
Come già detto per Catania, aprile è uno dei migliori momenti dell’anno per programmare una fuga sull’isola. Questa volta però il lungo ponte ve lo consigliamo a Palermo, dove fare un bagno di storia, arte e architettura e ovviamente il pieno calorie, data la generosità della gastronomia locale che a Pasqua riserva autentiche chicche. E così, tra una visita alla Cattedrale, una passeggiata per i mercati (Ballarò, Vucciria e Capo), una gita spirituale al Monte Pellegrino e Santuario di Santa Rosalia, ci si rifocilla con la “cuddura cu l’ova” (biscotto con uova sode intrecciate nell’impasto), con il buccellato, con l’agnello al forno o a “stigliola”, tipico nei pranzi pasquali, oltre ai sempreverdi sfincioni e cassate. Durante la Settimana Santa a Palermo e nei paesi vicini, inoltre, ci sono suggestive processioni religiose, come quelle di Monreale, Ciminna e Piana degli Albanesi. Ma, tornando al profano, ecco una serie di indirizzi per gli amanti della buona tavola.
Pizzeria. Il locale è confortevole, informale, una delle migliori pizzerie d’Italia. Il lavoro inizia dagli otto impasti, dal tradizionale al Trinacria (un blend brevettato con grano Tumminia), dal contemporaneo al gluten free. Ogni tipologia ha una ragion d’essere insieme ai condimenti: le Ammodo mettono in luce la creatività del pizzaiolo, le Leggendarie individuano i desideri degli appassionati, e ancora i padellini, soffici o croccanti, e le fragranti pizze fritte. Il percorso degustazione, a cui è possibile abbinare vini o birre, è una buona opzione.
Ammodo – La Pizza di Daniele Vaccarella – via Empedocle Restivo, 90/B – 091 7297128 – ammodopizzeria.it
Pizzeria. Dagli antipasti ai dessert qui si gioca in Champions League (non a caso è un Tre Spicchi sulla guida Pizzerie d’Italia 2025). Mise en place curata, ambiente rilassante e un servizio di elevata professionalità, sia nella sede di Palermo che in quella di Monreale (via B. D’Acquisto, 25). Gli antipasti Rascapignate aprono la scena alle 20 pizze stagionali, con oltre l’80% di prodotti da filiera corta. L’impasto è un blend di farina evolutiva biologica, a maturazione e temperatura controllata. Scenografici i 14 dessert artigianali, proposti su un elegante vassoio al tavolo.
Archestrato di Gela – via E. Notarbartolo, 2f – 091 6258983 – archestratodigela.it
Trattoria. Un fascinoso locale sorto per esaltare il meglio dei prodotti e delle pietanze storiche cittadine. Ci sono sempre lo street food e alcuni piatti tradizionali, ma si è spalancato un nuovo orizzonte nel segno della valorizzazione degli ottimi ingredienti e della concretezza e bontà gastronomica, sostenute da tecnica felice e sicura. Servizio poliglotta coordinato con entusiasmo dai titolari, Doriana Ribaudo e il marito Gianluca. Alcuni menu, piatti vegetariani, carta degli oli, delle birre e dei cocktail, formaggi, cantina di rango (con profondità di annate).
Osteria Ballarò – via Calascibetta, 25 – 091 326488 – osteriaballaro.it
Ristorante.È bravo e ha solida esperienza internazionale Gaetano Billeci, al timone di questo raffinato locale – all’interno di un palazzo aristocratico del ‘500, pure museo incantevole, centro d’arte, sede di convegni e manifestazioni – che regala anche la sorpresa di un luminoso dehors molto apprezzato dagli ospiti. La cifra gastronomica è quella della “haute cuisine”, ma la sagacia e la tecnica superiore del cuoco l’hanno sfrondata di inutili orpelli dimensionandola in un originale composito carattere che parla di tradizione, armonia, equilibrio, felice leggibilità. Ottimi dessert, cantina di pregio. Servizio da lode per garbo ed efficienza.
Palazzo Branciforte – via Bara all’Olivella, 2 – 091 321748 – ristorantepalazzobranciforte.it
Trattoria. Un caposaldo della cucina siciliana di tradizione, prevalentemente popolana, messo su con ammirevole lungimiranza da Franco Virga e Stefania Milano nel 2015. Giunta ormai a un decennale di attività e successi (candeline spente proprio il 10 marzo scorso), il locale molto accattivante (è stata una famosa elegante valigeria sugli stilemi del Liberty sin dai primi del Novecento), connotato da grandi vetrate e da un’ampia cucina a vista, è condotto con indiscutibile bravura da un’affiatata ed entusiasta squadra che ha in Fabio Cardilio, cuoco di valore e profonda sensibilità, il suo uomo di punta. Sembra quasi superfluo precisare che quanto delineato ha il suo fulcro determinante e la medesima ragion d’essere in materie prime d’eccellenza, fornite da una piccola e agguerrita rete di casari, allevatori, orticultori e piccoli pescatori di prossimità, artigiani per categoria sociologica, ma soprattutto per sentimenti e visione del mondo. Cantina interessante e ben calibrata con presenza di pregevoli etichette “secondo natura”. Il servizio, giovane e spigliato, è veloce, garbato e puntuale.
Buatta Cucina Popolana – via Vittorio Emanuele, 176 – 091 322378 – buattapalermo.it
Trattoria. Un “luogo del mangiare” fra i più interessanti della città nel cuore della movida, alle spalle della chiesa di San Domenico, Pantheon dei siciliani illustri. Propone una stuzzicante cucina del mercato basata su ottime materie prime, di mare e terra (con non pochi piatti del giorno) che è lecito definire “divertente”; anche perché molte pietanze sono disponibili pure in forma di “tapas”, consentendo di “giocare” con i sapori. Molto buoni i dessert, cantina eccellente con occhio privilegiato a biodinamici e “naturali”, anche a calice. Servizio giovane a prevalenza femminile.
CiCala – via Sant’Alessandro, 29 – 091 7782543 – Facebook
Ristorante. In una delle più belle piazze del centro storico, una realtà da decenni punto di riferimento del fine dining. L’ispirata cucina, legata alle materie prime isolane ma aperta al mondo, beneficia dell’invidiabile esperienza di Alberto e Andrea Rizzo (quest’ultimo cuoco), frequentatori da sempre delle migliori tavole e cantine d’Europa, segnalandosi per precisione esecutiva, creatività e valorizzazione dei sapori di ogni singolo ingrediente. Carta dei vini fra le più sfiziose in Sicilia. Appassionato il servizio al femminile.
Osteria dei Vespri – p.zza Croce dei Vespri, 6 – 091 6171631 – osteriadeivespri.it
Ristorante. Accogliente e rilassante, il bel locale di famiglia di Fabio De Luca è da oltre vent’anni un baluardo della cucina di alta qualità di tipo classico, basata su materie prime fresche e stagionali presentate agli ospiti in modo “leggibile” e mai arzigogolato, attraverso piatti esemplari (a prevalenza ittica) per bontà, cotture perfette, profondità di sapori. La presenza della moglie Giada e di sua sorella Jessica – cordiali, competenti e molto empatiche – è valore aggiunto del ristorante, che vanta pure un accogliente dehors. Carta dei vini sfiziosa, decisamente stuzzicante il reparto mixology, curato con passione da Jessica.
Villa Clelia – fraz. Mondello – via Carbone, 26 – 091 6841863 – Facebook.
Ristorante. Con oltre trenta piatti ogni sera, più i dessert, (alcuni capisaldi sono intoccabili) l’impeccabile “cuisine du marché” di questa gustosa tavola glamour è diventata un must per golosi impenitenti. Merito del talento del giovane Daniele Scarlata che, su input del titolare Giuseppe Lisciandrello (imprenditore vinicolo, bon vivant ed enotecario di fama), regala piatti quali i crostini con gamberi, maionese di bottarga e olio al mandarino, maltagliati neri con asparagi e vongole, diaframma di vitello grigliato e spinaci. Cocktail e bere miscelato a gogò, cantina infinita, molti vini a calice per il dehors e la sala trapuntata di belle bottiglie.
Vinoveritas – via Boris Giuliano, 22 – 091 342117 – Facebook
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La ristorazione italiana sta dando prova di grande vitalità e maturità (antispreco e sostenibilità sono ormai voci “fisse” dei menu, crescono le proposte vegane e salutari di alto profilo). Per questo dopo l’anno zero della pandemia, la guida torna con voti e classifiche. Oltre 2000 indirizzi e tante novità fra ristoranti, trattorie, wine bar e locali etnici (segnalati, rispettivamente, con il simbolo delle forchette, dei gamberi, delle bottiglie e dei mappamondi) per consentire a ciascuno di trovare l’indirizzo giusto.
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