Curioso progetto sperimentale a cui prendono parte una società del comparto della torrefazione e un’impresa vitivinicola, che ha scelto di utilizzare gli scarti del caffè per la lotta alle fitopatie nei vigneti. Accade in Spagna, in Galizia, dove Bodegas Marqués de Vizhoja e Verdadero Café stanno lavorando assieme per capire se questa innovazione ecologica e sostenibile possa dare frutti concreti. Obiettivo del progetto è ridurre i trattamenti sulle viti basati su prodotti chimici preferendo quelli biologici, per combattere malattie come il mal dell’esca. Non solo, la cantina Marqués de Vizhoja sta anche lavorando contro il mal dell’esca utilizzando il fungo tricoderma e applicando l’ozono in piccole quantità.
Il proprietario Javier Pelaez ha parlato di virtuosa alleanza tra aziende galiziane in funzione di un’economia circolare. “Gli scarti del caffè vengono valorizzati nei nostri vigneti”, ha dichiarato il viticoltore alla stampa spagnola. A fornire il caffè per avviarlo al riciclo sono i coffee corner sostenibili che Verdadero Café fornisce alla multinazionale spagnola Inditex, nella sua sede di Arteixo. L’azienda vitivinicola, in questo modo, ottiene e riusa lo scarto. Come ha spiegato il direttore di Verdadero Café, Gustavo Cascón, ammonta a 900 chili il quantitativo mensile di caffè riutilizzato.
Il progetto di ricerca durerà tre anni, si spiega in una nota ufficiale, e ha già preso il via su tre piccole parcelle con vigneti della tipologia albariño, all’interno dell’azienda vitivinicola che si trova nel comune di Arbo. “I nostri esperti del settore ricerca e sviluppo” ha spiegato Cascón “vogliono indagare l’efficacia dei diversi metodi, facendo un confronto coi trattamenti convenzionali per poi fare a meno del metodo chimico”.
Nel progetto è inclusa la misurazione degli effetti delle applicazioni sulla composizione del suolo e sulla produttività delle colture, dopo il trattamento coi fondi di caffè. Verdadero Café ha già reso noto che l’uso dei fondi di caffè disseminato nei terreni di alcuni produttori ortofrutticoli del comune di Arteixo ha consentito di migliorare le proprietà dei suoli, fungendo di fatto da fertilizzante naturale. Per la cantina Marqués de Vizhoja, l’auspicio è che, dopo le parcelle sperimentali, questa soluzione sostenibile possa essere estesa a tutti i vigneti di proprietà.
a cura di Gianluca Atzeni
foto Bodegas Marqués de Vizhoja
Questo articolo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 4 agosto 2022 con le stime del Consorzio vini Alto Adige, Consorzio vini del Trentino, Consorzio Collio, del distretto del Soave, della Dop Valpolicella e della Doc Prosecco e Prosecco Docg, del Consorzio tutela Lambrusco, dei Vini di Romagna e dell’Imt Marche.
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