Basta con i soliti taglieri! Storia dell'antico locale di Napoli dove l'aperitivo si fa con taralli, vino e gassosa

2 Giu 2024, 13:33 | a cura di
Nel capoluogo partenopeo l'aperitivo si fa in maniera diversa, con taralli 'nzogna e pepe (ma niente paura, ci sono anche quelli vegani)

La casa consiglia: 1/4 di vino e 1 litro di gassosa. Con il tagliere del tarallaro. Si legge cosรฌ sullโ€™insegna del bancone della Taralleria Napoletana, da piรน di 80 anni un punto di ritrovo nel capoluogo campano per tutti gli amanti dei taralli. Oltre a fare acquisti, ci si puรฒ fermare per un aperitivo diverso dal solito, e assaporare un pezzo di storia della cittร .

Taralli, vino e gassosa

Basta taglieri di salumi e formaggi, bruschette e tramezzini. Qui si manda avanti lโ€™antica arte ยซtarallaraยป napoletana, iniziata con la vendita sui carretti in strada, finita con sette punti vendita e due laboratori, di cui uno dedicato al senza glutine e senza lattosio. La famiglia Leopoldo a Napoli รจ sinonimo di taralli, quelli โ€˜nzogna e pepe, ricchi di strutto e dalla consistenza friabile, ma ormai anche di quelli vegani. Lโ€™obiettivo รจ servire il cliente, assicurare il numero piรน alto possibile di palati soddisfatti: nessuno viene lasciato indietro, neanche i celiaci, che possono gustare comunque le specialitร  della casa.

L'aperitivo con i taralli

I negozi targati Leopoldo sono belli, eleganti, dal look dโ€™antan e raffinato: il bancone รจ una gioia per gli occhi con una sfilza di taralli salati e anche un comparto dolce, come il nasprato al cioccolato e al limone, il frollo e il roccocรฒ. Per chi volesse acquistarli, ci sono le confezioni mix, con tanto di birra artigianale napoletana: si puรฒ fare anche shopping online, persino dallโ€™estero, ma per unโ€™esperienza originale meglio fermarsi direttamente ai tavolini allโ€™aperto. Ci si accomoda, si ordina da bere, si scelgono i taralli preferiti e poi ci si rilassa di fronte a un aperitivo alternativo: calici di bollicine e Spritz vanno alla grande, ma per essere fedeli alla tradizione, allora si puรฒ optare per vino e gassosa, con le dosi raccomandate dal locale.

Tra i piรน venduti cโ€™รจ il Foria 212, ricetta classica con sugna, sale, pepe e mandorle, e poi quello con impasto verde ai friarielli, il tarallo al formaggio o quello al pomodorino del Vesuvio. I vegani possono tirare un sospiro di sollievo: la scelta cโ€™รจ ed รจ anche ampia. Oltre al classico con le mandorle, cโ€™รจ quello al basilico, lโ€™integrale e poi il tarallo alla canapa. Al posto dello strutto, viene usato lโ€™olio extravergine dโ€™oliva, che conferisce ancora piรน croccantezza allโ€™impasto.

La storia della taralleria

Ad avere lโ€™idea fu Leopoldo Infante, che guidato da papร  Gianni e con lโ€™aiuto della sorella Nunzia, riuscรฌ a coronare il suo sogno. Era il 1940, quando in un piccolo panificio sulla scalinata di Santa Barbara, Leopoldo si innamorรฒ della figlia di un fornaio. Di lรฌ a poco, i due convolarono a nozze e iniziarono una piccola attivitร , un carretto come tanti altri, che si distingueva per i suoi profumatissimi taralli. Alla fine degli anni โ€™60, Leopoldo decise di ingrandirsi, spostandosi in quella che allora era conosciuta come la via degli artigiani, via Foria: fu lรฌ che nacque la Bottega del Tarallo di Leopoldo, mandata avanti poi dai figli e nipoti. Quel carretto ne ha fatta di strada, oggi รจ un brand di successo che dร  lavoro a circa un centinaio di persone. E sforna taralli senza sosta.

tarallerianapoletana.com/

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