Quando ha scoperto di essere intollerante a latte e uova, Sara Piva – una laurea in storia e una grande passione per il cibo – stava ancora studiando, ma non sapeva che di lì a breve la sua vita sarebbe stata stravolta. Oggi La Colazione di Sara è una pasticceria piccola ma deliziosa a Torino, zona San Salvario, frequentata un po’ da tutti, soprattutto dalla comunità che si è affezionata all’artigiana attraverso i social.
Dai social network alla pasticceria
Era il 2017 quando la notizia dell’intolleranza ha spinto Sara a mettersi in gioco sui social. «Ho aperto un profilo Instagram, proprio con questo nome, La Colazione di Sara. Sono autodidatta, ho iniziato a cucinare per necessità e ho sperimentato tanto, soprattutto con i dolci: così, ho iniziato a fare piccoli eventi privati a casa con gli amici, sono nate poi delle collaborazioni ed è maturata l’idea di aprire un laboratorio». Il posto giusto è arrivato nel 2019, preso insieme al marito Marco Mirabella (prima in sala al ristorante Consorzio): tempo di fare qualche lavoro e il 7 marzo 2020 la bottega era aperta. Proprio due giorni prima che venisse dichiarato lockdown nazionale, «per fortuna avevo cominciato sui social, così ho continuato a lavorare online».
La pagina Instagram è la stessa di sempre, e Sara continua a raccontarsi attraverso i suoi dolci: «Non la uso solo per le comunicazioni ufficiali del negozio, mi piace comunicare con i clienti in maniera più diretta e aggiungere un tocco personale a tutto». Sono stati proprio i suoi follower a incoraggiarla ad andare avanti in piena pandemia, «non avendo la somministrazione, ho potuto continuare con l’asporto e il delivery. Tante persone acquistavano da me per fare dei regalini, ero arrivata in breve tempo a una media di 60/70 consegne a settimana».
Ciambelle e plumcake salati in una piccola pasticceria
Per fortuna, la pandemia è passata. In pasticceria oggi vengono persone di ogni tipo, «non solo vegani, anche molti intolleranti o semplicemente consumatori curiosi» e le cose procedono bene. Specialità della casa sono le ciambelle, «ne facciamo di tanti tipi, l’impasto è simile a quello delle donuts, ma vengono cotte in forno», poi ci sono le torte da credenza, «il fiore all’occhiello è la Sofficiosa, una torta morbida al farro», i pancakes, lo yogurt con la granola e un gran reparto biscotteria. Per la pausa pranzo, una piccola offerta in fase di crescita «con plumcake e maffin salati». Il locale è piccolino, e così resterà anche in futuro, «avevamo pensato di ampliarci, ma in fondo parte della bellezza è proprio questa dimensione intima e familiare che si crea con i clienti: vogliamo mantenere l’atmosfera di una piccola bottega artigianale, che è ciò che più ci rappresenta».