«La mia azienda è stata gravemente danneggiata dall'alluvione (che ha colpito molte zone dell'Emilia-Romagna a maggio 2023, ndr). Tuttavia, non abbiamo ancora ricevuto alcun aiuto economico, eccetto un versamento di 13 euro e 83 centesimi da parte di AgriCat a fronte di un presunto danno». Con queste parole, Stefano Mordini, uno dei titolari dell'azienda agricola Mordini di Riolo Terme, nella zona collinare di Faenza, denuncia i mancati ristori promessi alle aziende a seguito degli normi danni subiti a seguito delle alluvioni registrate nella primavera 2023, quando piogge torrenziali e straripamenti hanno portato via interi terreni e colture. «Noi siamo in campagna, ci sono stati dei campi diventati irraggiungibili per diverso tempo, altri in cui effettuare procedure di bonifiche. Ci siamo arrangiati per quello che potevamo e per il resto ci siamo affidati a terzisti, abbiamo cercato di fare il possibile sperando poi nel rimborso», ha detto Mordini come riportato da diversi quotidiani nazionali.
Rimborsi mancati
Per quanto riguarda i ristori, attesi da oltre un anno, ha aggiunto: «Ci siamo rimasti malissimo, per non dir peggio, e oltre tutto non abbiamo ricevuto nessuna spiegazione su come sia stata calcolata questa cifra. Noi abbiamo fatto la domanda come indicato, ci è arrivata questa cifra ad oltre un anno di distanza dall’alluvione. È una beffa e senza davvero alcun chiarimento, nessuno ha delle risposte. Mi piacerebbe sapere come è stata calcolata la cifra».
Il tema dei rimborsi negati, o che vanno a rilento, è stato sollevato più volte dalle associazioni di rappresentanza. «Abbiamo ancora sotto gli occhi le immagini del disastro: c’è chi ha perso fino al 90 per cento del raccolto di albicocche per i ritorni di freddo e chi, in Romagna, ha visto trascinare via dalla furia dell’acqua piante e attrezzature. Siamo senza parole, ma soprattutto non comprendiamo le motivazioni», ha detto il presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, Marcello Bonvicini. Come ha riportato il Resto del Carlino, complessivamente sono state respinte otto domande su dieci. Migliaia di aziende in questi giorni stanno ricevendo una risposta di «diniego totale o parziale» da parte del fondo Agricat chiamato a vagliare le richieste. «Se il fondo mutualistico nazionale è stato istituito da Ismea proprio per risarcire i danni da gelo o alluvione, alla fine solo un numero esiguo di domande di risarcimento è stato accettato sulle 5mila presentate in regione, a fronte di oltre 30mila ettari di colture danneggiate», spiegano da Confagricoltura.
I danni delle alluvioni
Le perdite più importanti si sono registrate nella provincia di Ravenna, in cui le piogge hanno danneggiato 2mila aziende su oltre 6mila. Con il maltempo è andato perduto l'80 per cento delle produzioni agricole. E il paradosso è che nella stessa zona l’80 per cento delle domande è stato respinto. Solo due aziende su dieci hanno ottenuto il ristoro da parte del fondo, ma comunque i tempi sono lungi. I contributi arrivano «molto lentamente».
Coldiretti ha quindi chiesto un incontro urgente con i vertici di Agricat al fine di individuare soluzioni rapide che portino le imprese a ottenere il ristoro per i danni subiti. Il comparto ortofrutta e in particolar modo quello delle pere, avvisa il direttore di Coldiretti Emilia-Romagna, Marco Allaria Olivieri, «negli ultimi cinque anni è stato flagellato da una serie di eventi calamitosi che ne hanno messo a rischio la sopravvivenza».