Ci sono i grandi lievitati di Vincenzo Tiri e le ostie della pasticceria Gerri di Agnone, i biscotti di Francesca Cogliandro di Otaleg e il sampietrino di Fassi. E poi ancora yogurt di Barikamà e le sbrisoline di Follador di Pordenone. Una ventina di referenze, quelle “giuste”, selezionate tra le specialità dei migliori artigiani italiani ed esposte come in una boutique nella bottega del gusto progettata dallo studio Invidia – Benedetto e aperta qualche giorno fa a via Merulana, al civico 239, un centinaio di metri appena da quel portone immortalato da Carlo Emilio Gadda nel suo Pasticciaccio. Qui invece, di pasticciacci non ce ne sono, al contrario, Dolcé – questo il nome del negozio – è la prima, meritoria, iniziativa commerciale di Arci Solidarietà, ramo sociale di Arci (l'associazione ricreativa culturale italiana), che con questa apertura vuole creare una vetrina per le cooperative sociali, finanziare progetti in corso e creare posti di lavoro rivolti alle persone che vivono situazioni di fragilità sociale. Tra queste anche Azadeh Madani e Valbona Shabanaj, che si alternano nella gestione del punto vendita, dopo il periodo di formazione necessario per illustrare al meglio i prodotti, «Abbiamo vissuto con trepidazione i mesi che hanno preceduto l’apertura di Dolcè, contribuendo a far crescere il progetto giorno dopo giorno».
Dolcè a Roma
Perché Dolcè vuole offrire un'opportunità di riscatto, ma anche l'occasione per entrare in contatto con chi anima il negozio, sia come impiegato che come fornitore. «Dolcè unisce sociale e bellezza, valorizzando eccellenze e prodotti provenienti da tutta Italia – ha detto Walter Massa, presidente Arci nazionale sottolineando il valore aggiunto - le storie di chi lavora al punto vendita». La narrazione, dunque, è un elemento fondamentale, perché cardine di incontro e scambio con altre persone. Qualcosa che spesso, troppo spesso, manca a chi vive condizioni difficile. «Dolcè è uno spazio di scoperta e nuova narrazione per le persone coinvolte. Una volta entrati, i clienti conosceranno le storie, i volti, le parole di chi anima e collabora con Dolcè. Senza pregiudizi» commenta vicepresidente di Arci Solidarietà Mariangela De Blasi. E non è un caso se le due impiegate abbiano aggiunto: «Siamo pronte a raccontare a chiunque verrà nel punto vendita la storia di tutte le eccellenze che lo caratterizzano».
L'idea si inserisce all'interno dei progetti Sistema accoglienza integrata e delle diverse aree di intervento, dalla mediazione scolastica, alla prima ospitalità, al sostegno all'inserimento lavorativo. Il negozio, poi, «può aprire la strada alla costruzione di un consorzio di nostre cooperative, che da tutta Italia potranno mettersi in rete per un progetto comune», aggiunge Walter Massa. Senza nascondere la speranza che il progetto possa ampliarsi coinvolgendo più persone, e magari moltiplicare le insegne. Che questo possa dunque essere il primo di tanti negozi simili, dal grande valore gastronomico e di pari importanza sociale, dimostrazione che imprenditoria e terzo settore possono convivere felicemente e dare buoni frutti, in un un percorso di economia positiva e condivisa.
La selezione di Dolcè
La selezione dei prodotti (regolarmente acquistati dai vari fornitori) è frutto di una sinergia tra gli operatori di Arci, prima tra tutti Mariangela De Blasi insieme al gelatiere Andrea Fassi, con cui aveva già collaborato nel progetto di accoglienza e assistenza a senza tetto Strada Maestra. Si deve anche al gelatiere romano la selezione di dolci. E che dolci! «Ci tenevamo che fossero prodotti di eccellenza di luoghi diversi, con una bella rappresentanza di tutto il territorio nazionale» dicono da Arci. Così ci sono mieli di Su Meli dalla Sardegna, Tiramisù Treviso da Treviso, Morello Austera da Cantiano (PU), Biaggioli da Viterbo e via così.
Gli artigiani sugli scaffali
Una selezione che non pretende di essere esaustiva e che cambierà nel corso del tempo, anche in base alla stagionalità, allargandosi anche ad altri artigiani, puntando tutto sulla qualità dei prodotti e su qualche specialità creata appositamente per il progetto. Così ci sono il Dolcecuore al caramello salato di Vincenzo Tiri, il Sanpietrino studiato per Dolcè da Andrea Fassi dello storico Palazzo del Freddo di Roma, al l'Iconico al caffè, biscotto speciale di Francesca Cogliandro di Otaleg, per concludere questa prima tornata di special edition con il gianduiotto di Sperandri di Torino con logo Dolcè. «Il progetto Dolcè si caratterizza, sin dalla sua ideazione, per la costruzione di una rete di professioniste, professionisti e realtà imprenditoriali che hanno aderito alla finalità sociale della sperimentazione, non solo mettendo a disposizione le proprie competenze, ma ponendosi l’obiettivo di creare uno spazio condiviso che possa crescere e diventare sempre più ampio. racconta Mariangela De Blasi.
Dolcè - Roma - via Merulana, 239 - https://www.instagram.com/dolcemerulana/