Un giardino di Pantelleria alle pendici dell’Etna? Non è un’allucinazione data dalle alte temperature, ma un’installazione all’interno della terza edizione di Radice Garden Festival, la Biennale del giardino Mediterraneo ideata da Mario Faro che, fino al 19 dicembre, a Giarre, esplorerà il tema dei Giardini del Futuro. Nel parco botanico è possibile visitare quattro installazioni e quindici giardini con le varietà provenienti da Piante Faro, il vivaio che rappresenta una delle realtà più innovative del territorio.
In particolare, il giardino pantesco, che prende il nome di Futuro Anteriore, celebra la viticoltura di Pantelleria, l’isola dove l’uomo nel corso dei secoli è riuscito a coltivare la vite in un ambiente estremo: ventoso, poco piovoso, con terreni in forte pendenza e senza sorgenti di acqua. La vigna è su terrazze sorrette da muretti a secco in pietra lavica, costruiti dalle sapienti mani dei viticoltori; i terrazzamenti contribuiscono a prevenire l’erosione del suolo e rendono unico il paesaggio dell’isola. Inoltre, la vite di Zibibbo è allevata quasi strisciante sul terreno, all’interno di “conche”, in modo che la pianta rimanga molto bassa e protetta dal vento. L’alberello pantesco in quanto “pratica agricola altamente sostenibile e creativa” è stato riconosciuto dall’Unesco Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Futuro Anteriore, che resterà a Radice Pura come installazione permanente sancisce anche la partnership tra l’azienda vitivinicola Donnafugata e la Fondazione Radicepura, realtà siciliane foriere di uno sguardo innovatore sulla propria terra. “Con la famiglia Faro” spiegano Josè e Antonio Rallo, titolari di Donnafugata “condividiamo una visione produttiva fondata sui valori di artigianalità, sostenibilità e cura del paesaggio. Una cultura di impresa consapevole delle sfide che abbiamo davanti: dai cambiamenti climatici all’erosione dei suoli, dalla sostenibilità economica ed ambientale alla cura del territorio”. A completare il giardino, il bozzetto realizzato dall’artista Stefano Vitale (storico illustratore delle etichette Donnafugata) che rappresenta l’isola e il lavoro manuale che c’è dietro alla sua viticoltura eroica.
a cura di Loredana Sottile
Questo articolo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 29 luglio 2021
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