Dieta mediterranea: un tesoro perduto?
Patrimonio immateriale dell’umanità per l’Unesco dal 2010, la dieta mediterranea rappresenta da sempre un modello di vita sano ed equilibrato, uno stile da imitare prima ancora che un regime alimentare. Eppure, noi italiani – e in generale tutti i Paesi del bacino Mediterraneo – negli anni ci siamo allontanati da questa alimentazione, adottando abitudini dall’estero, “soprattutto dalla cosiddetta Western diet, la dieta dell’America Settentrionale che introduce maggiori quantitativi di carne, in particolare quella rossa, e latticini”, spiega il nutrizionista esperto Luca Piretti, docente all’Università Campus Bio-Medico di Roma e promotore della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.
Recuperare i principi della dieta mediterranea
L’obiettivo del progetto di valorizzazione della dieta mediterranea? “Ritrovare le abitudini del passato, con le consapevolezze di oggi. Tornare a quello stile di un tempo non significa arretrare, ma guardare al futuro con maggiore speranza, sapendo di seguire un’alimentazione corretta e anche buona”. Ma non solo: la dieta mediterranea è prima di tutto uno stile di vita, “che comprende anche l’attività fisica, il rispetto delle tradizioni, la condivisioni dei pasti, i metodi di cottura e il riposo”. Sono questi i punti chiave per restare in forma, oltre alla famosa piramide degli alimenti, considerata nella letteratura scientifica un modello esemplare per tutti gli altri Paesi: alla base ci sono cereali, frutta, verdura, legumi e olio extravergine di oliva, “alimenti da consumare più volte al giorno”, poi si trovano latte e derivati, poi il pesce, le carni bianche e quelle rosse, “da non consumare più di due volte a settimana”, e infine tutti gli “extra” come i dolci.
Dieta mediterranea vs dieta vegana
Nessun ingrediente è bandito dalla piramide, “occorre però prestare attenzione alle quantità, le proporzioni e la frequenza di consumo”. Seguendo i parametri della dieta mediterranea, diminuisce di molto il rischio di andare incontro ad alcune delle più comuni patologie occidentali, “diabete, tumori e malattie cardiovascolari in primis”. Eliminare la carne rossa può essere utile? Non secondo il nutrizionista, che afferma che una dieta vegetale può essere sicuramente sana e consente di variare ancora di più fra frutta e verdura, “ma può comportare dei rischi in termini di carenze, soprattutto se si sceglie di optare per l’alimentazione vegana”. In qualsiasi caso, l’importante è riuscire ad avvicinarsi di nuovo a quel modello antico, apparentemente semplice “ma che sembriamo aver dimenticato”, ricordando sempre che per ogni persona ci sono esigenze diverse e alimenti più o meno adatti e che non esistono regole ferree.
Soprattutto, bisogna tornare a vivere il cibo e l’atto di alimentarsi con gioia: è tempo di vivere la tavola come momento di condivisione e allegria, senza però dimenticare il ruolo fondamentale che il cibo gioca per la nostra salute. Una dieta corretta non deve essere punitiva e non è fatta di privazioni: “Il termine dieta non deve essere associato alla necessità di perdere peso. Si può e si deve rimanere in forma mangiando bene, senza rinunciare a nulla”.
a cura di Michela Becchi