Quella campana è una storia olivicola che affonda le radici nei secoli. Le prime tracce storiche della presenza dell’olivo si hanno già nel IV secolo a.C. grazie ai Focesi. L’importanza dell’olio di oliva in questa zona è stato poi confermato dal ritrovamento da parte di Alberto Angela, qualche anno fa, di una bottiglia di olio intatta proveniente dagli scavi di Pompei e risalente al 79 d.C. Oggi la realtà regionale è abbastanza diversificata, con oliveti tradizionali caratterizzati da alberi anche secolari, se si pensa al Cilento costiero, e nuovi impianti che presentano olivi di qualche decennio come nella zona dell’Alto e Medio Sele. L’aspetto che sicuramente è degno di nota è l’approccio che da qualche anno è riscontrabile da parte dei produttori, sempre più attenti alla qualità dei loro prodotti, alla cura durante la fase estrattiva e, in generale, alla valorizzazione delle tante varietà autoctone che questa regione può offrire. Un percorso di rinnovamento reso possibile anche grazie all’attività di alcune aziende che hanno fatto, e stanno facendo, da apripista verso produzioni di qualità e affaccio sul mercato interno e internazionale. Molte di queste premiate con le Tre Foglie, massimo riconoscimento nella guida Oli d’Italia 2023 di Gambero Rosso.
A differenza di molte regioni del Meridione, dove il calo produttivo è stato a volte anche molto importante, la Campania si discosta da queste stime quantitative. La flessione generalizzata delle altre province è stata, infatti, compensata dalla buona annata della provincia di Salerno che, da sola, rappresenta oltre la metà della produzione regionale. In generale la produzione è stata penalizzata da siccità e alte temperature sia in fioritura e poi, a seguire, nella fase dell’allegagione. Nelle ultime settimane prima della raccolta, però, a preoccupare i produttori sono stati i forti attacchi di mosca che hanno causato oltre a un abbassamento qualitativo, anche una fortissima cascola che ha costretto ad accelerare e anticipare la raccolta da parte degli olivicoltori.
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