I fratelli Filippo e Lorenzo Scapecchi, chef e sommelier di Terramira, uno dei ristoranti più interessanti della Toscana, si sono affrettati a comunicare il cambio sede – che avverrà a marzo (tra quattro mesi!) senza sede certa - per il timore che una eventuale perdita della stella Michelin possa essere associata a una perdita della qualità. È proprio vero che della Stella non gliene freghi più nulla a nessuno?
Il ristorante Terramira si trasferirà a marzo
Nell’autunno caldo della ristorazione toscana che ha visto (e, temiamo, continuerà a far vedere) la chiusura di molti locali, bisogna stare attenti a non confondere quello che può avere l’odore di una crisi con quello che è soltanto la normale evoluzione, per non dire la crescita di alcune attività. È il caso di Terramira. Una chiusura? Niente affatto, semplicemente un cambio sede da marzo 2025, che però i due fratelli titolari dell’insegna hanno voluto comunicare per tempo per evitare che lo spietato parlare del pubblico associasse l’eventuale perdita di riconoscimenti alla perdita di qualità.
L'annuncio
«Dopo sei anni da quando abbiamo aperto Terramira, anni di soddisfazioni, traguardi e riconoscimenti, sentiamo che c'è bisogno di offrirvi un cambiamento, un nuovo locale che abbiamo cominciato a immaginare da tempo. Vogliamo porci nuovi obiettivi continuando, però, a divertirci e divertirvi facendo il nostro lavoro», raccontano i fratelli Filippo e Lorenzo Scapecchi. «Siamo partiti con una ristrutturazione importante del locale di oggi e abbiamo aperto tra lo scetticismo generale di chi non credeva che un ristorante come il nostro potesse funzionare nella provincia di Arezzo. Per fortuna chi ci conosce sa che siamo testardi, perseveranti e con le idee chiare e non ci siamo fatti condizionare, nemmeno dalla pandemia». Ed effettivamente i due sono stati capaci di richiamare appassionati da tutta la provincia e oltre in un paesino di 5mila abitanti mal contati, grazie a cucina volta a valorizzazione le eccellenze locali e ad accendere i riflettori su questa provincia. «Ora però è il momento giusto per una nuova esperienza sulla quale non tarderemo a informarvi, continua l'annuncio.
Perché trasferirsi ad Arezzo?
Sono due le motivazioni. «La prima è personale, volevamo avvicinarci alle rispettive famiglie che stanno in città, la seconda è prettamente imprenditoriale: abbiamo deciso di riprendere in mano il progetto, che avevamo in testa da tempo, di realizzare un nuovo ristorante con un concept diverso dall'attuale e una struttura che abbia una logica di gestione più sostenibile e attuale, dunque un ristorante più piccolo, più intimo, dove possiamo dare più attenzioni al cliente per affrontare i nuovi tempi della ristorazione gourmet». Tra l'altro, nonostante la spettacolarità della sede attuale, posta sulla riva del’Arno, oggettivamente Capolona non è proprio un punto di passaggio. Lo spostarsi verso Arezzo vorrebbe dire non solo intercettare al meglio la clientela cittadina, ma aprire le porte anche a chi arriva da nord e sud tramite autostrada. C'è già un indirizzo certo? «Stiamo valutando due opzioni. Nel 2025 comunicheremo la nuova location».
Perché annunciarlo adesso?
«Perché abbiamo già comunicato alle guide di settore sulle quali siamo presenti la nostra intenzione di chiudere il primo di marzo, ci sembrava corretto comunicarlo per evitare quel fastidioso atteggiamento di nascondere la realtà per cercare di confermare la stella a tutti i costi. Lo abbiamo comunicato con largo anticipo e la Michelin ha apprezzato la nostra comunicazione nei tempi tecnici per poter gestire al meglio la notizia. Non sappiamo quello che succederà nella prossima edizione della guida Michelin, non sono tenuti a dire quello che decideranno di fare, se sospendere la valutazione o meno. Da parte nostra volevamo essere corretti nei confronti di chi ci ha menzionato nelle guide». Ci avete risposto solo in parte... «Lo stiamo comunicando adesso per evitare una eventuale “confusione” nel caso ci toglieranno la stella. Volevamo avvertire tutti che se la Michelin decidesse di toglierci la stella, questa è la motivazione». Visto il potenziale che i due hanno saputo esprimere negli ultimi anni, la speranza è proprio che questa mossa possa proiettare Terramira sulle rotte di molti nuovi viaggiatori. In fondo le guide servono per questo, per indicare la strada per trovare i buoni ristoranti.