Storia di un castello nel Chianti e della famiglia che ci vive dentro (e produce uno dei migliori vini d’Italia)

10 Set 2023, 08:58 | a cura di
Una storia lunga oltre sessant'anni nata nel cuore del Chianti dove la famiglia Matta del Castello Vicchiomaggio produce uno dei migliori vini d'Italia.

A vederlo John Matta sembra un uomo di altri tempi, un contadino piccoletto uscito da una favola inglese che, alla fatica della terra, unisce la sapienza scientifica della vigna. Eppure, al passo con la modernità. Ha poco più di settant’anni e con arte oratoria e accento british, dirige ancora con tenacia l’azienda agricola di famiglia.

E come ogni favola, anche qui c’è un castello, ed è la sua storia che vi vogliamo raccontare.

Castello Vicchiomaggio: la storia

Siamo nel cuore del Chianti, non molto distante da Greve, ed è qui che sorge Castello Vicchiomaggio, dimora regale in cui hanno soggiornato anche grandi personalità come Leonardo Da Vinci, proprio nel periodo in cui dipingeva La Monna Lisa – in onore dell’evento si conserva anche un quadro con una riproduzione non ufficiale della Gioconda appeso nella corte del castello.

La sua storia risale al 1400, ma la famiglia Matta ha dato nuova vita al posto a partire dagli anni Sessanta quando il padre di John, Federico Secondo, acquista il castello. Da grande importatore di alcolici italiani a Londra, diventa proprietario di un luogo che oggi splende grazie a vigneti, camere, appartamenti, piscina e non solo.

La grande rivoluzione però si ha nel 1970 quando John Matta porta le sue competenze vitivinicole, apprese dalla Scuola di Viticoltura ed Enologia di Alba, in quel gioiellino che è Castello Vicchiomaggio.

 

La produzione di Vicchiomaggio: vini e olio

Sangiovese, canaiolo, cabernet, merlot sono questi i vitigni su cui John Matta, nei primi anni Settanta, ha puntato per la costruzione e la crescita di quello che è oggi l’azienda agricola. Adesso il vitigno principe è il sangiovese, ma cabernet e merlot fanno la loro parte. Uno dei vini di punta è Ripa delle More (Sangiovese 50%, Cabernet sauvignon 30%, Merlot 20%), che proprio quest’anno è stato protagonista di una verticale di 40 annate, dal 1980 al 2020, di cui vi parleremo nel Gambero Rosso di ottobre. La nostra guida Vini d’Italia, poi, lo scorso anno ha premiato con il Tre Bicchieri il vino FSM '18 – dove il nome indica le iniziali di Federico Secondo Matta, padre di John – Merlot 100% in cui si incontrano finezza e complessità allo stesso tempo.

FSM '18 - Premiato con Tre Bicchieri 2023

La cantina è affascinante: botti in rovere e macchina di imbottigliamento ed etichettatura interna perché tutto venga fatto in casa con cura certosina.

La tenuta è di 140 ettari, dove 34 sono coltivati a vite (esposti a Sud) e 10 a ulivo. In effetti, l’azienda produce anche olio da 650 alberi (cultivar di zona: Moraiolo, Leccino e Frantoio) e la raccolta avviene a mano (come per le uve) per garantire un olio che dal 2018 è certificato biologico e IGP Toscano.

Castello Vicchiomaggio: la struttura

Entrati a Castello Vicchiomaggio la voglia è quella di non uscirne più. Visite in cantina e tra le vigne, degustazioni, colazione servita nella sala interna rinascimentale, e cena e pranzo in giardino curatissimo fra siepi e fiori, con vista sulle vigne e sulla piscina, e il panorama del Chianti a fare da contorno, che non guasta mai. La struttura comprende appartamenti indipendenti dentro la struttura del castello con affaccio sulla valle del Chianti, nella corte o in giardino. Le quattro suite si trovano nella Canonica, una struttura a parte ma compresa sempre nell’enorme struttura Vicchiomaggio, con affaccio sulla valle.

Cosa si mangia da Castello Vicchiomaggio

Castello Vicchiomaggio è anche cucina.

Menu minimal che valorizza i prodotti del territorio. Fra i primi da provare le Pappardelle (16 euro): pasta all’uovo di produzione propria al sugo di cinghiale; Tortelli d’anatra, arancia e timo (18 euro): tortelli fatti in casa ripieni d’anatra, saltati in burro aromatizzato con scorza d’arancia, timo fresco e cipollotto grigliato. Siamo in Toscana e non può mancare l’accoppiata perfetta di carne e vino. Merita attenzione la semplicità della Tagliata al Chianti Classico (28 euro). Per palati più curiosi, il consiglio è quello di provare il Brasato al Chianti Classico Riserva e cipolla rossa (23 euro): stracotto di sorra di manzo al Chianti Classico Riserva Petri e salsa di cipolle brasate. Per i golosi, il dolce a cui non rinunciare è il Caffè, caffè, caffè (Mousse al caffè, cuore morbido al fondente, pan di spagna al biscotto con caffè e sale nero) e Orologio di formaggi (selezione di formaggi serviti con miele e mostarde).

Tagliata al Chianti Classico

John Matta, oltre a essere un enologo esperto, è anche curioso amatore e nella carta dei vini del ristorante ha deciso di non essere autoreferenziale inserendo etichette da lui molto apprezzate. Ed è possibile trovare, ad esempio, tra gli spumanti italiani, la Cuvèe Prestige di Ca' Del Bosco o il Franciacorta Dosaggio Zero di Andrea Arici. Fra gli champagne anche la Cuvée di Bollinger, l’edizione prodotta in serie limitatissima, etichettata 007 (sì, quella di James Bond!).

Un progetto familiare lungo sessant’anni

Federica, Delfina, Victoria e Sebastian sono i quattro figli di John Matta che con la moglie Paola curano Castello Vicchiomaggio. La sfida quotidiana è quella di portare in alto il nome di un’azienda che lavora ai massimi livelli da oltre sessant’anni. Emblema di questa tenacia e responsabilità insieme è la presenza costante della famiglia nel castello. Tutti dimorano lì: c’è chi vive a valle nei pressi del negozio e fa da faro in apertura cancelli; chi vive sotto a ridosso degli uliveti (Sebastian cresce suo figlio proprio lì e lo fa giocare fra i terreni e gli ulivi); e chi proprio nel castello, in un’atmosfera da sogno che solo certi posti possono regalare.

Castello Vicchiomaggio - Via Vicchiomaggio, 4 - Greve in Chianti

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