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Le 15 migliori Ribolla Gialla sotto i 20 euro scelte dal Gambero Rosso

La storia della Ribolla è il racconto di un’uva che ha attraversato il tempo, sapendo custodire il senso profondo del territorio a cui appartiene. Ecco quelle dal miglior rapporto qualità-prezzo

  • 20 Aprile, 2025

Tra i i vitigni a bacca bianca più noti del Friuli Venezia Giulia, la ribolla gialla, spesso indicata come una varietà autoctona della regione, è stata a lungo al centro di dibattiti sulla sua origine. Il nome compare già in documenti del XIII secolo, dove però si farebbe riferimento non tanto a un’uva quanto a un vino che all’epoca godeva di grande successo. Ma i recenti studi condotti sul vitigno hanno cercato di far luce sulla sua provenienza.

Colli Orientali del Friuli

Le origini della Ribolla: tra genetica e geografia

Partendo dal fatto che ribolla gialla e rebula slovena sono geneticamente la stessa varietà, si è pensato a un’origine sul confine tra Italia e Slovenia: questa ipotesi è stata confermata dagli studi sul Dna che pongono la ribolla gialla all’interno di quel club elitario di vitigni nobili europei di cui fanno parte traminer, pinot e il progenitore quasi scomparso gouais blanc, come raccontano il prof. Attilio Scienza e Serena Imazio ne “La Stirpe del Vino” (Sperling & Kupfer, 2018). Viene smentita, così, l’ipotesi che voleva che l’uva fosse arrivata attraverso le rotte commerciali veneziane dall’isola di Cefalonia, dove attualmente si coltiva la robola che però geneticamente non ha nulla a che fare con il vitigno coltivato in Friuli Venezia Giulia e in Slovenia.

Collio

L’areale originale della ribolla gialla è circoscritto e corrisponde grossomodo alle zone in cui è diffuso maggiormente anche oggi: si sviluppa lungo tra Collio e Colli Orientali del Friuli lungo il confine italo-sloveno, tra le zone di Rosazzo, Oslavia, Cormòns e San Floriano del Collio. Qui i suoli, composti da marne e arenarie, localmente chiamati ponca, e le forti escursioni termiche, conferiscono al vino la sua tipica freschezza minerale e la capacità di evolvere nel tempo.

uva ribolla gialla in vigna|

La storia della Ribolla: ascesa e declino

La ribolla è stato uno tra i vini di maggior successo durante il Medioevo (ma probabilmente non era prodotto solo con il vitigno di cui abbiamo tracciato la storia genetica); la sua fortuna inizia a calare a partire dal XIX secolo, quando con le crisi della fillossera e la riorganizzazione della viticoltura post-unitaria, l’attenzione dei viticoltori friulani si spostò su varietà più produttive e facili da coltivare.

Nei primi decenni del Novecento  la ribolla viene progressivamente soppiantata da uve internazionali come il pinot grigio, il sauvignon o il tocai friulano. Il suo carattere rustico, l’elevata acidità e una certa timidezza aromatica la rendevano poco attraente in un mercato che chiedeva vini più immediati.

Negli anni Settanta era quasi scomparsa. Rimaneva confinata a piccoli appezzamenti, coltivata perlopiù da produttori legati alla tradizione o da vignaioli pionieri che credevano nella forza identitaria del vitigno.

La rinascita della Ribolla: tra orange wine e precisione enologica

Il vero riscatto della ribolla gialla è iniziato negli anni Novanta del secolo scorso, in parallelo con due movimenti fondamentali: da un lato, la riscoperta delle vinificazioni in anfora e sulle bucce, soprattutto nella zona di Oslavia, grazie a produttori come Josko Gravner e Stanko Radikon; dall’altro, un approccio più tecnico e controllato, portato avanti nei Colli Orientali e nel Collio, che ha valorizzato la versione in bianco, fresca e verticale. Insomma, si tratta di una varietà che ha attraversato secoli e confini senza mai perdere la propria voce e guadagnandosi il suo spazio nel grande racconto della viticoltura italiana.

Le Ribolla Gialla dal migliore rapporto qualità-prezzo

Nella lista che segue, troverete le migliori Ribolla Gialla al di sotto dei 20 euro in enoteca e negli shop on line, valutate e recensite nelle guide Berebene 2025 e Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso.

La storica azienda Formentini, oggi parte del Gruppo Italiano Vini, è attiva dal 1520 e rappresenta una delle realtà di spicco del Collio. I suoi vini valorizzano i vitigni autoctoni e alcune varietà internazionali ben acclimatate. Poche etichette, eleganti e ben definite, che esprimono il territorio. Buonissima la Ribolla Gialla ’23, dalle note di fieno e mela golden e dalla beva appagante e profonda.

Borgo San Daniele prende il nome dal luogo che ospita la sede aziendale e l’antica abitazione di nonno Antonio che, nel 1990, lasciò in eredità ai nipoti Mauro e Alessandra Mauri alcuni ettari di vigneto. Poche etichette ma curate nei minimi particolari esprimono appieno le potenzialità del territorio. La loro Ribolla Gialla ’22 conferma un validissimo rapporto qualità prezzo, di grande tensione e carattere nei sentori fruttati che accolgono il palato con un sorso avvolgente.

L’azienda di proprietà di Igor Erzetic porta il nome di suo padre Branko, il fondatore, che nel 1950 ebbe la lungimiranza di credere nella potenzialità del territorio. Per merito di Igor, quella piccola realtà è diventata un punto di riferimento per gli estimatori dei vini bianchi del Collio. La maggior parte dei vigneti fanno da cornice alla sede aziendale. Le dimensioni ridotte e il numero limitato di etichette consentono a Igor di dedicare le migliori attenzioni alla cura e alla trasformazione delle uve.  Qui vi segnaliamo la Ribolla Gialla per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.

foto di www.fieglvini.it/

Affacciata sul confine con la Slovenia, la frazione goriziana di Oslavia ospita parecchie aziende vitivinicole prestigiose, frutto del lavoro di operosi contadini orgogliosi della loro terra e dei loro vigneti. Qui vive ed opera da oltre due secoli la famiglia Figelj. Anche la nuova generazione formata da Martin, Robert e Matej ha sposato la filosofia aziendale, che si basa su basse rese ed uso di prodotti eco-compatibili, nel totale rispetto della natura e della sostenibilità ambientale. La ricca campionatura che ci è stata proposta conferma l’ottimo livello qualitativo raggiunto e mantenuto nel tempo sia per i vini bianchi che per quelli rossi. Qui vi segnaliamo la Ribolla Gialla per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.

La prima etichetta con il marchio Alessio Komjanc risale al 1973, ma è noto che i suoi bisnonni producevano vino già alla fine dell’Ottocento. La vera svolta aziendale si ebbe nel 2000, quando tutti i suoi quattro figli si insediarono definitivamente in azienda riuscendo ad ottimizzare l’intera filiera produttiva. Il balzo qualitativo registrato nelle ultime annate, frutto di una preziosa consulenza in cantina, ha fatto lievitare la qualità dell’intera gamma portando alla ribalta il nome di famiglia. Qui vi segnaliamo la Ribolla Gialla per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Sulle colline di Dolegna del Collio la famiglia Bernardis vanta una tradizione quasi secolare nel mondo vitivinicolo. L’inizio degli anni ’80 segnò una svolta, quando Giuseppe Bernardis e la moglie Norina Pez, con atto formale, ufficializzarono la fondazione della loro azienda intestandola a lei. Riuscirono ad affermarsi e a creare una bella realtà ereditata dal figlio Stefano, che tuttora gestisce l’azienda a 360 gradi utilizzando esclusivamente uve di produzione propria. Qui vi segnaliamo la Ribolla Gialla per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Il giovanissimo e intraprendente Ivan Sosol dichiara di avere grandi progetti, visioni e desideri. Nel 2019 decise di rilevare e coltivare i vigneti del nonno, che si sviluppano nell’area di confine tra Collio e Brda. Adotta metodi ancestrali in linea con la tradizione locale. Qui vi segnaliamo la Ribolla Gialla per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.

foto di www.facebook.com/tenimenticiva1/

Era il 2016 quando Valerio Civa decise di investire la sua lunga esperienza nel mondo del vino rilevando una cantina e un consistente numero di vigneti a Bellazoia e dintorni, dando vita alla Tenimenti Civa. Dal 2021 è operativa una nuova sede operativa 4.0 a Povoletto. È una cantina altamente innovativa dotata di un sistema di gestione digitale sofisticato che, oltre a tracciare ogni attività, registra le informazioni trasformandole in dati utili per la migliore efficienza dei processi produttivi.   Quest’anno la Ribolla Gialla ci è stata presentata in una miriade di versioni, sia prodotta con le pregiate uve dei Colli Orientali del Friuli che con quelle di pianura, perlopiù spumantizzate. Qui vi segnaliamo la Ribolla Gialla Cuvée Biele Zôe Brut ’22 per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Per Roberto Snidarcig passare da un solo ettaro di vigneto al successo attuale è stato un vero passo da gigante. Nel 1991, assieme alla moglie Sandra, decise di fondare la sua azienda e volle chiamarla Tiare, quale tributo per quanto la terra gli ha permesso di realizzare. Ora la sua realtà è una delle più blasonate realtà del panorama vitivinicolo regionale e, se ancora ce ne fosse bisogno, esalta le potenzialità del comprensorio di Dolegna del Collio. La Ribolla Gialla ’23 è spettacolare. Fragrante sia al naso che in bocca, ma la complessità del profumo è decisamente superiore alla media.

Patrizia Felluga, per molti anni coinvolta nell’azienda paterna, nel 2001 ha deciso di aprire un’attività in proprio, coinvolgendo i giovanissimi figli Antonio e Caterina. Il risultato è un’azienda che riesce a trasmettere stile e territorio ai vini. Ne è un esempio la Ribolla Sodevo ’23. Un vino dal sorso deciso, anticipato al naso da sensazioni di frutta matura, mela golden, e note balsamiche di rosmarino, e che chiude con un finale asciutto e pulito.

Dolegna del Collio|Abbazia di Rosazzo in Friuli||

La tenuta Castello di Buttrio nel 1994 venne acquistata da Marco Felluga, che iniziò subito a trasformarla in azienda vitivinicola per poi passare il testimone alla figlia Alessandra. Con una paziente opera di recupero, Alessandra provvide a riportare allo sfarzo del passato le antiche mura che ora ospitano la cantina e la sede aziendale. I vini stanno vivendo ulteriori momenti di crescita, favoriti dalla sferzata di entusiasmo della nuova generazione e dalla preziosa collaborazione di Donato Lanati. Qui vi segnaliamo la Ribolla Gialla per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Gli Ermacora, nei primi anni del secolo scorso, con indiscussa lungimiranza, scelsero le colline di Ipplis per piantare le loro vigne, consci che il sottosuolo, costituito da argille calcaree di origine eocenica poco fertili ma ricche di sali minerali, era particolarmente vocato per la produzione di vini di gran pregio e dettero vita ad una conduzione familiare che si è tramandata nel tempo. Ormai da molti anni l’azienda è capitanata da Dario e Luciano, ma la nuova generazione è pronta a ricevere il testimone. La prestazione dell’intera gamma dei vini è quella delle annate migliori, e la scelta dei capofila è stata impegnativa. Qui vi segnaliamo la Ribolla Gialla per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Selezionata nel 1986 da Luigi Veronelli nel Gotha dei 50 vignaioli storici italiani, l’azienda Perusini oggi vede Teresa Perusini, attuale proprietaria, mantenere l’impronta familiare impegnata nella preservazione della biodiversità. L’FCO Ribolla Gialla ’23 invita al sorso con i suoi profumi di mela verde, fiori bianchi e scorza di limone. Disteso e beverino, il punto di forza è una freschezza ben dosata che dona ritmo e progressione al palato.

Paolo Rodaro, intraprendente e dinamico artigiano del vino, pur avendo già raggiunto traguardi importanti, è alla continua ricerca di nuovi stimoli arricchendo la già corposa e variegata offerta aziendale con nuove proposte. Ormai da tempo sfoggia la prestigiosa linea denominata Romain, che comprende vini rossi di grande spessore ed ora, assieme alla moglie Lara, si è concentrato sulla produzione di spumanti Metodo Classico Pas Dosé, nuovo fiore all’occhiello aziendale. Qui, però, vi segnaliamo la Ribolla Gialla Fiore ’22 per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Torre Rosazza è un’azienda storica che ha sede a Manzano nel settecentesco Palazzo De Marchi, che spicca sulla sommità di un colle circondato dai vigneti disposti su due splendidi anfiteatri naturali perennemente soleggiati. La Ribolla ’23 profuma di frutta a pasta gialla e fiori gialli. La bocca è fresca e di carattere, con un sorso scorrevole che termina in un finale dalle sensazioni piacevolmente sapide.

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