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Cinque ottime etichette da cercare tra gli stand di Vinitaly

Tra dolci, rossi di annata e metodo ancestrale, torniamo a dare dei consigli su cosa bere tra i padiglioni della manifestazione

  • 08 Aprile, 2025

Al Vinitaly non ci si ferma mai. In una giornata tipo si conteggiano almeno 10mila passi, 35 appuntamenti, 5 eventi e centinaia di assaggi. Dopo la prima tornata, torniamo a proporre qualche etichetta che la redazione ha provato, valutato e che condividiamo con piacere per riempire gli infinitesimali spazi vuoti dell’agenda. Ecco altre cinque etichette da provare:

 

94/100

Orvieto Classico Superiore Muffa Nobile Calcaia ’22 – Barberani

Hall 6-E3

Il Calcaia ’22 si apre su profumi eleganti di frutta matura, confettura d’albicocca e vaniglia, che virano su note più complesse di zafferano, spezie e fresche folate di agrumi, con pompelmo e bergamotto in primo piano. Al palato è suadente nella sua controllata dolcezza, ampio e soprattutto equilibrato da una decisa vena acida che gli regala una straordinaria piacevolezza di beva. Pronto da bere oggi sicuramente, ma questa è una bottiglia destinata ad evolvere splendidamente negli anni.

 

92/100

Recioto della Valpolicella ’20 – Torre d’Orti

I Piona di Cavalchina hanno ormai preso le misure alla Valpolicella. Tra gli ottimi vini della Torre d’Orti vi segnaliamo questo Recioto ’20, da corvina, corvinone e rondinella appassite in fruttaio, cui si aggiunge Amarone per fermare la fermentazione. Segue una lunga maturazione a freddo. Rubino cupo e fitto all’occhio, al naso offre un repertorio di frutti neri e rossi, con marasca visciola e amarena in primo piano, eleganti note speziate dalla cannella ai chiodi di garofano per chiudere con erbe aromatiche e toni di macchia. Palato dolce e controllato da una bella freschezza. Gran vino da formaggi stagionate ed erborinati.

 

93/100

Rivolta Asprinio Frizzante Metodo Ancestrale 2023 – I Borboni

Hall B 208-209

Chi pensa che il vino non possa essere allo stesso tempo una semplice e piacevole bevanda e un oggetto d’arte, foriero di una millenaria cultura contadina, passi oltre. L’Asprinio Frizzante Rivolta dell’azienda I Borboni, proprietà dalla famiglia Numeroso, aderisce alla perfezione a questi due casi. Questo vino, che nasce sui terreni sabbiosi di origine vulcanica dell’agro aversano, proviene da piante a piede franco di età compresa tra i 50 e i 350 anni, in buona parte allevate col metodo delle alberate aversane, è prima di tutto una gradevolissima bevanda estiva, piacevolmente acida e dalle belle note agrumate, da bere fredda, soprattutto se servita con le sue fecce fini

91/100

Friulano Pradis 2024 – Francesco Rotolo

Hall 6-4

Al naso sono netti i profumi di fiori, tra cui dominano le sensazioni dolci e delicate del glicine. Il profilo olfattivo è p0i arricchito da note di melone bianco agrumi, fieno e sale affumicato. La bocca è fitta e vitale, grazie a una spalla acida che spinge bene. il sorso  verso un lungo finale ben giocato tra sapidità e frutto. Un Friulano molto varietale.

85/100

Pinot Nero 2015 – San Felo

Hall 9 – C16

L’azienda San Felo rimane legata alla tradizione, coltivando Sangiovese e Vermentino, ma tra i filari dell’azienda maremmana c’è spazio per vitigni internazionali come Cabernet Sauvignon, Viognier  e Pinot Nero. L’assaggio dell’annata 2015 di questo vitigno vinificato in purezza rivela un vino di grande eleganza, dove i profumi di frutti rossi maturi si intersecano a una delicata speziatura. Al palato conserva ancora una buona vitalità e struttura grazie a una fine trama tannica.

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