Ebbene, ci siamo: manca poco a San Valentino. La festa dell’amore, delle coppie, ma soprattutto la più dibattuta di sempre, tra chi la odia e la considera solo una (riuscita) operazione di marketing e chi non vede l’ora di godersi una cena romantica con la dolce metà. Che piaccia o meno, San Valentino torna puntuale ogni anno e coinvolge anche la tavola: per chi non volesse festeggiare fuori, ecco i nostri consigli per un pasto fatto in casa.
San Valentino in casa: l’aperitivo
Innanzitutto, l’aperitivo. Niente di meglio di una buona bottiglia per iniziare la serata col piede giusto: con una bollicina non si sbaglia mai, Champagne o metodo classico italiano che sia, purché servito alla giusta temperatura. Cosa abbinare? Finger food di ogni tipo, a base di prodotti di stagione: una caponatina invernale con cardi e carciofo per una piacevole nota agrodolce, sticks di mozzarella in carrozza accompagnati da maionese fatta in casa, crostini con hummus, polpettine di carciofi e patate o crocchette di jamon. Il segreto? Rivisitare ricette classiche in maniera semplice e divertente: l’hummus, per esempio, può diventare di lenticchie o di zucca, le chips possono essere fatte usando le bucce di patate ben lavate, per un antipasto a spreco zero ed economico. Per il servizio: potete scegliere di sedervi subito a tavola oppure gustare i primi piccoli sfizi in maniera più intima e informale nel salotto, così da distendere l’atmosfera (specialmente se si tratta di uno dei primi appuntamenti).
Primo piatto, tra paste e risotti
Per proseguire, si può optare per lasagnette, gnocchi di zucca insaporiti con funghi porcini o qualsiasi tipo di pasta fresca fatta in casa, semplice o ripiena. Qualche idea per la farcia dei ravioli? Carciofi e mandorle; baccalà, uvetta e pinoli; zucca e provola oppure, per un ripieno semplicissimo ma profumato, ricotta con scorza di limone, ideale in abbinamento a un sugo di pesce. Senza dimenticare la vasta gamma di risotti: al radicchio (con gorgonzola per i più golosi), alla milanese per portare in tavola colori brillanti, alla barbabietola per un tocco di rosa. Alternativa alla pasta sono poi le vellutate o le creme, da servire con crostini caldi, erbe aromatiche fresche e un filo di buon olio extravergine di oliva a crudo, oltre alle zuppe di pesce (la tradizione italiana regionale è ricca di brodetti e simili).
Seconda portata: carne, pesce o vegetale
Tempo della seconda portata: per un piatto scenografico potete dilettarvi con un filetto alla Wellington (reso famoso da Gordon Ramsay e Masterchef), accompagnato da una salsa gravy, preparazione comune nei Paesi anglosassoni che riutilizza il fondo di cottura della carne. Se il menu è di pesce, via libera ai prodotti di stagione (anche il mondo ittico ha una sua periodicità): naselli, sardine, sgombri, ombrina, scorfano, cefali e dentici sono i protagonisti di febbraio, ma non mancano molluschi e crostacei come calamaretti, mazzancolle, pannocchie e vongole veraci. Se il vostro partner è amante del pesce, difficilmente sbaglierete con i calamaretti ripieni – provate con patate e porro, accompagnando con salsa all’arancia – o con le pannocchie in padella. Non mancano alternative vegetali: polpettine di ricotta al sugo, falafel speziate, arrosti di legumi, e poi la vasta gamma di surrogati di carne e prodotti come tempeh (ottimo glassato con salsa di soia, sciroppo d’acero e senape), seitan – ideale per uno spezzatino – o tofu (al naturale non ha un gran sapore, ma marinato per bene può diventare sfizioso).
Il dessert
La cena di San Valentino non può che chiudersi in dolcezza: in base alle vostre preferenze (e quelle del partner, ça va sans dire) potete scegliere se passare a un vino dolce oppure aspettare di servire il caffè con liquori, amari e distillati (momento che, secondo le regole del galateo, dovrebbe avvenire dopo il dessert, in salone o comunque spostandosi dalla tavola). Per una preparazione veloce ma d’effetto, meglio ricorrere ai dolci al cucchiaio: preparate una crema pasticcera (o, ancor più facile, della ricotta fresca lavorata con lo zucchero), aromatizzatela a piacere con scorze di agrumi o cannella e servitela in una coppa trasparente alternata a frutta fresca. Guarnite con scaglie di cioccolato o granella di frutta secca, et voilà: basta davvero poco per creare un dolce leggero, piacevole e goloso con cui fare bella figura.
Accortezze per l’ospite e un po’ di bon ton
Che si tratti di una conoscenza recente o del partner storico, che già conviviate o meno, poco importa: se si sceglie di regalare una cena per celebrare la propria storia d’amore è bene riservare qualche accortezza in più per il proprio ospite. Spesso dei piccoli dettagli rimangono impressi più di un buon piatto, uno tra tutti: una mise en place curata. Non servono grandi servizi di piatti: basta usare dei tovaglioli di stoffa, scegliere dei calici di vino adeguati e sistemare posate, bicchieri e il resto nell’ordine corretto (per scoprirne di più, ecco le regole del galateo a tavola). Non può mancare un piccolo centrotavola: uno o due vasetti, magari di quelli che un tempo contenevano la marmellata, puliti con dei fiori freschi (o magari un mazzetto di erbe aromatiche per gli amanti dello stile country chic) sapranno conferire un look più raffinato all’apparecchiatura. Aggiungete un paio di candele piccole - le tealight in portacandele semplici andranno benissimo - e il gioco è fatto. Unica avvertenza: evitare fiori dal profumo invadente (anche in questo caso, meglio sceglierli di stagione) e candele profumate, per non interferire con la cena.
Cosa dovrebbe fare l’ospite
Naturalmente, non mancano consigli per l’ospite: che viviate o meno insieme, è bene non presentarsi a mani vuote. Una delle scelte più comuni è il vino, ma attenzione a non prendere iniziative, perché si rischia di sbagliare abbinamento. Sempre meglio avvisare prima chi vi sta ospitando, perché secondo le regole classiche del galateo qualsiasi dono enogastronomico portato dall’ospite deve essere aperto e condiviso a tavola la sera stessa. Sul dessert si può contrattare (eviterete una fatica in più al partner) mentre non ci sono controindicazioni per praline e pasticcini secchi come lingue di gatto, da gustare a fine serata con caffè e amari e considerati un “post dessert”. E poi i fiori: a meno che non abbiate la certezza assoluta che la persona in questione non li gradisca, raramente potrete sbagliare. Un unico fiore a stelo lungo (che sia bello e fresco) oppure un piccolo bouquet con fiori di stagione sono una garanzia, così come una piantina: in quest’ultimo caso, sceglietela piccola e discreta, in modo che non prenda troppo spazio in casa (specialmente se non conoscete l’abitazione). Con un’orchidea, il successo è assicurato. Se volete qualcosa che duri a lungo, invece, potete optare per fiori essiccati oppure per dei bellissimi fiori di cotone, eleganti e delicati.
San Valentino a cena fuori
E se non si ha voglia di stare in casa? Per chi volesse attenersi all’etichetta, ci sono poche e semplici regole da seguire, a cominciare dall’annosa questione del conto, sempre più fonte di accesi dibattiti: non è il genere a dettare legge, ma l’invito. Chi invita, paga: semplice, no? Senza scomodare princìpi femministi (il galateo è nato sessista e lo è ancora adesso, sta a ognuno di noi adeguarlo ai contesti e ai tempi moderni), basta ricordarsi questo. Attenzione, quindi, a come viene posta la domanda: se si usa esplicitamente l’espressione “vorrei invitarti a cena”, si sta sottintendendo che la persona in questione sarà nostra ospite. Tradizionalmente, la donna ordina per prima ed è l’uomo a ricordarsi di servire il vino: una regola nata in epoca romana, quando alle donne era proibito bere, usanza che diede vita al bacio in bocca, nato proprio per controllare se la propria moglie avesse bevuto. Come ripagare dopo il conto? In nessun modo. Si può scegliere di offrire qualcosa da bere in caso la serata proseguisse, oppure la corsa del taxi, ma nulla di più: se l’appuntamento andrà a buon fine, ci saranno altre occasioni per contraccambiare, e l’idea di dover dare qualcosa in cambio di un gesto galante è dannosa non solo per il bon ton.
Come sempre, nessuna regola è legge, ogni persona è libera di comportarsi come meglio crede e riadattare il galateo a suo piacimento: del resto, bon ton oggi significa proprio imparare a contestualizzare e soprattutto mettere l'altro a proprio agio.
a cura di Michela Becchi