Perché c’è sempre spazio per il dolce? Gli scienziati scoprono il meccanismo che inganna la sazietà

17 Feb 2025, 14:47 | a cura di
Il cervello umano ha un sistema che ci spinge a mangiare zuccheri anche quando siamo pieni. Ecco cosa c’è dietro l’immancabile voglia di dessert

Si è pienamente sazi, il bottone dei pantaloni sembra sul punto di esplodere, eppure… arriva il carrello dei dolci, e all’improvviso lo stomaco trova spazio per un tiramisù. Una magia? No, è il cervello che ci sta ingannando. Scienziati del Max Planck Institute for Biology of ageing in Germania hanno individuato il meccanismo che sta dietro al cosiddetto dessert stomach (stomaco da dessert), ovvero il motivo per cui il desiderio di dolce può superare la sensazione di pienezza dopo un pasto completo, e la spiegazione è tutta in un sottile gioco tra neuroni e ormoni.

Sant Ambroeus Milano

C’è sempre spazio per il dolce

Nel loro studio sui topi, i ricercatori del Max Planck Institute della città di Colonia in Germania hanno osservato che anche quando gli animali erano completamente sazi, non esitavano a mangiare zucchero. Il motivo? I neuroni dell’ipotalamo, che normalmente segnalano al corpo quando è il momento di smettere di mangiare, rilasciano anche ormoni – come endorfine – quando viene consumato zucchero, che creano una sensazione di "ricompensa". Questo crea una sensazione di piacere che spinge a continuare a mangiare dolci, anche oltre la sazietà. «Abbiamo scoperto che lo stesso circuito neurale che promuove la sazietà è anche in grado di attivare il desiderio di zucchero», spiegano gli autori dello studio pubblicato sulla rivista scientifica Science. «Questo percorso oppioide del cervello si attiva solo con lo zucchero, ma non con altri nutrienti come grassi o proteine».

I test degli scienziati

Per verificare se lo stesso meccanismo fosse presente anche nell’uomo, i ricercatori hanno fatto assaggiare a un gruppo di volontari una soluzione zuccherina mentre si sottoponevano a una risonanza magnetica. Il cervello umano ha reagito esattamente come quello dei topi: la regione dell’ipotalamo si è attivata, segnalando contemporaneamente la sazietà e la voglia di continuare a mangiare zuccheri. Uno dei paradossi più affascinanti emersi dallo studio è che gli stessi neuroni Pomc (pro-opiomelanocortina), già noti per il loro ruolo nel segnalare la sazietà, possono attivare anche la ricerca di zuccheri. Un meccanismo contraddittorio che potrebbe spiegare perché è così difficile resistere a un dolce anche dopo un pasto abbondante.

Pane e marmellata ai frutti di bosco

Dove tutto ha origine

Ma perché il cervello si è evoluto in questo modo? Secondo gli scienziati, questo meccanismo potrebbe aver avuto un ruolo cruciale nella sopravvivenza dei nostri antenati. «In un’epoca in cui il cibo era scarso, avere un sistema che ci spingeva a cercare e consumare zuccheri poteva rappresentare un vantaggio, perché gli zuccheri sono una fonte di energia immediata e facilmente assimilabile», affermano i ricercatori sul quotidiano inglese Times. Oggi, però, la situazione è cambiata: lo zucchero è onnipresente e abbondante. Questo stesso meccanismo, utile in un contesto di scarsità, può diventare pericoloso, contribuendo a fenomeni come il consumo eccessivo di zuccheri e l’obesità.

Le implicazioni dello studio non si fermano alla semplice curiosità sul perché non riusciamo a dire di no a un dolce. Comprendere i circuiti neurali che regolano il desiderio di zuccheri potrebbe infatti portare a nuove terapie. «Esistono già farmaci che bloccano i recettori degli oppioidi nel cervello, ma la loro efficacia nella perdita di peso è limitata» spiega sul quotidiano britannico Henning Fenselau, a capo dello studio. «I nostri risultati possono rilanciare le indagini sulla segnalazione delle endorfine nella regolazione dell'appetito degli zuccheri e accelerare ulteriori indagini su questo circuito per lo sviluppo di nuove terapie per l’obesità». L’obiettivo è quello di trovare un modo per spegnere selettivamente il desiderio di zuccheri senza interferire con il normale senso di sazietà, per favorire un’alimentazione più equilibrata.

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram