Rileggere il Manuale di Nonna Papera è un regalo che ogni adulto dovrebbe farsi. Un libro «altamente esplosivo» che, insieme al Dolce Forno, era il sogno delle bambine e i bambini che potevano finalmente sentirsi un po’ più «grandi» spadellando in cucina. Le illustrazioni sono splendide, i nomi delle ricette uno spasso: i biscotti del drago, le pastine Ercole, il ciambellone di Achille, il mitico salame vichingo. La prima edizione è del 1970, poi ce ne fu un’altra, grazie a una blogger italiana che scoprì un aneddoto curioso: negli Stati Uniti, dove Walt Disney, Topolino e Paperino sono nati, Nonna Papera esiste ma non è affatto la dolce nonnina tutta zucchero e panna montata che conosciamo qui in Italia. E del manuale non ce n'è neanche l'ombra.
Italiani e Nonna Papera, un amore senza fine
Sabrine d’Aubergine è lo pseudonimo custodito gelosamente ancora oggi dalla donna che nel 2010 lanciò online il blog Fragole a Merenda: dopo i primi post, si accorse che il ricettario della Disney stava per spegnere quaranta candeline ma nessun giornale sembrava interessato all’argomento. Lanciò così una raccolta di ricette tratte dalla prima edizione, un’operazione nostalgia riuscitissima, che spinse centinaia di persone a contattarla per recuperare quelle pagine, mai più ristampate fino ad allora.
Fu un fenomeno fuori controllo: le persone si misero alla ricerca di vecchie copie, i prezzi su eBay si impennarono, e un anno dopo la giornalista statunitense Francine Segan contattò Sabrine per saperne di più. Già, perché il personaggio disneyano creato dal fumettista Al Taliaferro nel ’43, in America non sforna torte a tutte le ore: quell’immaginario della nonna impegnata ai fornelli è tutto italiano, e a idearlo sono stati nel ‘70 Mario Gentilini, Elisa Penna e Giovan Battista Carpi.
La Nonna Papera italiana
La grafica del Manuale è straordinaria: niente foto, solo disegni in cui i personaggi dei fumetti interpretano figure storiche a cui sono ispirate le ricette. E che dire della narrazione… poche righe per introdurre ogni aneddoto e fornire qualche nozione di storia ai bambini, prima di passare alla magica ricetta della nonna, che da brava massaia offre anche una sezione di norme di igiene e «casalingo buon senso» che i vecchi lettori ricordano ancora. La blogger, naturalmente, fu ben felice di rispondere alla giornalista, spiegando il motivo del grande successo del manuale in Italia.
Trascorse un altro anno e Sabrine ricevette una mail da Luisa Ribolzi, tra le autrici del libro, che recitava così: «Gentile Sabrine, non posseggo un blog e non so come intervenire, ma sono capitata per caso sulle sue pagine dedicate a Nonna Papera: nel lontano 1970 sono stata fra gli autori del mitico testo e in particolare la mia ricetta della torta di carote inizia da lì la sua storia di successi. Nel frattempo ho imparato a cucinare (cosa non facile) e ho cominciato a scrivere di tutt’altro: ma il Manuale resta il mio primo e insuperato volume, per cui mi unisco con entusiasmo ai festeggiamenti».
La ristampa
Le due si sono incontrate, Sabrine le ha anche preparato i Biscotti al Vallo, pagina 90 del manuale. Alla fine, l'interesse generato nei lettori fu tale che nel 2013 il Corriere della Sera uscì in edicola con nuove copie del Manuale di Nonna Papera, «la ristampa è stata la mia più grande soddisfazione» ci raccontava Sabrine in un’intervista qualche tempo fa. Per lei, il manuale ha rappresentato molto di più di una piccola guida: «Per resistere al tempo, un ricettario deve essere prima di tutto un buon libro, e quello lo era, era un testo da leggere, coinvolgente, che resta ancora oggi accattivante».
Il suo blog è fermo al tempo pre Covid, eppure il flusso di lettori è inarrestabile, «nel 2023 mi ha scritto un ricercatore di filologia romanza che sta lavorando a un saggio sul linguaggio dei manuali Disney e si era imbattuto nella storia di Nonna Papera!». Fragole a Merenda si trova oggi su Instagram, dove Sabrine continua a raccontarsi di tanto in tanto conservando il suo nome fittizio «lo pseudonimo non è mai stata una porta chiusa ai lettori, piuttosto la tenda che mi permetteva di lasciar aperta la finestra». Il Manuale di Nonna Papera resta uno dei suoi libri di cucina preferiti, e oggi in commercio si trova ancora: il ricettario anni ’70 che non è ancora stato eguagliato, e che continua a essere uno dei libri per bambini più belli di sempre.
La ricetta del salame vichingo
«Ora più che mai i Vichinghi sono presi dalla smania dei grandi viaggi. Via mare, naturalmente, anche per fare bella mostra delle loro famose navi carenate. Anzi, proprio a proposito di queste ultime, aggiungeremo una particolarità poco nota e curiosa: una sola vela, quadrata e rossa, s’innalzava sulla nave. sulle fiancate esterne dello scafo gl’irrequieti “guerrieri del nord” appendevano i loro scudi a colori alternati: uno scudo giallo, uno scudo nero, uno scudo giallo e così via. Ridendo e scherzando i Vichinghi giunsero a saccheggiare nell’863 Londra, nell’845 Parigi e Amburgo! E son stati questi scudi a ispirare la ricetta di questo salame!»
Ingredienti
2 tuorli
2 cucchiai di zucchero
150 g di burro
2 cucchiai di cacao amaro
1 bicchierino di curaçao (o altro liquore)
250 g di biscotti secchi
Sbattete insieme i tuorli e lo zucchero finché la crema si gonfia. Fate sciogliere il burro a bagnomaria, e unitelo ai tuorli con lo zucchero, il cacao e il curaçao, mescolando alla perfezione. Tagliuzzate i biscotti a pezzetti piccolissimi, che unirete alla crema. Mescolata finale. Versate il tutto in una carta oleata, dando al dolce la forma di un salame, e chiudete le estremità. Mettete il “salame” in frigorifero e toglietelo solo quando si sarà indurito: allora togliete la carta e… affettate!
Manuale di Nonna Papera – ed. Giunti – pp. 253 – €11.40