Un ristorante nuovo per cenare sul lungomare di Cervia, aperto grazie alla collaborazione con l’imprenditore Claudio Amadori: si chiamerà Le Giare sul mare e si troverà nel contesto del Villa del Mare spa resort, pur rimanendo indipendente dall’hotel. L’apertura è prevista per il 14 aprile, e a coadiuvare la cucina sarà Andrea Giuseppucci, chef che ha fatto parlare di sé per la sua esperienza a La Gattabuia di Tolentino, purtroppo conclusa per via delle tragiche conseguenze del terremoto che cinque anni fa ha colpito i territori del Centro Italia. “Siamo molto motivati per questa nuova apertura”, commenta Claudio Amadori. E continua: “È il posto giusto, avevo bisogno di farlo crescere e di arrivare per gradi alla sua realizzazione”. Il ristorante sarà uno spin off di Alto, “dove continueremo a servire grandi drink e spirits, e ad accompagnare gli ospiti nell’arco della serata fino al dopo cena”.
Il locale comprenderà 40 posti a sedere, con apertura serale, ma dal venerdì al lunedì ci sarà anche la possibilità di pranzare. “Oggi siamo finalmente pronti, anche perché al timone della cucina c’è la persona giusta, giovane ma già maturo, uno chef con una filosofia di cucina che ho sempre amato e che oggi sono pronto a sposare per concretizzare il sogno che passa attraverso l’idea per poi arrivare alla follia”. Parole sognanti, quelle di Amadori, condivise anche da Giuseppucci, entusiasta della collaborazione, “Claudio Amadori è un vero talent scout, un ottimo imprenditore”. Classe ’92, Giuseppucci è stato chef e patron a poco più di 20 anni, per poi fare gavetta nelle grandi cucine francesi, al Noma e al St. Hubertus, oltre a una serie di esperienze significative che ha svolto consapevolmente lontano dai riflettori, concentrandosi solo sul lavoro.
Il menu che proporrà a Le Giare sul mare sarà ricercato, “con canoni estetici che si agganciano all’arte e al bello”. L’arte, infatti, è sempre stata una sua passione, che qui si tradurrà nel menu “Ritratti Italiani”, mentre “Romanzo Moderno” offrirà dei piatti più d’avanguardia. Non mancheranno omaggi a La Gattabuia, e alcuni piatti ormai divenuti dei classici per lo chef, come la Parodia dell’Insalata di Seppia, che sarà preparata però “con una visione completamente diversa, senza quell’allure provocatoria che ha caratterizzato i miei primi anni”. Il giovane cuoco è cresciuto, si sta evolvendo, e l’unico suo desiderio è quello di servire piatti buoni, elaborati con cura e capaci di valorizzare la materia prima, “voglio offrire un’esperienza di alta gastronomia, quella che ho imparato in questi anni di studio e allenamento del palato”. Studio e dedizione, “il primo motore di un bravo cuoco”.
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