Miranda è uno dei paesini più caratteristici della provincia di Isernia. Qui, nel 1960 è nato il Panificio Blanz, una storia familiare proseguita poi a Isernia, dove Gabriele Apollonio porta avanti la tradizione dei nonni Lina e Cosimo, con tanto di mulino interno dove molisce le farine. Il suo fiore all’occhiello? La mitica focaccia di Miranda e la classica panonta.
Che cos'è la panonta molisana
Si chiama così in onore del paese d’origine, ma la ricetta è della famiglia Apollonio: «Si faceva una pizza pane, scondita e con un buco al centro. Nonna invece la preparava con olio e sale, cotta ad alta temperatura così da risultare croccante all’esterno e soffice all'interno». Oggi è una vera specialità in zona, prodotta quotidianamente da Gabriele e la sua squadra, otto persone in tutto che mandano avanti un’attività che rifornisce anche locali e supermercati.
Se la focaccia di Miranda è la regina del panificio, la panonta è la sua fedele compagna: una pagnotta di grande pezzatura tagliata a strati orizzontali e farcita con ogni bendidio, «Miranda è un paese di contadini, pastori, un tempo questo era il pasto tipico dei lavoratori durante le giornate di fatica in montagna». All’interno si trovano peperoni, salsiccia, frittata, uova fritte e guanciale, «oggi tanti neanche la preparano più, ma noi siamo legati alla tradizione e ai nostri clienti piace».
La zuppa cotta nella pizza
Di cultura molisana qui ce n’è tantissima. I fagioli, per esempio, sono un prodotto tipico della zona, e Gabriele li ha valorizzati in una zuppa con la scarola, cotta insieme all’impasto della pizza, «messa nel ruoto e poi nel forno». In inverno è d’obbligo un assaggio della pizza con i cicoli, ricavati dallo strutto del maiale perché, come recita il detto popolare, non si butta via niente, mentre durante il periodo della Quaresima ci sono quella con il baccalà o i calzoni con bieta e alici. Oltre ai tanti piatti della tavola calda, «il regno di mamma», a partire dalle squisite pallotte cacio e ova.
Biscotti da latte e "morbidoni"
Pizze, focacce, ma anche tanti dolci: a fare la parte del leone sono i morbidoni, «un impasto soffice al latte, lievitato come delle brioches e perfetto per la prima colazione» poi i mostaccioli a Natale e le ciambelline al vino. Non mancano i taralli e le friselle, «che piacciono moltissimo», e naturalmente tanto pane, tutto fatto con farine molite in casa. Un’altra chicca? «I bun per gli hamburger, che ci hanno permesso di rifornire tanti ristoranti della zona». Il sogno, ora, è quello di allargare i propri orizzonti e farsi conoscere anche fuori, «stiamo studiando un modo per conservare più a lungo i prodotto e allungare le distanze dei viaggi».
Panificio Blanz – Isernia – Corso Garibaldi, 413 - facebook.com/panificioblanz