In un accordo annunciato lo scorso 9 aprile, Constellation ha dichiarato di aver venduto sei marchi, tra cui Woodbridge, Meiomi e Cook’s a The Wine Group. I marchi sono «posizionati principalmente nel segmento mainstream in declino», ha affermato il gruppo, aggiungendo che l’accordo «dovrebbe generare circa 900 milioni di dollari di ricavi» nel nuovo anno finanziario. Una mossa che non sorprende viste le indiscrezioni relative al marzo scorso che parlavano di una cessione dell’intero comparto enoico.
Tre anni fa il gruppo ha venduto una serie di marchi di vino, tra cui Cooper & Thief, 7 Moons e The Dreaming Tree, a The Wine Group. L’attuale vendita è l’ultima mossa di Constellation per rimodellare la propria gamma con prodotti più costosi. «Questa transazione riflette la nostra strategia pluriennale di riconfigurazione del nostro business, che si traduce in un portafoglio di marchi di vini e liquori artigianali di fascia alta, in linea con le preferenze in continua evoluzione dei consumatori e che contribuiscono a rafforzare la nostra posizione competitiva», ha affermato in una nota Bill Newlands, presidente e ceo di Constellation.
L’accordo riguarda tre strutture e circa 2.700 ettari di vigneti in California, sia in affitto che di proprietà, e i brand Cook’s, J. Rogét, Meiomi, Robert Mondavi Private Selection, SIMI e Woodbridge. In una dichiarazione, The Wine Group ha affermato che l’accordo “porterà all’azienda diversi marchi popolari, premium e ultra-premium, un volume aggiuntivo nei locali, una presenza al dettaglio ampliata e nuove capacità operative interne”. John Sutton, ceo di The Wine Group, ha aggiunto: «L’aggiunta di queste risorse consoliderà il nostro impegno a essere un’azienda orientata al consumatore, offrendo un portafoglio diversificato che offre ai consumatori gusto, qualità e valore eccezionali, per ogni occasione».
Constellation ha fornito dati “comparabili”, che si traducono in un aumento del 2% del fatturato, un aumento del 7% dell’utile operativo a 3,48 miliardi di dollari e una crescita del 10% dell’utile netto a 2,51 miliardi di dollari. Nell’anno fiscale 2025/26 la compagnia prevede che le sue vendite nette registreranno una crescita compresa tra l’1% e un calo del 2%: nello specifico, per quanto riguarda il settore birra si prevede una situazione stabile con un probabile incremento annuo fino al 3%, mentre per quanto riguarda vini e liquori si prevede che le vendite nette diminuiranno del 17-20%. Complessivamente le previsioni sul reddito operativo comparabile vedono un calo dell’1-3%. Constellation sta inoltre cercando di attuare azioni di ristrutturazione aziendale dalle quali si aspetta di generare un risparmio sui costi netti annualizzati di oltre 200 milioni di dollari entro l’anno fiscale 2028.
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