Si prepara in tante regioni, un tempo era la merenda preferita dai bambini e anche dagli adulti, che con una ricetta semplice, sostanziosa e soprattutto di recupero riuscivano a far felice tutta la famiglia. In Abruzzo si chiama pane maritato, perché quelle tra pane e uovo sono proprio delle nozze coi fiocchi, e altro non è che una fetta di pane raffermo bagnata nell’uovo e poi fritta in padella. Sapori di una volta che non stancano mai.
Pane maritato, la ricetta di recupero d’Abruzzo
Oggi lo conosciamo come French toast, piatto divenuto immancabile (in versione moderna, farcita e spesso salata) nelle caffetterie contemporanee, ma in realtà il pane maritato esiste da sempre. Classico accompagnamento durante le scampagnate e tipica colazione offerta dalle nonne, questo pane imbevuto nell’uovo e fritto in padella veniva insaporito tradizionalmente con un pizzico di sale o zucchero a piacere: meglio ancora, in pieno stile abruzzese, con un filo di buon miele. Per la frittura, naturalmente, si usa l’olio extravergine di oliva, al contrario di quanto accade in Francia, dove il simile pain perdu viene cotto in abbondante burro.
Nei borghi di montagna è ancora un must, tanto che la pasticceria Pan dell’Orso di Scanno, storica realtà che ha fatto del recupero delle tradizioni il suo punto di forza, lo propone ancora: alla base, il buon pane fatto in casa da Angelo Di Masso, che diventa un peccato di gola irresistibile per chi non lo conosce, un tuffo nel passato emozionante per chi lo ha assaggiato da bambino.
Il vero French toast, ricordo dell’Antica Roma
Oggi siamo abituati a vedere il French toast ripieno di ogni bendidio possibile. In realtà, la ricetta originale prevede solo una fetta di pane spessa inzuppata in un mix di uova e latte, fritta nel burro e ricoperta di zucchero o sciroppo d’acero. Una ricetta statunitense, conosciuta nel Regno Unito con il nome di eggy bread, ma che in realtà affonda le sue radici nell’Antica Roma. Il primo a parlarne, infatti, è Apicio, che la descrive come una delle tante «aliter dulcia» (un altro piatto dolce), già in voga fra i romani, che la preparavano utilizzando solamente il latte.
La leggenda dell’americano analfabeta
All'origine del French toast così come oggi lo conosciamo, c'è il già citato pain perdu francese (letteralmente, pane perduto) chiamato così per l'usanza di bagnare il pane così a lungo da «perdere» la fetta originale, ottenendo un nuovo prodotto, soffice e goloso. L'Oxford English Dictionary cita il 1660 come anno della prima apparizione del French toast nel volume The Accomplisht Cook, ma secondo la leggenda sarebbe stato tale Joseph French a inventare la ricetta ad Albany nel 1724. Un americano poco scolarizzato, a cui si deve anche il bizzarro nome: stando alle regole grammaticali della lingua inglese, il piatto avrebbe dovuto chiamarsi French’s toast, il toast di French, ma Jospeh non sapeva leggere e scrivere correttamente, così si dimenticò l’apostrofo.