In una città dal turismo travolgente - in tutti i sensi - come Venezia, capita che le nuove aperture di qualità siano spesso destinate a una nicchia di clienti altospendenti. L'imminente apertura della Trattoria del Local - prevista il prossimo 20 febbraio - nel sestiere di Castello si muove in una direzione affatto diversa: qui i piatti della tradizione, quelli per intenderci della cucina della nonna, tornano di nuovo protagonisti. Messi però a punto e firmati - ed è questo l'aspetto più intrigante - dalla cucina di uno dei ristoranti che sta rendendo grande (e già da tempo) l'offerta gastronomica della città, il Local.
Prodotti di eccellenza
Bigoli in salsa, polenta, brasati, stracotti, gnocchi il giovedì, baccalà il venerdì, ma anche il ragù napoletano della domenica: nessuna rivisitazione o adattamento in chiave contemporanea o gourmet è previsto. Solo il piacere della tavola e della condivisione, e certo - ingrediente fondamentale - un'attenta selezione delle materie prime impiegate: come, tra i numerosi Presidi Slow Food selezionati, la polenta con farina di mais biancoperla, il broccolo fiolaro, la pecora Brogna, l'agnello dell'Alpago, il formaggio Monte Veronese di malga e il culatello.
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Una cucina di tradizione
«Abbiamo contato i passi che ci separano dal ristorante gourmet e sono solo 75» sorride Benedetta Fullin titolare di entrambe le insegne per poi proseguire: «Eravamo alla ricerca di un magazzino e ci siamo imbattuti in un ristorante. Ci siamo detti: qui faremo un posto come piace a noi e che ancora crediamo manchi a Venezia. Con dei piatti semplici, ma ben fatti e soprattutto accessibili per chiunque». Il cuoco Marco Vallaro già per sette anni presente nella brigata del Local guiderà la cucina della Trattoria con la supervisione dello chef Salvatore Sodano, che puntualizza: «Non vogliamo fare una trattoria contemporanea, perché non ne sentiamo il bisogno. L'innovazione resta al Local, qui portiamo solo la vera cucina della tradizione».
Un quartino di vino
Se, metaforicamente parlando, sono assai più numerosi i passi che separano la trattoria dal ristorante gourmet, la visione che innerva anche quest'ultima creatura è invece figlia della stessa visione imprenditoriale che, ancora una volta, vola alta. Là - al Local - sono ben 55 i vini in mescita e due i menu degustazione (di 7 o 9 portate) dai prezzi importanti. Anche qui però non mancano i numerosi calici disponibili selezionati dal maître del Local Manuel Trevisan, che ha pensato anche a ripristinare quell'istituzione un po' desueta, perché difficilmente associata alla qualità, del quartino di vino: disponibile, si badi bene, non solo per il "tradizionale" vino della casa, ma anche scelto tra le etichette più prestigiose in carta. Quanto ai prezzi del menù questi sono più che abbordabili, specie considerando una piazza cara come Venezia: gli antipasti vanno dai 14 ai 18 euro; i primi dai 15 ai 18 euro e le portate principali dai 20 ai 29 euro.
Un ambiente pop e colorato
Certo la cucina imbastisce un dialogo intrigante con le ricette della tradizione italiana privilegiando quell'asse Venezia - Napoli, anche in omaggio alla terra natale di chef Sodano. L'ambiente accogliente, invece, è giocato sulle tonalità dell'azzurro celeste, con un'attenzione particolare dedicata all'illuminazione - che vuole richiamare lo stile veneziano ma in una chiave pop, semplice, leggera e colorata. E presto a dare ulteriore sapore e spazialità al tutto uno specchio in stile gran caffè veneziano.