La Toscana anche quest’anno è in testa alle nostre classifiche, e questo sia grazie ai terroir tradizionali sia a quelli emergenti. Il Chianti Classico ha ridefinito il suo stile, e lo fa con vini sempre più eleganti, giocati sulla finezza e leganti ai diversi terroir che lo compongono, spesso orgogliosamente rivendicati in etichetta con le Menzioni Geografiche Aggiuntive. Anche gli altri Chianti seguono questo processo, dalla Rufina che ha inaugurato la menzione Terrelectae che equivale alle grandi selezioni del Classico, ai Colli Fiorentini e così via. Montepulciano con le sue Pievi e i suoi ottimi vini non è da meno. L’altro grande blasonato, Montalcino, non è mai stato così in forma. Vendemmia dopo vendemmia assaggiamo Brunello sempre più eleganti e definiti, frutto di uno straordinario lavoro in vigna e di un processo di ricerca in cantina che, smaltite le sbornie moderniste di una ventina d’anni fa punta tutto sulla verticalità, la complessità e la finezza, doti che non vanno mai a scapito della godibilità e della bevibilità di questo grande. Bolgheri continua ad essere un laboratorio dinamico e creativo, dove anche i bianchi (vedasi Ornellaia) si stanno esprimendo ad alto livello. Ma la Toscana non è solo questo, dalla Maremma al Pisano, dalla Val di Cornia a Lucca, dalla Val d’Orcia alle falde dell’Appennino, ad ogni curva troverete un vigneto di pregio seguito con passione.
Sono ormai la maggioranza le aziende impegnate in percorsi di sostenibilità, che conducono vigneti in regime biologico o biodinamico e attuano comportamenti virtuosi anche in cantina. Il turismo del vino ha ripreso con vigore dopo le recenti vicissitudini, e così gli investimenti, sia italiani sia internazionali, a conferma dell’immagine sempre più affascinante della Toscana nell’immaginario collettivo. Quest’anno ben due sono i Premi Speciali in regione.
Il premio Progetto Solidale va a Frescobaldi, che da anni segue uno straordinario progetto di rieducazione attraverso la produzione di un eccellente vino con i detenuti della Casa di reclusione di Gorgona.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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