questo mondo rurale che faticava a rimanere a galla e con il Barolo che era lontanissimo dai successi commerciali odierni, nel 1978 Luciano crea lโomonima azienda che contribuirร a fare crescere il territorio. In quegli anni Luciano รจ tra coloro che iniziano a ridurre le rese per ettaro e a rinnovare il parco botti per produrre un Barolo piรน fruttato ed esente di aromi estranei e sgradevoli; a quei tempi, durante i quali i produttori di Barolo e Barbaresco furono suddivisi in due fazioni, la cantina Sandrone viene annoverata tra i modernisti.
Alla fine degli anni โ80 del Ventesimo secolo, con le due annate di riferimento per i vini della zona, ovvero 1989 e 1990, Luciano vinificรฒ i primi Barolo in grado di attirare lโattenzione di Robert Parker, guru della critica enologica americana che attribuรฌ per la prima volta un punteggio di 100 centesimi al Cannubi Boschis 1990 dellโazienda. In quel momento Luciano, insieme ad altri produttori del comprensorio, ha acceso e puntato i riflettori sul Barolo. Che da allora viene annoverato tra i grandi rossi del mondo, con conseguente aumento dei prezzi di vendita dei vini e del valore economico dei vigneti. La produzione e la cantina di Luciano si ampliano e, aiutato dal fratello Luca e dalla figlia Barbara, i vini aziendali mietono grandi successi, sia di critica sia di vendite. Luciano ha avuto la gioia di assistere ai primi passi in cantina dei nipoti Alessia e Stefano cui ha dedicato il suo vino piรน importante, cambiando il nome del Barolo Cannubi Boschis in Barolo Aleste. Tutta la nostra redazione si associa al dolore della famiglia e le augura di aver la forza di portare avanti lo straordinario lavoro iniziato da maestro Luciano.
a cura di Gianni Fabrizio
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