Giovedì 16 maggio è un giorno importante per i fan della saga: dopo una lunga attesa arriva la terza stagione di Bridgerton, la storia di otto fratelli e sorelle dell’alta società londinese in cerca dell’amore. Costumi incredibili, un grande trucco, tantissimi balli: tra tè fumante e belle porcellane, guardando le puntate la voglia di indossare una collana di perle e gustare un pasticcino è tanta. Ecco come si prepara un perfetto tè all’inglese.
Tè del pomeriggio, un'abitudine da nobildonne
La storia dell’afternoon tea ormai è risaputa: Anna Russell, duchessa di Bedford e dama di compagnia della regina Vittoria, si faceva portare in camera una tazza di tè e delle fette di pane imburrate per resistere fino all’ora di cena, abitudine che condivise poi con altre nobildonne e che la regina, una vera golosa (tra le sue passioni si ricordano birra e bratwurst), introdusse a corte lanciando la moda del tè del pomeriggio. Da gustare ben vestite, naturalmente, indossando i gioielli migliori e aggiornandosi sulle ultime novità.
Le bevande per il tè all’inglese
Cominciamo dalle bevande, il tè: la scelta tra pregiate foglie sfuse è molto ampia, ma se non avete tempo, sappiate che la maggior parte degli inglesi in casa utilizza un semplice tè nero English Breakfast, macchiato con un goccio di latte. Non il modo più gourmet di sorseggiare la bevanda, ma sicuramente il più pratico e anche il più diffuso. Se avete voglia di una bollicina, invece, allora vada per lo Champagne, scelta comune nelle grandi sale da tè britanniche.
Ultima opzione, per le serate più calde, il Pimm’s, un drink che non ha nulla a che fare con con questa tradizione, ma che è senza dubbio un simbolo del Regno Unito. Si tratta di una specialità inventata negli anni ’40 dell’Ottocento, un liquore a base di gin dalla bassa gradazione alcolica, usato per realizzare un cocktail leggero con foglie di menta, cetrioli a cubetti, fragole e limonata: il gusto dell’estate inglese.
Scones, profumo di burro
Se volete organizzare una merenda, potete optare per il cream tea, versione ridotta dell'afternoon tea, a base di tazze di tè e scones. Questi dolcetti sono una vera delizia, dei panetti rotondi da servire caldi con della clotted cream, una crema a metà tra un burro e una panna (impossibile, purtroppo, da trovare in Italia: della panna montata o del buon burro andranno bene), e della confettura. Sono nati nel Cinquecento in Scozia, e sono diventati poi la merenda preferita degli inglesi.
Finger sandwiches
Paninetti rettangolari fatti con il pane in cassetta, rigorosamente senza crosta. Si accompagnano benissimo con il tè o un bicchiere di bollicine, specialmente nei loro due ripieni più famosi: burro e cetrioli oppure coronation chicken, un’insalata di pollo fredda condita con una salsa a base di maionese, erbe e spezie, preparata per la prima volta in occasione dell’incoronazione della regina Elisabetta II nel 1953. Consiglio per i vegani: al posto del burro si può usare benissimo un formaggio spalmabile vegetale (si trova in qualunque supermercato), mentre l’insalata può diventare una coronation chickpeas, con ceci al posto del pollo.
Il galateo del tè all’inglese
Se proprio volete imitare le signore dell’alta società di Bridgerton, ecco le regole da seguire durante il tè: l’acqua nella teiera deve essere sempre fresca e il tè sfuso è preferibile a quello in bustina. La scatola porta tè (tea caddy) va posizionata accanto al padrone o la padrona di casa, mentre sul carrello si mettono la teiera, il filtro con il piattino, la ciotola di zucchero, il bricco del latte, un piatto con fette di limone e la forchetta per spremere l’agrume, oltre a una brocca con acqua calda per gli ospiti che volessero diluire la bevanda.
Prima i sandwich, poi gli scones
Sul tavolo si trovano invece tazze e piattini, forchettine e cucchiaini da tè, piccoli piatti con i dolci e tovaglioli di stoffa. Sempre a tavola si mettono i sandwich, gli scones e il resto, più le ciotole con confettura e clotted cream a parte, che ogni ospite spalmerà sullo scone. A proposito: le contee di Devonshire e Cornovaglia hanno dibattuto per decenni per decidere se sia meglio spalmare prima la clotted cream o la marmellata, ma non sono arrivate a una risposta univoca. Secondo l’etichetta, comunque, si parte dai sandwich, per passare poi agli scones (che a questo punto avranno raggiunto la temperatura perfetta, ancora tiepida ma non troppo da far sciogliere la crema), che andrebbero spezzati con le mani. Solo alla fine si passa agli altri pasticcini.
Being mother, la padrona di casa
A versare il tè è il padrone o la padrona di casa, o comunque chi siede a capotavola, detto being mother, proprio perché il servizio del tè era generalmente compito delle mamme in casa. Arriviamo, dunque, alla bevanda: si dovrebbe versare prima il latte, abitudine nata in un tempo in cui le tazze erano fatte di porcellana ultra fine, che poteva facilmente rompersi con il tè bollente. Si porta la tazza alla bocca senza sollevare il piattino e guai a lasciare il cucchiaino dentro: per il bon ton, è il gesto più maleducato che si possa fare.
Perché gli inglesi bevono sempre il tè
Oggi l’afternoon tea è un momento riservato alle grandi occasioni e gli inglesi amano celebrare compleanni e avvenimenti speciali in una sala da tè con servizio completo, ma semplici tazze calde con qualche dolcino non mancano mai nella loro quotidianità. Almeno, non da metà Seicento, quando Caterina di Braganza, moglie portoghese di Carlo II, portò in dote tra le tante cose anche una scatola di tè. In principio privilegio per pochi, dal Commutation Act del 1784 divenne accessibile a tutti grazie all’abbassamento delle tasse sul prodotto, per poi diventare la bevanda preferita dagli operai in età vittoriana, che la zuccheravano per avere più energia durante il giorno.
Diversa variante del tè del pomeriggio è l’high tea, abitudine diffusa in passato nel Nord del Paese, una sorta di cena a base di tè e prodotti salati, solitamente prosciutto (il gammon, grigliato e servito con uova al tegamino, piselli e patatine fritte). Un rituale consolidato nell’Ottocento in tutto il Midlands, la porzione di territorio tra Nord, Sud e Galles, soprattutto tra la working class, per la quale rappresentava un pasto da consumare insieme a tutta la famiglia a fine giornata. Non a caso, in alcune zone si usa ancora «tea» come sinonimo di cena.