La partnership tra San Marzano e Gambero Rosso è ormai consolidata; aver stretto questa collaborazione negli anni ha aiutato l’azienda a comunicare la crescita di un territorio, quello del Primitivo di Manduria che, in linea con l’aumento della notorietà di tutta la regione, è ormai riconosciuto come wine destination a livello nazionale e internazionale. L’alta cucina in abbinamento con i vini dell’azienda così diventano occasione per raccontare una terra e una filosofia di produzione.
L’idea è nata dalla volontà di andare a raccontare l’azienda in quelle che sono annoverate tra le zone più affascinanti d’Italia, luoghi “icona” di ospitalità, e far conoscere attraverso il vino un territorio altrettanto ospitale e accogliente qual è la Puglia, e il Salento in particolare. Inoltre l’idea del viaggio per San Marzano è proprio un leitmotiv, viaggio come ricerca di suggestioni nuove di cui il vino stesso si arricchisce, ai nostri occhi, in contesti diversi e in abbinamento a ingredienti nuovi di cucine lontane da quella regionale pugliese.
Tra le più importanti realtà del territorio pugliese San Marzano è stata fondata da 19 vignaioli nel 1962. Oggi la cooperativa può contare su circa 1200 soci conferitori dietro i quali si pongono circa 1500 ettari di terreno coltivato a vigne. Una gamma articolata e ricca completa il quadro con etichette che diventano il vettore di trasmissione delle potenzialità del territorio salentino fregiandosi di sapori moderni senza mai abbandonare le tradizioni del passato.
I vini selezionati sono molto rappresentativi sia dell’azienda che del territorio, sia nella scelta delle tipologie che in quella dei vitigni. Dal rosato al rosso in versione dolce naturale, la DOCG del Primitivo di Manduria, tipicità squisitamente salentine, dal Susumaniello al Primitivo passando per il Negroamaro e per un blend di uve a bacca bianca del territorio che compongono il bianco più rappresentativo, Edda. Tra questi non potevano mancare i due premiati con i Tre Bicchieri di Gambero Rosso sulla guida Vini d’Italia 2023, ovvero F Negroamaro Sessantanni Primitivo di Manduria, vino icona di San Marzano e premiato consecutivamente negli ultimi quattro anni.
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Il tour, che prevede cinque tappe in altrettanti ristoranti della Penisola, è iniziato dal SanBrite di Cortina d’Ampezzo. con un menu inedito firmato dello chef Riccardo Gaspari. Il ristorante propone una cucina che ripercorre la cucina della memoria con tecniche e presentazioni innovative esaltando la materia prima reperita direttamente dall’azienda agricola di cui il locale fa parte.
“Sono nato in una casa con una stalla al pieno terra. Mio padre dopo il lavoro portava a casa le uova fresche e il latte appena munto e mia madre li usava per preparare i canederli. Sono cresciuto con questa fortuna fatta di cose buone, il mio non può che essere un approccio genuino alla cucina, una ricerca quasi troppo perfezionista del prodotto. Un approccio fatto di ricerca del gusto attraverso ingredienti che nascono nella nostra azienda, un approccio rigenerativo”, dice di sé lo chef.
La seconda tappa del tour è, invece, il ristorante Da Gabrisa di Positano. dove lo chef Emilio Desiderio propone una cucina in giusto equilibrio fra tradizione e creatività. Durante il 2023 si terranno altre tre cene degustazione.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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