Green Pea. Lo store ecologico di Farinetti
In un primo momento, annunciando l'intenzione di scendere nuovamente in campo con un ambizioso progetto commerciale (a distanza di più di 10 anni dall'esordio di Eataly), Oscar Farinetti presentava Green Pea, senza mezzi termini, come “l'edificio più bello del mondo”. Un megastore di oltre 10mila metri quadri, in via Nizza (davanti al Lingotto di Torino), proprio accanto alla prima casa di Eataly, per battezzare il nuovo inizio in un luogo che ha portato fortuna all'imprenditore piemontese. Green Pea debutterà – con la benedizione di Al Gore, presente all'inaugurazione - alla fine dell'estate 2020, il 31 agosto, salvo ritardi di cantiere. E come anticipa il brand rivolgerà la sua attenzione al mondo green, raccogliendo in un unico grande contenitore prodotti ecologici, di più categorie merceologiche. Segnando quindi un significativo ampliamento degli orizzonti commerciali del gruppo – avviato a “tornare in famiglia”, nel passaggio di consegne tra Andrea Guerra e Francesco Farinetti, figlio di Oscar – con uno store multiprodotto (dall'abbigliamento agli oggetti per la casa, all'arredamento...) che il patron ha scelto di comunicare a modo suo, evidenziando la dimensione culturale e ludica del progetto, “museo a cielo aperto della sostenibilità”.
Green Pea. Gli spazi
Allo scopo, l'edificio progettato dall'architetto Cristina Catino sarà alimentato con energia “pulita”, geotermia e pannelli fotovoltaici, con il pavimento in grado di accumulare energia al passaggio dei clienti che lo percorreranno ogni giorno. Sviluppato su cinque livelli - ossatura in legno (dalle foreste distrutte dall'alluvione in Veneto) e piante che cresceranno sulle pareti esterne, dedicherà un piano intero all'ozio, con piscina, mini complesso termale e cocktail bar sul tetto. Ma Green Pea dovrà funzionare soprattutto sul piano commerciale, se è vero che sul fronte Fico le aspettative si stanno rivelando sovradimensionate. E lavorare su segmenti potenzialmente accattivanti come l'abbigliamento e l'arredamento, sbandierando il vessillo green, potrebbe rivelarsi un'ottima intuizione – maturata nell'arco degli ultimi sette anni - per replicare all'estero il successo già avuto da Eataly nel mondo: 14 sono le aperture programmate per i prossimi anni, e Torino resterà l'unico Green Pea italiano.
Green Pea. I contenuti
Come un centro commerciale possa rivelarsi ecosostenibile dovrà dimostrarlo il prototipo torinese costato 50 milioni di euro di investimento, mettendo in vetrina il made in Italy che rispetta l'ambiente, automobili elettriche FCA comprese, che al pian terreno avranno il proprio spazio accanto al negozio Tim, dedicato però alla vendita di telefoni ricondizionati. Il motto Buono, pulito e giusto (cui si aggiunge l'imperativo “From duty to beauty”, dal dovere al piacere), così, estende il suo raggio d'azione, “con l'idea di cambiare le abitudini d'acquisto dei consumatori, com'è successo col cibo da Eataly”. Ma da Green Pea ci sarà spazio anche per il cibo, al terzo piano dell'edificio, che segna il passaggio dal negozio all'ozio (conclamato nell'Otium Club in terrazza).
Casa Vicina da Green Pea
A supervisionare l'offerta gastronomica ci sarà Casa Vicina, che dunque trasloca, da Eataly (dove nel 2007 la storica insegna si era trasferita sin dal taglio del nastro dello store) a Green Pea. La famiglia Vicina si rivela così fidata alleata di Farinetti, e beneficerà di uno spazio di 300 metri quadri per articolare sala e cucina a vista. Una settantina i coperti a disposizione, di cui 20 allestiti in uno spazio più intimo e riservato. Mentre in estate i commensali potranno accomodarsi anche nel dehors esterno. Per agevolare il trasloco, Casa Vicina sarà in attività da Eataly Lingotto fino alla fine di luglio, per riaprire nel nuovo spazio sin dal primo giorno di apertura. “Sposare il progetto di Green Pea è per noi un passo naturale e in linea con il percorso che stiamo sviluppando di sostegno delle realtà produttive che mettono in primo piano la qualità e il rispetto dell’ambiente nel quale operano” sostiene Claudio Vicina, che nei prossimi mesi lavorerà su nuove proposte da introdurre in menu per raccontare un approccio green alla cucina. I piatti inediti affiancheranno i classici di Casa Vicina, come la Bagna Caoda da bere, o il tonno di coniglio; mentre si lavorerà anche su una proposta di mare più ampia. Il sigillo al valore del sodalizio lo appone Francesco Farinetti: “La cucina di Claudio ed Anna rappresenta appieno i valori su cui abbiamo costruito il progetto Green Pea: tradizione nella ricerca continua, qualità e sostenibilità".
Green Pea - Torino - via Nizza - da settembre 2020
a cura di Livia Montagnoli