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Vitigni rari e vigne sul mare, la viticoltura eroica di Marisa Cuomo

Da un fazzoletto di terra strappato alle rocce e al mare, nasce Fiorduva, un vino estremo figlio della fatica e dalla caparbietà di Marisa e Cuomo e Raffaele Ferraioli

  • 07 Aprile, 2025

In collaborazione con Marisa Cuomo

Gran Furor Divina Costiera è un marchio che nasce nel 1942 per accompagnare la vendita dei vini della Costa di Furore, ottenuti dalle vigne sdraiate a picco sul golfo di Salerno. Andrea Ferraioli, discendente da un’antica famiglia di vinificatori locali, acquista il marchio nel 1980, per produrre un vino di alta qualità recuperando i segreti dei suoi avi e la secolare tradizione vinicola del suo paese natio.

Insieme alla moglie Marisa Cuomo inizia un’avventura imprenditoriale che è tutt’uno con il legame familiare. Oggi questa straordinaria passione comune per il vino – assistita dalla consulenza tecnica dell’enologo Luigi Moio – colloca le Cantine di Marisa Cuomo tra i migliori marchi dell’enologia italiana a livello internazionale.

A picco sulla Costa di Amalfi

Affacciate sul mare a 500 metri di altezza, le Cantine Marisa Cuomo dominano una parte della Costa di Amalfi situata nel Comune di Furore e si estendono lungo 10 ettari di territorio. Le viti, allevate prevalentemente a “pergolato” e spesso piantate sulle pareti rocciose verticali, si estendono su dieci ettari di superficie di cui 3,5 di proprietà.

«Furore, il paese che non c’è, il paese non paese, col suo abitato sparso sui fianchi della montagna a strapiombo sul mare, si offre a piccole dosi, si lascia scoprire con civettuola ritrosia», raccontava Raffaele Ferraioli, l’ex sindaco di Furore. Un luogo unico, stretto «fra fazzoletti di terra miracolosamente strappati alla roccia e coltivati con amore antico, quasi con ostinazione». Tutt’intorno «vigne e giardini, terrazzi e pergolati, poggi e tornanti che dirupano a mare». Infine, i caratteristici muri: a secco, dipinti, istoriati. Un territorio unico.

Un’antica cantina scavata nella roccia

I vini della cantina invecchiano in un’antica cantina scavata nella roccia di origine dolomitico-calcarea: un luogo affascinante, umido e fresco, che accoglie le barrique in legno di rovere francese. La vinificazione avviene secondo le più moderne tecniche, in un connubio di natura e tecnologia.

In un territorio come Furore, così caratteristico ed allo stesso tempo estremo, la cura delle viti e dell’uva diventa un lavoro completamente manuale. A stretto contatto con la natura, Andrea e Marisa sperimentano tecniche per strappare terreno alla roccia, costruiscono pergolati su cui adagiare le viti, selezionano con rigore le colture più adatte ed i vitigni nobili.

Fiorduva, il vino eroico per eccellenza

Nell’ultima guida Tre Bicchieri del Gambero Rosso il Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva 2023 è tornato a conquistare il massimo alloro. Dal sapore audace, il Fiorduva è un vino eroico che sa di mare e di roccia, ha il colore dell’oro e profuma di sole. Questo vino pluripremiato dalla critica e dagli estimatori premia la caparbia volontà di di Marisa Cuomo e Andrea Ferraioli di tenere in vita le antiche tradizioni vinicole di Furore.

Fiorduva è un vino estremo, un vino eroico, figlio della fatica, del sudore, della laboriosità dell’uomo, prodotto in una zona geograficamente impervia, quasi impossibile e coltivato in minuscoli fazzoletti di terra strappati alla montagna, alle rocce, al mare. Alla realizzazione di questo prodotto concorrono le uve fenile, ginestra e ripoli vinificate con una pressatura soffice e fermentate alla temperatura di 12°C per circa tre mesi.

Vitigni autoctoni a rischio estinzione

«Parliamo di vitigni autoctoni a rischio di estinzione che, grazie alla tenacia e alla passione di chi lavora la vite, sono stati strappati all’oblio. Da questi vitigni deriva un vino carico di storia e di suggestioni, un vino raro e prezioso che può inserirsi a pieno titolo in quelle nicchie di mercato apprezzate soprattutto da quanti amano vini veri, autentici, in contrapposizione ai vini-fotocopia che oggi imperversano in ogni angolo del pianeta», spiega Andrea Ferraioli. Pertanto, assaggiare Fiorduva significa anche immergersi nell’eccezionalità di un luogo unico.

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