In Italia il panino è il pasto che mette tutti d’accordo: salva la cena, il pranzo e qualsiasi cosa. Anche un banchetto improvvisato. In ogni regione ne esiste almeno una versione: a Milano c’è la michetta, in Puglia c’è la puccia, a Roma c’è la rosetta. Quella con la mortadella è la preferita dagli italiani: lo sappiamo bene noi di Gambero Rosso che ci abbiamo anche fatto un sondaggio. Eppure, c’è chi ha avuto un’idea astuta: aprire un posto per farcire (e somministrare) solo rosette, il panino tipico romano preparato soffiato con pochissima mollica (se non inesistente).
Rosetteria da Renato al Ghetto: l’idea
L’idea è di Renato Menasci, ristoratore di lungo corso: per molti anni ha lavorato al ristorante La Taverna del Ghetto, ma nel 2018 ha deciso di aprire un suo ristorante, sempre di cucina giudaico-romesca, parliamo di Renato al Ghetto. L’idea della rosetteria l'ha maturata tre anni fa: «Durante il lockdown abbiamo fatto asporto e la nostra cucina non era concepibile come take away: era difficile traportare un piatto di pasta, o dello stracotto ad esempio. Così abbiamo deciso di mettere i piatti cucinati nelle rosette». La richiesta è stata elevata tanto che Renato Menasci decide di dedicarci un locale che, dopo tre anni di organizzazione, ricerca del posto, ha inaugurato lo scorso 6 novembre a cento metri dal ristorante storico.
Rosetteria da Renato a Roma: cosa si mangia
Si chiama Rosetteria da Renato e ha aperto a Roma da qualche settimana. Si trova al ghetto e vende rosette farcite con piatti della cucina giudaico-romanesca della tradizione kosher. Dal menu si scelgono rosette con stracotto di manzo, coratella, pollo alla cacciatora, polpette al sugo, vitella porchettata, lingua e salsa verde, broccoli e salsiccia. Ci sono anche proposte per i vegani e i vegetariani. Il prezzo per ogni rosetta va dai 7 ai 12 euro per quella special con roastbeef.
Oltre alle rosette, si possono scegliere anche ciabatte o pizza bianca da farcire a piacere, per esempio con la carne secca, preparazione culinaria tipica della cultura ebraica.
Il locale è molto piccolo di circa 30 mq ed è dedicato solo al take away «se qualcuno vuole, può appoggiarsi agli sgabelli, consumare e andare via», dice il titolare Renato Menasci. I clienti abituali sono abitanti del ghetto di ogni età, gente che frequenta la zona per pranzo e vuole mangiare un pasto frugale: «vengono persone di ogni età, ragazzi che finiscono di giocare a pallone e vendiamo circa 100 rosette al giorno, per il momento», continua Menasci.
@rosetteria_renato Ao ma questa viene sempre qua a magna quando è agitata?😂 Vieni a trovarci per assaggiarla in Via Santa Maria del Pianto 63!📍 #streetfood #roma #foodporn #food #tasty #foryou #virale #panino #streetfooditaly #cibo #buono #foryoupage #pachino #rughetta #ansia ♬ suono originale - Rosetteria_renato_al_ghetto
Rosetteria da Renato al Ghetto su TikTok
Non è passato nemmeno un mese dalla prima apertura della rosetteria che Renato Menasci ha avuto l’idea di comunicare la nuova apertura sui canali social. Sta diventando virale il video di una ragazza che entra nella rosetteria e chiede un panino per calmarsi. Il primo ha ottenuto quasi 100mila visualizzazioni solo su TikTok. La strategia vincente è sempre la stessa: si apre un panino, si farcisce, si chiude e si serve, con il rafforzativo di un tema ripetuto in loop in ogni video: una ragazza che entra e chiede un panino. Avrà successo come il caso di Con mollica o senza o All’Antico Vinaio? Staremo a vedere. Intanto, andiamoci a fare un panino!