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Dieci anni dopo. Cosa abbiamo imparato dalla grande degustazione di SuperTuscan a Vinitaly

Una degustazione che ripercorre un movimento che ha segnato la storia del vino toscano, e di quello nazionale nel suo complesso, ma anche per raccontare della loro evoluzione del tempo

  • 06 Aprile, 2025
  • 06/04/25

A Vinitaly 2025, il Comitato Historical Supertuscans, che vede l’associazione di 16 cantine del Chianti Classico premiate con almeno un Super Tuscan prima del 1994, anno d’introduzione delle IGT, ha organizzato anche quest’anno una esclusiva degustazione. La storia inizia con Enzo Morganti che nel 1968 presenta il Vigorello di San Felice. Un rosso etichettato come vino da tavola, ma l’ambizione è puntare in alto. Il sangiovese incontra uve internazionali insieme a una nuovo approccio che vede la novità e l’uso dei legni piccoli introdotti negli anni ‘80.

Non si sapeva ancora, ma era nata la categoria dei Super Tuscans, termine che verrà coniato nel 1986 dal giornalista Nicolas Belfrage sulla rivista Decanter. Una denominazione che rappresenta un unicum nel suo genere, perchè decisa dalla critica e non dalle norme.

SuperTuscan a Vinitaly

Comune denominatore è l’annata 2015 che è stata illustrata dalla Master of Wine (MW) Michelle Cherutti-Kowal in compagnia del Presidente del Comitato Paolo Panerai e Niccolò Mascheroni Stianti (Castello di Volpaia). Un’annata che viene descritta dalla MW come una «favolosa, in cui si è raggiunta un equilibrio tra maturità, freschezza e intensità fenolica». Dieci anni dopo, a Vinitaly, si scopre l’evoluzione e le potenzialità di ciascuna etichetta.

Vigorello 2015 – San Felice

Una bocca vitale con una sensazione di frutto maturo che si dipana tra la radice, liquirizia e note balsamiche. Il naso è delicatamente speziato con note di ciliegia nera al naso.  Il finale è lungo e ritorna sulle note speziate e tostate, ma manca di un po’ di allungo nell’ultima parte di bocca.

Le Pergole Torte 2015 – Montevertine
Un naso intenso ed elegante dai sentori di alloro, note floreali. naso intenso escono note di eucalipto. Il sorso ha grinta e una nota soprendente di frutto rosso croccante che esce da centro bocca. Chiude su un finale di cacao e leggere sensazione tostate. Lunghissimo. Elegante. Da applauso

Tignanello 2015 – Antinori

Si offre lentamente, sia al naso che al palato. Il frutto nero maturo si unisce a una sensazione vegetale. Il sorso è strutturato da un trama tannica integrata, ma che rallenta un pizzico la progressione del sorso. Chiude su toni di arancia essiccata. Un po’ chiuso, ritroso, ma con una buona vitalità.

Fabrizio Bianchi Sangioveto Grosso 2015 – Castello di Monsanto
Il naso si apre sulle note tostate, poi vira verso note floreali più dolci. La bocca è vivace, con una freschezza che dona al sorso una verve scalpitante, mentre il tannino struttura e dona profondità. Un vino pronto, ma che ha la stoffa per poter evolvere nei prossimi cinque o dieci anni.

I Sodi di San Niccolò – Castellare di Castellina

La bocca gioca tutto su toni di frutti neri, fiori e spezie e raddoppia le sensazioni percepite con un naso intenso e definito. In bocca la sensazione è quella di un sorso ben levigato nella sua materia, che unisce nerbo e materia a un finale lungo e appagante.

L’Apparita 2015 – Castello di Ama

Al naso è intensa la sensazione di frutto nero maturo e zuccherino. La struttura tannica è fitta, cremosa, per sensazioni setose. Il finale vira su sensazioni speziate, di noce moscata e mandorla tostata, con lunghi ritorni fruttati e balsamici. Il calore della 2015 si fa sentire sul finale, ma la bocca ha una buona agilità e distensione.

Acciaiolo 2015 – Castello di Albola
I toni scuri di corteccia, sottobosco, terrosi con una punta ematica suggeriscono la percentuale dei vitigni utilizzati. La bocca è cesellata da un tannino fitto e da una vibrante freschezza. Sangiovese e Cabernet Sauvignon dialogano ora su le note di frutto nero ora con sensazioni di ciliegia rossa per un vino equilibrato e ricco.

Brancaia il Blu 2015 – Brancaia

L’attacco è fresco e fuoriescono note di more, ribes, mirtillo maturo, ma da metà bocca il sorso rallenta e si chiude un po’ su se stesso con un finale scuro, dai toni maturi a cui si unisce a una tannino leggermente spigoloso.

 Balifico 2015 – Castello di Volpaia
Ancora da attendere. Il naso risulta chiuso, si concede a poco a poco,  come il palato. La bocca gioca tutto su note di cacao e ciliegia matura e polposa. Un vino austero con un finale dalla vena sapida e fruttata che rimanda timidamente  alle percezioni di naso e bocca.

Camartina 2015 – Querciabella

Il sorso è denso, ma al naso si concede poco. Bisogna attenderlo, lasciarlo nel bicchiere per avere più profumi e nitidezza. I toni in bocca sono speziati, scuri e maturi.  Chiude su note di caffè, cioccolato amaro e rimandi alla foglia di alloro e liquirizia.

La Gioia 2015 – Riecine

Acciuga cenere tostato spezia scura al naso, ma la bocca è sottile ingentilita da una acidità dosata ma presente. Chiude con una concordanza bocca naso e un finale lieve ematico. 

Sangioveto 2015 – Badia a Coltibuono

Sono intense le sensazioni balsamiche che vanno a formare un profilo olfattivo fresco e sfaccettato. La bocca ha materia e nerbo, con una vena sapida che esce sul finale e chiude un sorso ben cesellato.

Cepparello 2015 – Isole & Olena

Il naso gioca tutto sulle sensazioni terziarie dove alle note di tabacco dolce da pipa si aggiungono sfumature di sottobosco, visciola e spezie dolci. La bocca ha tensione, con un incedere lento e progressivo. La trama tannica è fitta, ma vellutata e integrata al sorso dal finale lungo e delineato.

Fontalloro 2015 – Fèlsina

 Sangiovese in purezza. Un vino sanguigno e caldo, con una vena sapida che dona progressione e profondità al sorso. Al naso la ciliegia matura, si stacca da un sottofondo di arancia rossa essiccata e note di terra rossa. Non ha perso freschezza e il sorso risulta grintoso e slanciato.

Concerto 2015 – Mazzei

La bocca è sottile, ma ha sostanza. La maturità del frutto sia al naso che in bocca da una sensazione corposa, materica, ma è bilanciato da una buona acidità che spinge il sorso verso un finale che si allunga su note tostate e di frutti rossi maturi.

Cabreo 2015 – Il Borgo

Al naso i sentori vanno dalla cenere, alla vaniglia, alle note tostate che derivano dall’affinamento in legno. La bocca è leggermente meno espressiva, con un sorso che ha ancora freschezza, ma che non convince fino in fondo.

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