Tra baie bagnate da un mare cristallino e i sentieri panoramici sull’Etna, che danno modo agli appassionati di trekking ed escursioni di compiere delle gite indimenticabili, Taormina non è “solo” la magnificenza del Teatro Antico (info di servizio: proprio il giorno di Pasqua alle 12 la Cavalleria Rusticana di Mascagni inaugurerà la stagione lirica 2025). È anche la bellezza del suo centro storico, i palazzi rinascimentali, un paradiso naturale e un concentrato di storia e cultura.
Durante la Settimana Santa si svolgono numerose processioni suggestive e partecipate, come quella del Venerdì Santo, in cui le statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata vengono portate per le vie del centro storico, accompagnate da canti, luci fioche e il suono delle marce funebri. La domenica di Pasqua si celebra “A Giunta”, un rito tradizionale e molto sentito che celebra la congiunzione tra la statua del Cristo Risorto e quella della Madonna, dove quest’ultima, vestita di nero, corre incontro al Figlio risorto e nel gesto di gioia viene simbolicamente “spogliata” del lutto per indossare un mantello celeste. Inutile ribadire che anche qui la gastronomia delle feste è ricca e generosa, sia sul salato che sui dolci. Detto che il livello della ristorazione mantiene un’asticella molto alta e “dispendiosa”, con un’incredibile concentrazione di tavole gourmet interni ad alberghi da favola, qualche posto per una sosta più easy non manca. Ecco una selezione del meglio, per tutti i portafogli.
Ristorante. Andreas Zangerl, austriaco di origini ma taorminese d’adozione, è stato il primo e principale artefice del ritorno della cucina di altissima qualità a Taormina. Schivo, ma grande lavoratore, Andreas propone una linea mediterranea con ingredienti siciliani, qualche influenza mitteleuropea e un occhio all’Oriente, eseguita con una tecnica sopraffina, dove tutto è fatto per esaltare con un paio ingredienti di supporto quello principale. Carta dei vini all’altezza, con ricarichi più che onesti.
Andreas Restaurant – via Bagnoli Croce, 88 – 0942 24011 – andreasrestaurant.it
Ristorante. Inaugurato a febbraio 2025, è il gourmet interno il prestigioso cinque stelle situato in una villa del ‘900 restaurata con classe. Il contesto è magnifico, specie dalla Rotonda sul Mare, una terrazza a picco sul mare per cene intime. Sul fronte culinario (l’altri ristorante più “easy” è il Giardino degli Ulivi), Bàtu (termine probabilmente derivato dal greco antico a indicare i fiori di ulivo) offre un’interessante cucina con una consistente componente vegetale ben interpretata. Servizio e cantina in linea.
Bàtu del Grand Hotel San Pietro – via L. Pirandello, 60 – 366 6341175 – lindberghhotels.com
Ristorante. Piacevole approdo nel cuore della città, colorato e avvolgente. Nelle sale interne come sulla bella terrazza/giardino d’inverno sembra di essere in una tipica casa siciliana, opulenta e barocca. La cucina non si allontana dalla tradizione, facendo leva su materie prime reperite da fornitori locali e col tocco moderno che non guasta (seppia ripiena, ricci di mare, pesto di prezzemolo e salsa al nero di seppia e fagottino ripieno, coniglio selvatico, fungo cardoncello e porro arrosto due esempi). Vini e cocktail, attenzione al sottofondo musicale.
Nunziatina Taormina – via Roma, 12 – 388 1257275 – nunziatinataormina.it
Ristorante. Una maison aristocratica del 1919 adagiata sulle acque cristalline della baia di Mazzarò, oggi hotel di lusso, circondata da rigogliosi giardini subtropicali. Sintonizzata con il contesto, la cucina offre, in ogni momento, molteplici opportunità di notevole livello avendo come bussola tradizione, stagionalità ed esaltazione delle migliori materie prime isolane. Se il fiore all’occhiello, Brizza, è una singolare tavola di pochi coperti aperta da giugno a settembre, ammirevole per originalità, armonia, panorama, il Sant’Andrea offre una cucina più tradizionale e ancorata ai prodotti dell’isola che per Pasqua offre un ricco menu della festa e la possibilità di partecipare a feste e iniziative dedicate ai più piccoli.
Sant’Andrea Hotel Villa Sant’Andrea – via Nazionale, 37 – 0942 6271200 – belmond.com
Ristorante. Un gioiello dell’hôtellerie mondiale, nel XIV secolo magnifico convento domenicano, adesso ripreso e reso contemporaneo, con gusto ammirevole, da Four Seasons. In questa raffinata dimora, che ha visto (e vede) passare teste coronate e grandi personaggi del mondo del cinema e della cultura, la bellezza si è incarnata e riluce negli ambienti, i panorami, i sontuosi giardini. Il Principe Cerami ne svela il versante gastronomico con una cucina che mette in evidenza la Sicilia e i suoi prodotti (di mare, terra e vegetali) riproposti con tecnica elegante, solidità concettuale ed equilibrio, ricchi di sfumature gioiose e, talvolta, audaci assoli. Appagante cantina, servizio di classe internazionale.
Principe Cerami dell’Hotel San Domenico Palace – p.zza San Domenico de Guzman, 5 – 0942 613310 – fourseasons.com
Ristorante. Un locale intimo e curato con piacevole dehors per la bella stagione, un po’ nascosto tra le vie del centro. La proposta ruota intorno al pescato (vedi il trancio di ricciola alla griglia su crema di patata viola con cozze, vongole e capesante, in foto) e offre qualche opzione di terra che intreccia tecnica e tradizione. Le paste fresche e i dolci sono di produzione propria. La cantina esalta la Sicilia con illustri referenze. Servizio garbato. Prenotare.
Osteria RossoDiVino – vico De Spuches, 8 – 0942 628653 – osteriarossodivinotaormina.com
Trattoria. In una Taormina che giorno dopo giorno si sta trasformando sempre più in una scintillante vetrina di grandi marchi della moda e dell’hotellerie internazionale, diventa molto complicato trovare osti “di stoffa” come Luca Casablanca, che il menu lo scrive a penna ogni giorno in base a quello che ha trovato in pescheria e al mercato. Tischi Toschi, pochi tavoli tra dentro e fuori, arredato con gusto utilizzando antiche ceramiche d’autore e tanto legno, è il suo regno, e qui Luca si muove tra fornelli e sala non solo a saggiare il gradimento dei piatti, ma pure a raccontare storie e ricette di una Sicilia d’altri tempi. La proposta è quella tipica dei nonni, ricette che spesso, per ragioni dovute ai tempi di elaborazione, difficilmente si trovano ancora in giro, come il trusceddu, un tipico piatto pasquale a base di agnello, ricotta e cacio stagionato, il pesce stocco “a ghiotta”, che deve cuocere per ore e ore in coccio e a fuoco basso così come il raguttino (preparato con sino a sei tagli e carni differenti), o il cous cous, ma quello incocciato in casa. Carta dei vini piccola ma ragionata.
Tischi Toschi – vico Paladini, 3 – 339 3642088 – tischitoschitaormina.com
Ristorante. Dietro la definizione di Vineria c’è un ristorante in piena regola gestito da un team giovane, motivato e collaudato. I menu sono prevalentemente di mare ma con almeno una portata di carne e in carta, a rotazione stagionale, ci sono piatti interessanti come il crudo di gamberi marinati, ricotta di pecora, arancia, granella di fava di cacao e limone candito, i saporiti bottoni di pasta fresca all’uovo, Ragusano e ragù di agnello. Carta dei vini importante e ben impostata, con una bella selezione dell’Etna e tanta Francia, Champagne e Borgogna soprattutto, a prezzi adeguati.
Vineria Modì – via Calapitrulli, 13 – 0942 23658 – vineriamodi.com
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