New entry nella scena ristorativa capitolina, con un progetto che si basa sull’incontro prolifico tra diverse tradizioni gastronomiche, al timone della cucina lo chef romano Christian Spalvieri, classe ’89, che dopo alcune esperienze di rilievo a Londra nel gruppo di Gordon Ramsay, e in Italia, prima all’Alchimia di Alberto Tasinato, come suos chef di Davide Puleio (oggi a Roma, con il ristorante Pulejo), poi come chef di cucina a La Maison du Gourmet a Parma. Rientrato infine a Roma per questa esperienza al fianco di Yukari Vitti, volto e nome noti del settore, visto il passaggio come manager e sommelier di Taki, insegna di cucina giapponese in Via Marianna Dionigi sempre del Gruppo Vitti, che oggi torna a scommettere sulla cucina d’autore negli stessi spazi che hanno ospitato Taki Off. L’incontro prolifico tra Spalvieri e Yukari è alla base del menu che presta grande attenzione agli ingredienti e ai sapori italiani con varie incursioni tra prodotti e sapori giapponesi.
Il menu prevede quattro opzioni per ogni portata, mentre i percorsi degustazione sono tre: il primo prevede 3 portate, di cui due salate e una dolce, scelte dal cliente liberamente dalla carta; il secondo 5 portate legate alla tradizione con piatti più vicini al territorio e infine il terzo, sempre con 5 portate “a mano libera” con i piatti più personali e creativi dello chef. Tra i primi, i Plin al ragù di cortile, burro alle alghe e funghi fermentati, e lo Spaghettone cacio e gomasio, a ricordare la cacio e pepe per i suoi colori e per la sua idea di mettere insieme il pecorino con una spezia. In questo caso Christian ha pensato a una pasta lunga come lo spaghettone mantecato con il cacio e impreziosito, per quanto riguarda la parte aromatica, invece che dal pepe, da un pestato di alga nori, sesamo nero e radice di rafano. Su questo piatto Christian racconta “Non credo si possa definire una vera reinterpretazione della Cacio e Pepe classica, che anzi è un piatto con una sua storia e tante ricette che oggi possiamo definire d’autore. Direi forse che è più un gioco tra il pepe che si utilizza per il piatto romano classico e questo pesto sui generis, d’impronta orientale. Lungi da me fare una provocazione alla Cacio e Pepe rendendola modaiola! Per quanto mi riguarda è già perfetta così”. Tra i secondi di carne l’Agnello selezione Varvara in più servizi (alla brace, stagionato e allo spiedo) con crema d’aglio orsino, latte di pinoli e fondo al sambuco o Razza camouflage con friggitello farcito e latticello o ancora Rombo con beurre blanc alla senape,vignarola e cannolicchi. Per quanto riguarda i desserts Sesamo, ibisco, cioccolato e miele, Millefoglie con namelaka alla vaniglia, cremoso fondente e caramello salato e TiraMisò, con crema al miso, spuma di Marsala e cacao, un grande classico del fine pasto all’italiana con una nota di Giappone frutto anche del lavoro della pastry chef Alessia Trussardi
Vitti IL Ristorante by Christian Spalvieri – Roma – via Marianna Dionigi, 62 – 06 320 1750 – Profilo Instagram
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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