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Una coppia del sud porta le crêpes salentine a Milano. La storia di successo di Felice e Serena

A qualcuno piacciono le crêpes croccanti. Anzi, a moltissimi: le crepes salentine sono un fenomeno senza eguali fra Lecce e Gallipoli, ma per buona fortuna dei pugliesi fuori sede c’è chi le prepara anche a Milano

  • 16 Aprile, 2025
  • 16/04/25

Mangiare una crêpe a Milano può essere una sfida per chi viene dal Salento. Lì esiste un vero e proprio culto delle crêpes, ma non di quelle alla francese, sottili, morbidissime, da mangiare con la forchetta. L’esatto opposto: in Puglia ci sono le crêpes salentine, croccanti, da mangiare passeggiando. Ecco perché chi viene a vivere al nord può rimanere deluso quando gelaterie e chioschi non riescono a soddisfare le aspettative. Per fortuna, due giovanissimi hanno deciso di colmare questo enorme vuoto con un food truck dedicato proprio alle crespelle in stile salentino.

La storia di Felice e Serena

Lui si chiama Felice Pellegrino, di Sala Consilina, in provincia di Salerno. Lei Serena Alagia, di Potenza. Hanno 26 e 28 anni, fatto tutto da soli e hanno già riscosso enorme successo col loro progetto Master Crêpes. Anche se non sono pugliesi, con le crêpes salentine è stato amore a prima vista. «Io nasco nel settore dello street food» racconta Felice «Dal 1950 i miei genitori, i miei nonni, il mio bisnonno vendono il torrone, le noccioline pralinate, le caramelle, nelle sagre e nelle feste di paese. Ho girato l’Italia fin da bambino, scoprendo tanti prodotti diversi, e così mi sono appassionato alle crêpes salentine».
Serena, la sua compagna da 10 anni, l’ha seguito immediatamente in questa avventura: «Io ho frequentato un’accademia di make up a Milano. Ero proiettata verso le sfilate di moda, ma l’idea di creare qualcosa di nostro ha avuto la meglio. Ho sempre amato i dolci e Felice mi ha trasmesso la sua passione per le crêpes salentine, una passione che oggi ci sta portando tantissime soddisfazioni».

Dopo aver studiato per qualche anno la loro personalissima ricetta, nel 2019 nasce Master Crêpes. Si inizia fra le feste patronali e le sagre di Campania e Basilicata, fino ad esplodere sui social grazie al fenomeno delle live che spopola specialmente nel settore food porn. Nel 2025 il truck arriva fra le strade di Milano e sbarca anche negli eventi privati. «Da maggio a fine ottobre siamo al sud, ci spostiamo ogni 2-3 giorni di paesino in paesino, fra eventi e sagre. L’idea di venire a Milano è arrivata perché desideravamo riempire in qualche modo il periodo invernale. Lavorare bene in estate ti da la possibilità di goderti il tempo libero, ma questa cosa non ci appartiene e abbiamo deciso di fare il salto. Serena aveva già vissuto a Milano, quindi la città la sentivamo già nostra» racconta la coppia.

I salentini si sono subito messi in fila, perché non mangerebbero mai altra crêpe a Milano, mentre chi non l’aveva mai assaggiata è rimasto piacevolmente sorpreso. In pochi mesi sono arrivati a preparare circa 200 crêpes in due ore e a creare una clientela fissa che segue il loro furgoncino nelle diverse location in cui sposta, come il Parco Pallavicino in zona Pagano oppure nei pressi dello IULM. I prezzi variano solo di 50 centesimi rispetto a quelli del sud, nonostante le spese milanesi siano molto più alte. Si parte da 3,50 € per la crêpe vuota (sì, c’è chi la mangia anche così perché ama l’impasto) e 4,50 € per quella base farcita con crema spalmabile alla nocciola. Poi ci sono tante altre creme e topping iconici, come nocciole, cocco, biscotti, praline e frutta. E ci sono anche le proposte per gli intolleranti al glutine e al lattosio.

Com’è fatta crêpes salentina

Qual è il motivo del successo delle crêpes salentine? Sicuramente c’è una questione di praticità: essendo più rigide si possono gustare passeggiando, senza doversi sedere al tavolino per tagliarle con forchetta e coltello. Una crêpes salentina deve essere croccante e friabile all’esterno, mentre all’interno deve rimanere morbida. Per questo durante la cottura non viene capovolta completamente, ma viene solo piegata a metà e poi farcita, una tecnica che nei commenti dei social genera parecchie domande. La risposta è che il calore della piastra e il vapore generato riescono a cuocere anche lo strato superiore, evitando così biscottare completamente la crespella. Un’altra caratteristica imprescindibile riguarda la doratura: la crêpe non deve essere chiara, ma dorata al punto giusto.

«Molti pensano ci sia un ingrediente segreto, ma in realtà è questione di esperienza e tecnica» – spiega Felice – «Sicuramente l’impasto è più corposo rispetto a quello delle crêpes francesi, ma non esiste una ricetta unica. Anche in Puglia ognuno ha la sua ricetta, ma il risultato dipende dalla stesura sulla piastra e da come si gestisce la temperatura. La preparazione è difficile persino da replicare a casa con lo stesso impasto che usiamo nel food truck, perché in padella si rischia di bruciarla o di renderla troppo dura con una cottura prolungata».

Per il futuro si pensa a una vera e propria creperia, come quelle che ci sono in Salento, ma per ora il legame con lo street food è troppo forte. «Vogliamo continuare così, anche perché al sud abbiamo tanti clienti affezionati che aspettano con ansia il nostro ritorno, ma c’è sicuramente il sogno di aprire un locale. Prima però ci vuole ancora tanta esperienza». E detto da due giovani con 3,5 milioni di likes su Tik Tok lascia ben sperare.

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