Luogo di incontro per i protagonisti della cultura e dello sport. Sede ufficiosa del Milan di Berlusconi e Galliani. Punto di riferimento di dirigenti, tifosi e giornalisti. Giannino 1899 è un pezzo di storia di Milano, soprattutto di quella del nuovo millennio. Lo storico ristorante milanese di via Vittor Pisani, nato nel 1899 come fiaschetteria, ha guadagnato negli anni fama e notorietà per la sua cucina di alto livello, ma anche per essere stato il luogo privilegiato per incontri e trattative legate al calcio.
Il ruolo di Galliani
Sì, perché con Adriano Galliani alla guida delll'Ac Milan, che quest'anno festeggia 125 anni dalla fondazione, la trattoria fondata da Giovanni Bindi si è trasformata in una sorta di ufficio numero due del club rossonero. Negli anni d'oro, l’ex amministratore delegato frequentava “Da Giannino” per il suo risotto giallo con l’ossobuco, in cene che spesso diventavano incontri strategici per il calciomercato. Uno spazio elegante e esclusivo che, insieme a una cucina raffinata, ha contribuito a consolidare l'immagine del ristorante come luogo d'élite e a scrivere alcune delle pagine più significative della storia recente del squadra meneghina.
Merito della gestione di Lorenzo Tonetti, che nel 2006 rileva un ristorante in declino per rilanciarlo. Insieme a lui due compagni di avventura: Joseph Ghapios, un ristoratore egiziano, e Kakha Kaladze, difensore georgiano del Milan. Un trio che, a discapito delle aspettative, si avvicinerà al Milan per il legame tra Galliani e Tonetti, uno di famiglia per il Condor poiché socio di una società di catering in cui c'era anche la figlia.
È anche grazie a questo rapporto con Galliani che il Giannino diventa un ristorante da prima pagina. L’attuale amministratore delegato del Monza, all'epoca plenipotenziario del Milan, lo frequenta regolarmente, al punto che Tonetti - anch’esso milanista - decide di addobbare una delle quattro sale con cimeli e foto storiche del Milan. Sarà l’inizio del sodalizio con il club, che tra quelle stesse mura firmerà trattative celebri, come quelle per David Beckham nel 2008 e Mario Balotelli nel 2013.
A tavola con...
Il locale diventa così teatro di momenti curiosi, come la mancata firma di Ibrahimovic con il Milan nel 2006 per mano di Raiola e la trattativa sfumata con Deco. Celebre anche l'episodio della folla davanti al locale durante la cena di Balotelli nel gennaio 2013, conclusasi con l'acquisto del giocatore del Manchester City da parte del Milan per venti milioni di euro. Troppa la voglia dei tifosi di salutare l’attaccante al tavolo con Galliani. Meglio una carica della polizia per arginare la folla.
Insomma, non solo un luogo di incontri calcistici, ma anche una fucina di relazioni e tante opportunità. Basti pensare a Giuseppe Riso, ora noto agente di calciatori come Tonali, Frattesi, Cristante, Pessina, che al Giannino era concierge. Un lavoro che gli permetteva di portare i primi calciatori della sua scuderia a mangiare lì gratis.
Eppure la trattoria tempio del calcio non è più quella di un tempo. Nel 2013 il ristorante ha cambiato proprietà e sede, segnando la fine di un'epoca. Ciò che rimane è la leggenda legata al calcio, simbolo di un tempo in cui il Milan dominava non solo sul campo, ma anche nelle trattative a tavola. Un Giannino che non esiste più, se non nei ricordi degli affezionati rossoneri.