Cresce la preoccupazione per i due nuovi insetti killer che stanno mettendo a rischio gli apiari italiani, e contro i quali non esistono al momento strumenti di contrasto efficaci.
Insetti alieni: la Vespa velutina
Originaria del sud-est asiatico, la velutina è un predatore di api operaie. Detta anche calabrone asiatico, la velutina è arrivata anche in Italia, causando da subito non solo danni alla frutta matura, ma gravi perdite ai nostri alveari. Ad oggi è presente in Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Toscana ed Emilia-Romagna, dove rischia di impattare economicamente le produzioni apicole, ecologicamente l’attività di impollinazione degli insetti pronubi, e in parte sulla salute pubblica poiché si è rivelata aggressiva anche nei confronti degli umani.
A lanciare "l'allerta massima" è stato Flavio Pezzoli, Presidente dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (Odaf) della provincia di Roma. "La Vespa velutina è un insetto alieno molto pericoloso, che è arrivato anche nel nostro Paese, dalla Liguria alla Toscana, provenendo dalla Francia, mettendo così a rischio non soltanto il comparto dell'apicoltura nazionale, e quindi della produzione di miele, ma soprattutto le api, un insetto pronubo essenziale per l'impollinazione sia delle piante coltivate che di quelle spontanee".
"Noi agronomi," aggiunge Pezzoli "da tempo teniamo sotto controllo la presenza di questo insetto e le Regioni hanno un sistema di allerta molto efficiente, ma invitiamo tutti i cittadini e tutti gli agricoltori che dovessero avvistare una Vespa velutina, in zone dove non è stata avvistata prima, a segnalarla prontamente al sistema fitosanitario regionale di riferimento per il censimento e l'intervento delle Istituzioni per contenere l'insetto".
La Vespa velutina è riconoscibile dal corpo nero, con un'ampia banda tra il giallo scuro sulla parte terminale dell'addome e una stretta linea gialla sul primo segmento addominale. Le zampe hanno la parte terminale gialla. La testa, vista frontalmente, è giallo/arancio. La dimensione è molto grande, poco più grande dei nostri calabroni. "Questo insetto," conclude l'agronomo "è quindi molto pericoloso e si sta diffondendo nel nostro territorio scendendo da nord verso sud. Stiamo tenendo sotto controllo la Vespa velutina anche nel territorio di Roma, dove fortunatamente non è ancora stata avvistata, e la Regione Lazio ha attivato da tempo i suoi sistemi di allerta. Teniamo comunque l'attenzione molto alta".
La Aethina tumida
Ma gli insetti alieni che minacciano l’apicoltura sono due. Oltre alla Vespa velutina, c’è la temibile Aethina tumida, detta anche coleottero degli alveari. Si tratta di un insetto infestante, un piccolo scarabeo che danneggia i favi causando la perdita di miele e polline, portando nell'estrema conseguenza la perdita della famiglia. Inoltre, può creare danni ai favi immagazzinati ed al miele non ancora estratto con conseguente riduzione della produzione di miele e una riduzione della biodiversità. Qualora l'infestazione diventi di proporzioni ragguardevoli può perfino causare lo sciamare della famiglia, ovvero l’abbandono collettivo della comunità.
Prevenzione necessaria per salvaguardare le api Italiane
La prevenzione e il controllo dell’Aethina tumida e della Vespa velutina sono essenziali per la salute delle api e dell'ambiente. È importante mantenere le api in buone condizioni di salute, controllare le colonie per individuare eventuali segni di infestazione, limitare i contatti tra le api e le altre specie di insetti e utilizzare metodi di controllo biologico per combattere l’infestazione. Questi comprendono l’utilizzo di insetti predatori come i ragni e i parassiti "buoni" come i nematodi. Sono metodi efficaci nel controllare la popolazione delle specie killer e nel prevenire la diffusione di malattie.
L'appello al mondo della ricerca
Al di là di iniziative di bee awareness e salvaguardia della specie da parte di organizzazioni internazionali, startup e istituzioni, servono azioni di contrasto e investimenti.
"La Vespa velutina nelle regioni delle regioni nord-orientali, e l'Aethina tumida nel meridione, rappresentano per il settore apistico un grande elemento di criticità," conferma il Presidente di Confcooperative Molise e Segretario Generale di Miele in Cooperativa Riccardo Terriaca, "poiché si tratta di insetti che, oltre a costituire un serio pericolo per gli equilibri biologici del territorio, possono provocare danni seri alla vitalità delle api ed alla qualità delle produzioni." Purtroppo, non essendoci strumenti di contrasto efficaci, si assiste inermi alla devastazione di interi apiari, come denuncia il Presidente, che rivolge un appello al mondo della ricerca, "affinché investa rapidamente, per individuare tecniche e mezzi che possano ridurre i danni che stiamo subendo o quantomeno contenerne la diffusione". Tutte le associazioni apistiche aderenti all’organo cooperativo stanno monitorando con attenzione la situazione sui territori. Il comparto apistico è inoltre minacciato dalla temibile vespa Crabro e dalla Orientalis, i tradizionali calabroni notoriamente predatori delle api che però rappresentano anche un pericolo per l'essere umano. Occorre quindi, conclude Terriaca, "avviare azioni di contrasto con un approccio prudente e serio".