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Bordeaux en primeur

Bordeaux 2024: piove in vigna e sul mercato. Sottotono i primi assaggi, attesi nuovi ribassi dei prezzi

La costante della vendemmia 2024 nella regione francese si chiama pioggia. Davanti ad un millesimo fragile e complicato (ma anche esiguo nelle quantità) il trade chiede ulteriori deprezzamenti

  • 17 Aprile, 2025

La Semaine des Primeurs de Bordeaux, storica iniziativa dell’Union des Grand Crus de Bordeaux si è aperta in un clima non propriamente favorevole. Il trade chiede infatti un ulteriore ribasso dei prezzi, la richiesta media è di un -31% sulla campagna 2024, dopo una 2023 con molti Chateaux a -30-40%. Emerge dalle analisi ”founding members”, di ”Wine Lister”, realtà specializzata nell’analisi del mercato dei fine wine, oggi di proprietà del gruppo Le Figarò. Il celebre distretto mondiale per la produzione di vini rossi fermi  vale da solo oltre 2,05 miliardi di euro di export (-8,4%)  nel 2023, il 19% del totale francese. La richiesta si scontra però con un millesimo particolarmente esiguo nelle quantità, difficile prevedere l’andamento dei prossimi mesi.

Stagione piovosa

La stagione 2024 a Bordeaux è stata la più piovosa delle ultime 15, omogeneamente su tutto il territorio, Médoc, Libournais e Sauternes. Il clima, fresco, ha contribuito a sviluppare un esteso ed omogeneo attacco di oidio, che si è presentato presto e non é più regredito. Certamente, quindi, non solo un problema legato alla qualità delle uve vendemmiate, ma anche alla quantità di vino prodotto dopo la cernita dei grappoli, più o meno rigida che sia stata.

Vini fragili, costruiti, spesso con percepibili diluizioni è il motivo comune dell’espressione di un millesimo veramente complicato. Ma probabilmente il fattore che più colpisce è la mancanza di energia nei vini, quella che loro chiamano «puissance». La grande scuola enologica di Bordeaux ha comunque consentito di gestire al meglio la difficoltà che il comparto agronomico ha avuto nel portare in cantina uve sane e in questa annata, anche mature.

Un’annata piccola

Nel 2024 non si può fare il consueto gioco a determinare se l’espressione dei vini sia migliore su riva destra o sinistra, bisogna andare più in profondità, denominazione per denominazione. Nei prossimi giorni analizzeremo le due sponde della Dordogna e della Garonna più in dettaglio. Probabilmente alcuni grandi Chateau salteranno il millesimo, conservando il vino per un puro utilizzo interno ai fini di comprensione, avendone prodotto, appunto come si diceva prima, volumi ristretti. L’idea in generale é che considerata la situazione di mercato, e la tendenza del consumo, si possa fare di necessità virtù e sfruttare un millesimo decisamente “piccolo” per comunicare la denominazione in senso più generale.

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