Parigi, 2°arrondissement, a due passi dai Grands Boulevards, fra l’Opéra e il Marais, nel cuore del quartiere Sentier. Rue du Nil, intitolata al Nilo nel 1867, è una storica via del Cinquecento, un tempo malfamata e sporca. Dava l’accesso alla Corte dei Miracoli, spazio pubblico dove stazionavano di giorno ladri e mendicanti che poi sparivano, come per miracolo (da qui il nome) alla sera. Fino a una decina d’anni fa una viuzza dimenticata, oggi quei 72 metri di pavé e facciate colorate sono diventati una cittadella del food. Dove ha appena aperto il più branchée dei bistrot parigini, l’Altro, dello chef stellato Greg Marchand. Così la cucina italiana rivisitata sbarca nella strada più gourmande - e sostenibile - del centro di Parigi.
Chi è Greg Marchand
Greg Marchand ha cominciato il suo percorso nell’Ovest della Francia a 15 anni. Ha imparato il mestiere a Nantes nelle cucine dell’orfanotrofio dove è cresciuto. Qualche anno dopo ha deciso di lasciare la Francia e per 10 anni ha girato il mondo: Londra soprattutto (la sua impostazione è molto anglosassone), Hong Kong, la Costa del Sol, New York. Da Fifteen a Londra lo chef e conduttore tv Jamie Oliver lo soprannomina « Frenchie », un nome che gli ha portato fortuna. E’ a Londra che definisce il suo stile italo-newyorkese dai tocchi british, che lo caratterizza. Quando torna in Francia, a Parigi, più di 10 anni fa, si innamora di questa stradina dimenticata, dove non passa nessuno e tutte le saracinesche sono abbassate. Gli amici gli sconsigliano di aprire lì, ma lui non ha scelta, è l’unico posto che si può permettere. Greg e la moglie Marie ci credono. Così apre Franchie, il suo primo ristorante, che diventa rapidamente famoso e ottiene la stella Michelin. “Aprendo Frenchie – racconta - ho creato un posto dove avrei amato andare e soprattutto tornare. Un micro-restaurante intimo, dove si sta bene. Lo staff è come una piccola famiglia, e il prodotto guida la carta al ritmo delle stagioni. Una cucina in continua evoluzione, istintiva, generosa, autentica"
L’Altro, la novità all’italiana nel panorama parigino
Attorno al Franchie lo chef crea un piccolo “ regno gourmand” con il bar à vin- cantina e un primo fastfood, adesso sostituito dall’ Altro Frenchie, il nuovo bistrot in cui rivela tutta la sua passione per la cucina italiana. Attenzione però: non si tratta dell’ennesimo ristorante italiano a Parigi, niente a che vedere con una copia della trattoria italiana. Lo chef reinterpreta liberamente la nostra tradizione con un tocco contemporaneo londinese (la cucina italiana lui l’ha imparata a Londra) e newyorkese. "Con l’Altro Frenchie torno al mio primo amore, la cucina italiana. Ma proposta secondo una visione originale: una cucina libera, moderna, senza frontiere e influenzata dal mio percorso, soprattutto a Londra e New York »conferma.
Così nel menu ci sono gli antipasti (la zuppa di pomodoro, il maiale tonnato invece del classico vitel tonné), le pizzette con gorgonzola, chutney d’albicocche e noci, le fettuccine con nduja e cozze , le linguine con bisque di granchio e cetrioli di mare, gli gnudi di ricotta, salvia fritta e burro di nocciole, e poi la cotoletta alla milanese, la triglia al pan grattato e finocchio, e per dolce non solo la panna cotta (ma con fragole e grappa)o il gelato al pistacchio di Bronte ma anche la gorgonzola al cucchiaio. Vini italiani e (pochi) francesi, champagne compreso, e fra gli aperitivi, magari da accompagnare a un cicchetto di giardiniera o di olive sicule marinate - il Negroni rivisitato con gin campari e vermouth. Quanto costa? A pranzo, in settimana, formule a 29€ (antipasto/primo piatto o secondo/dessert) e 34 euro per il menu completo, la sera alla carta (minimo 40/50€)
Le botteghe sostenibili di rue du Nil
Attorno all’Altro e al Frenchie stellato, una serie di coloratissime botteghe tutte contrassegnate dal marchio "Terroirs d’avenir" propongono prodotti da agricoltura e pesca sostenibile. E’ il corollario perfetto di una strada che è diventata un gran mercato. Tutto nasce dall’idea di Samuel Nahon e Alexandre Drouard, i fondatori del progetto una quindicina d’anni fa. Due amici parigini, appena diplomati all’École de Commerce, gourmand e appassionati di buoni prodotti, impegnati per l’ambiente e per un cibo “ buono e giusto”. Così pensano a un progetto che valorizzi il territorio e offra un’alternativa all’ l’industria agroalimentare. Vanno in giro per le campagne francesi per oltre un anno alla ricerca di gente impegnata in un altro modo di produrre e di consumare, che difenda la biodiversità e il savoir-faire della tradizione e risponda alle sfide del cambiamento climatico e dell’alimentazione.
Tornano a Parigi e cercano i ristoranti giusti per proporre i loro produttori. Non basta: aprono le prime botteghe in rue du Nil, obiettivo convincere i consumatori a utilizzare solo prodotti di stagione, adattando la domanda all’offerta e non il contrario. Sfida vinta: giusto prezzo per chi produce e chi compra, trasparenza sui prodotti e i produttori, rispetto dei mestieri ancestrali. E così ecco al n. 3 la Boulangerie, la panetteria, al n. 7, l'épicerie-orto frutta, con frutta e verdura di varietà locali- e la cremeria, con una bella scelta di formaggi, all’8 il macellaio che lavora bestie intere e la pescheria, solo pesca sostenibile costiera, rispettando i cicli stagionali. Tutto vicino e tutto ultra fresco. Al 10, l'Arbre à Café, torrefazione-caffetteria proprio davanti all’Altro. E al fondo Plaq, artigiano del cioccolato « bean-to-bar » con tavolette, cioccolatini, gelati. Una perfetta sinergia tra le botteghe, dove la gente viene a fare la spesa e si ferma volentieri a pranzo, a cena, per un aperitivo, un caffè, la merenda. Così oggi la stradina della Corte dei Miracoli è diventata il regno della gastronomia autentica. E’ questo è - davvero- un piccolo miracolo