Niente più crociere in una delle città simbolo del vino. Per i turisti che vorrebbero sbarcare al porto della città di Bordeaux le prospettive sembrano farsi piuttosto deludenti. Il sindaco della città francese sta infatti spingendo affinché sia vietato l'attracco delle navi da crociera lungo la banchina nel cuore della città: a spingere il primo cittadino le sempre più forti pressioni delle proteste dei cittadini infastiditi dalla presenza delle imbarcazioni (oltre che dalle oceaniche sfilate di migliaia di croceristi). Sembra, da parte del sindaco, una mossa che accontendando i cittadini punta anche a dare un più alto valore alla città in nome di un turismo meno di massa e più consapevole. Eppure... c'è un però: le perplessità e le pressioni opposte rispetto a quelle dei residenti, da parte dei ristoranti e delle enoteche locali che vedono sfumare molti affari legati alla presenza massiccia dei croceristi.
Il Porto della Luna
Il Port de La Lune di Bordeaux, è un porto storico le cui banchine si estendono lungo la Garonna nella forma di una mezzaluna. Dichiarato Patrimonio Unesco nel 2007, con i suoi duemila anni di storia è il secondo porto più antico dopo quello di Marsiglia. A oggi rimane anche un punto di attracco privilegiato per le navi turistiche e i tour mirati alla visita della città.
Secondo il quotidiano The Local France, il numero di navi autorizzate a fermarsi al porto è stato in precedenza limitato a circa 40 l’anno, ma il sindaco Pierre Hurmic punta a chiudere del tutto l’accesso. «Sempre più persone a Bordeaux sono disturbate dall'arrivo delle navi da crociera nel centro della città, un fatto che sta diventando sempre più spiacevole», spiega infatti Hurmic.
Il motivo di questo fastidio è dovuto sia a questioni “estetiche” che a problemi di impatto ambientale. I residenti della città affermano infatti che le moderne navi da crociera, con la loro presenza, sminuiscono l’architettura storica locale e che per di più aumentano a dismisura l’inquinamento causando quindi anche danni ambientali. Come soluzione al problema, le autorità di Bordeaux hanno proposto di trasferire il sito di ormeggio più a nord in un'area lungo la riva destra della Garonna.
Un cambiamento divisivo
Pur dando manforte alle proteste dei residenti, la proposta del sindaco non è affatto condivisa da tutti gli abitanti. C’è infatti chi vede in questo provvedimento un possibile danno alle imprese locali. Il presidente della Camera di Commercio e Industria di Bordeaux-Gironde, Patrick Seguin, ha infatti affermato che spostare il sito di attracco delle navi potrebbe «avere pesanti conseguenze per il commercio di Bordeaux». In particolare questo cambiamento potrebbe avere un effetto negativo sul flusso dei turisti in visita alla città e determinare un calo vendite di vino da parte delle enoteche e un minor numero numero di clienti per i ristoranti e i bar della città. In sostanza, si ripropone lo stesso cliché che abbiamo già visto per le ordinanze anti-overturism a Firenze e in altre città d'arte italiane: commercianti, ristoratori e albergatori contro i residenti.
A tale proposito George Simon, presidente dell'associazione di commercianti e artigiani Bordeaux Mon Commerce ha detto all'AFP (Agence France-Presse) che «se i turisti si fermano a Bordeaux, è per visitare Bordeaux. Non è per visitare banchine vuote a pochi chilometri dal centro della città. Ci dovrà essere una sorta di soluzione». Esattamente quello che vediamo e sentiamo anche da noi in Italia, ancora quasi ogni giorno.