Taste inventa il festival a domicilio
Come si organizza un festival di gastronomia volendo scongiurare il rischio di assembramenti? A domicilio. Ma non rinunciando alla formula che ha dato la notorietà a Taste negli ultimi anni. Taste Dining Festival nasce con l’intenzione di proseguire l’esperienza avviata in diverse città d’Italia (e del mondo) in una forma più consona ai tempi che corrono, intercettando la recente affiliazione al food delivery, anche e soprattutto quello dotato di una certa ambizione gastronomica, di un pubblico più ampio (e, d’altra parte, la disponibilità di cucine e cuochi affermati a cimentarsi con l’ideazione di piatti pensati per il trasporto e la consegna a domicilio). Il progetto prende forma a Milano, coinvolgendo molti dei ristoranti noti della città, che già dal 16 giugno si sono messi all’opera per portare nelle case dei milanesi un po’ dello spirito della manifestazione nata per divulgare la conoscenza della cucina d’autore attraverso un evento di intrattenimento aperto a una platea eterogenea (dunque a prezzi accessibili): “Abbiamo pensato a lungo a come ripartire e non è stato facile, per gli eventi è ancora un momento molto brutto, ma dalla difficoltà si sa nascono le opportunità – spiegano gli organizzatori del gruppo Beit Events - Quindi se non possiamo portare il pubblico in un parco o in una moderna location perché non portare un pizzico dell'esperienza Taste Festival direttamente a casa tua?”.
Taste Dining Festival 2020. Cucina d’autore delivery
Fino al 16 luglio, dunque, sarà possibile ordinare online, tramite la piattaforma Dine Up sviluppata da Taste, 20 diversi menu elaborati da altrettante realtà di Milano, utilizzando prodotti made in Italy e sostenendo botteghe e artigiani del territorio nella selezione delle materie prime. Ognuno dei ristoranti coinvolti ha studiato quattro proposte – come da tradizione di Taste – pensate però per il delivery, e introdotte sul sito da un breve video racconto degli chef interessati. Chi acquista può dunque consultare il menu, scoprirne la storia e conoscere il prezzo di ogni pacchetto. Una volta effettuato l’ordine, non resta che attendere a casa la consegna, effettuata da un servizio di concierge dedicato, con mezzi di trasporto a temperatura controllata, in packaging personalizzato e riutilizzabile. L’obiettivo di fondo, quindi, non cambia, con la sfida in più di rendere compatibile il delivery con la cucina fine dining. A quanto pare, tra i protagonisti della ristorazione meneghina, ci credono in tanti.
Menu e prezzi
C’è spazio per le proposte di Alessandro Negrini e Fabio Pisani, che però partecipano per il bistRo di Aimo e Nadia e con Voce, e non con piatti della casa madre: il menu da quattro portate di Voce costa 90 euro (non propriamente un prezzo “accessibile” a tutte le tasche), spaziando dalle melanzane gratinate ai tre pomodori al profumo di menta e crema di pecorino ai calamari al vapore con fagioli cannellini all’uccelletto. Il menu etnico di Mu Dim Sum, invece, costa 55 euro, ed è un viaggio nella cultura del dim sum e della cucina di Hong Kong, tra una combinazione di ravioli al vapore e un maialino nero al forno affumicato con salsa di tofu fermentato. La proposta delivery di Andrea Berton vale analogamente 55 euro, tra vitello tonnato con sedano e rapanelli, spaghetti alla chitarra con salsa di pomodoro e oliva liquida, uovo di yogurt e mango.
Mentre il ristorante fusion Wicky’s, che ha perfezionato un efficiente servizio di consegna durante il lockdown, propone per 90 euro un assaggio dei piatti signature di Wicky Priyan, dala selezione di nigiri dedicati al maestro ai futomaki, al carpaccio di salmone (la quarta portata, però, desta un minimo di perplessità, trattandosi semplicemente di edamame).
Dal 142 di Sandra Ciciriello e della sua giovane squadra, invece, arriva un percorso tutto dedicato al mare, al costo di 60 euro: calamaro ripieno di carote con salsa allo zenzero, tortello di baccalà con crema di peperoni, polpo arrosto al tè nero affumicato con maionese di acqua di polpo e crema di patate; chiusura dolce con biscotto morbido al cacao e caramello mou. Ma ci sono anche i prodotti dell’orto di Erba Brusca, che abbonda con 5 portate a 53 euro, la creatività di DistrEat (4 portate, 50 euro), i divertissement di Luca Pedata per Carlo e Camilla in Segheria (80 euro).
I ristoranti partecipanti
Aimo e Nadia bistRo
Antica Osteria del Mare
Asola Cucina Sartoriale
Ceresio 7 Pools & Restaurant
Carlo e Camilla in Segheria
Distreat Ristorante
Erba Brusca
Finger's Garden
Il Liberty
L'Alchimia Ristorante & Lounge Bar
La Griglia di Varrone
Maio Restaurant
Mu Dim Sum
Ristorante 142
Ristorante Berton
Salt Food Atelier
Terrazza Triennale - Osteria con Vista
Un Posto a Milano
Voce Aimo e Nadia
Wicky's Innovative Japanese Cuisine
M’ama – Dillo con un Mochi
Taste Dining Festival – Milano – fino al 16 luglio - www.tastefestivalsitalia.com/dining-festival