Non è tutto oro quel che luccica, quantomeno se è sopra a una bistecca. Potrebbe essere questa la morale della storia di Nusret Gökçe, in arte Salt Bae, l’istrionico macellaio imprenditore turco che ha creato un impero a partire dai social, dove è diventato una star grazie all’iconico gesto con cui mette il sale sulla carne. È soprattutto con Instagram che Salt Bae – vestito sempre con attillatissime magliette bianche e occhiali neri – ha costruito il successo della sua catena internazionale di steakhouse, visitata spesso da diversi tipi di celebrità, dai calciatori fino agli attori. Ma mentre la popolarità del macellaio continua a crescere in Europa e nel Medio Oriente, gli affari vanno meno bene negli Stati Uniti, dove ha dovuto incassare la prima battuta d’arresto.
Chiude Salt Bae Burger a New York
Non sono bastati i 52 milioni di follower su Instagram per riuscire a sfondare in uno dei mercati della ristorazione più competitivi al mondo: il macellaio turco ha chiuso il suo burger restaurant Salt Bae Burger, che una volta è stato definito dal sito Gothamist il peggior ristorante di New York. Un cartello sulla porta afferma che il locale si sta "trasferendo in una nuova sede" nel Meatpacking District, ma in realtà nell'indirizzo si trova una sede della Nusr-Et Steakhouse, che includerà nel suo menu quello della catena di hamburger, la cui attività con la chiusura del Salt Bae Burger è definitivamente terminata.
Le recensioni negative su Salt Bae Burger
Salt Bae Burger aveva aperto vicino a Union Square Park nel 2020 attirando recensioni abbastanza spietate dalle esigenti riviste newyorkesi, sempre attente a proteggere la variegata scena gastronomica della città, in cui i burger sono una vera e propria istituzione. “Il locale ha tutto il fascino di un hangar per aerei, mentre il suo menu ricordava una versione più costosa e dal sapore peggiore della catena di hamburger Black Tap” scriveva all’epoca Eater, mentre sulle altre riviste venivano stroncate alcune delle proposte del menu, come l’hamburger di manzo wagyu avvolto in una lamina d'oro da 300 dollari – c’è un caso simile anche a Philadelpia, dove un hamburger da 700 dollari ha fatto discutere molto – e i frullati dorati da 99 dollari.
Un successo con delle ombre
Con la chiusura a New York, il progetto Salt Bae Burger – nato come spin-off della Nusr-Et Steakhouse che al contrario è in continua espansione con oltre venti sedi nel mondo – subisce una decisa battuta d’arresto. Il primo locale della catena di hamburger aveva aperto a Dubai nel 2019, seguito da quello di Union Square e da una sede di Los Angeles che era prevista per il 2021 ma non ha mai aperto i battenti. Tuttavia, il successo della catena di steakhouse è arrivato insieme a qualche ombra: negli anni si sono accumulate diverse accuse e cause legali nei confronti di Salt Bae, che spaziano dalla violazione delle leggi sul lavoro alle irregolarità sugli stipendi, passando per la discriminazione sessuale.