Ancora un passo avanti verso la sostenibilità di filiera nel distretto spumantistico dello Champagne. Dal 2023, la carta potrebbe gradualmente prendere il posto dell’alluminio nei materiali usati per le grandi capsule usate a copertura dei colli delle bottiglie. Il sindacato dei vigneron di Champagne (Sgv) ha annunciato l’avvio di un progetto (assieme a Vipalux per la parte tecnologica) e l’intenzione di voler lavorare con materiali alternativi al classico alluminio che, a seguito della crisi russo-ucraina, è diventato di difficile reperimento, rischiando di mettere in difficoltà un’intera filiera (da 300 milioni di bottiglie), protagonista nell’ultimo anno di uno straordinario recupero dopo la crisi da pandemia.
I cappucci in carta (proveniente per ora da foreste svedesi sostenibili, ma non è escluso che arrivino da quelle francesi) sono realizzati in una fibra che è in grado di piegarsi alla stregua dell’alluminio (ma con pieghe più ampie) e, inoltre, di resistere all’umidità. Il loro costo dovrebbe avvicinarsi a quello degli attuali rivestimenti di fascia superiore e ci sarà il vantaggio di utilizzare le tecnologie digitali per offrire soluzioni innovative alle imprese. Le prime sperimentazioni, fa sapere il sindacato Sgv, stanno dando buoni riscontri. Entro il primo trimestre 2023, è prevista la messa in commercio di 500mila cuffie di carta.
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