Continuano le presentazioni della guida Michelin, tornata alle grandi platee e agli omaggi in presenza. Per Spagna e Portogallo il galà approda al Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, Capitale del Design, e prossima Capitale Europea dello Smart Tourism con Bordeaux). La Penisola Iberica continua a crescere dal punto di vista ristorativo, ma la Rossa anche quest’anno non presenta grandi novità nella testa della classifica: nessun nuovo Tre Stelle, 4 nuovi Due Stelle in Spagna e 33 insegne premiate con un macaron in tutta la penisola. A questi si aggiungono i premi speciali e le Green Star, le Stelle Verdi. E l’arrivo del primo riconoscimento a un ristorante di Andorra, al ristorante Ibaya nelll’hotel Sport Hermitage a Soldeu (chef Francis Paniego).
A vantare le Tre Stelle sono ancora le stesse insegne dell’edizione passata, tutte in Spagna, AbaC – Barcelona, Lasarte – Barcelona, Quique Dacosta – Dénia, Arzak – Donostia / San Sebastián, Akela?e – Donostia / San Sebastián, Aponiente – El Puerto de Santa María, El Celler de Can Roca – Girona, Azurmendi – Larrabetzu, Martín Berasategui – Lasarte, DiverXO – Madrid, Cenador de Amós – Villaverde de Pontones.
Buone nuove sul fronte delle Due Stelle, con quattro novità che portano il numero di bistellati spagnoli a 33: Amelia, dell’argentino d’origine italiana Paulo Airaudo, cuoco nomade di base a San Sebastian ma con ristoranti in mezzo mondo, ma è qui che ha il suo main restaurant, oggi all’interno dell’hotel Villa Favorita, Smoked Room dell’hotel Hyatt Regency Hesperia Madrid (ma con ingresso indipendente) locale dall’anima clandestina che condivide lo spazio con Leña Madrid. Due soli tavoli e un unico menu degustazione – Todo es hum ovvero tutto è fumo – dove la brace e le affumicature sono protagoniste di una proposta sorprendente; Iván Cerdeño nel monumentale e storico Cigarral del Ángel di Toledo, ai margini del Tago; Voro, in un edificio separato dal Cap Vermell Grand Hotel di Canyamel, dove chef Álvaro Salazar, punta a creare una “gastronomia senza legami, impegnata con l’ambiente e le radici mediterranee”. Rimane a due Mugaritz di Andoni Luis Aduriz, tra i pià amati e controversi chef al mondo.
Aumenta anche il numero dei ristoranti che guadagnano la prima Stella: 27 in totale, fra cui Atempo a Barcellona, Casona del Judío e El Serbal a Santander, Auga e Sal a Santiago de Compostela.
Sono 5 i ristoranti che ricevono per la prima volta la stella in Portogallo – tra questi Cura a Lisbona e Vila Foz a Porto portando a 26 il numero complessivo dei locali monostellati, mentre rimane invariato a 7 il numero dei bistellati..
Per la prima volta in Spagna e Portogallo, la Michelin ha introdotto il premio per il migliore chef giovane e il premio per lo chef mentore. Il Michelin Award for Young Chefs, va al venticinquenne Mario Cachinero del ristorante Skina di Marbella, esponente della nuova cucina andalusa. Il Michelin Chef Mentor Award va a Martín Berasategui, uno dei grandi maestri della scena basca, alle spalle una carriera lunga mezzo secolo, vero maestro per generazioni di cuochi di tutto il mondo, con i suoi ristoranti ha all’attivo, oggi, 12 stelle Michelin (3 nel ristorante che porta il suo nome, 3 a Lasarte con la cucina dell’italiano Paolo Casagrande).
La Stella Verde, quella dedicata ai ristoranti più sostenibili, in grado di mantenere alti gli standard qualitativi pur cercando di limitare al massimo gli sprechi e ridurre il proprio impatto ambientale: a guadagnarsi il titolo quest’anno sono stati 8 locali (anche non stellati), fra cui El Cellar de Can Roca e Coque in Sagna e Esporão e Il Gallo d´Oro in Portogallo, che per la prima volta riceve questo riconoscimento.
SPAGNA
PORTOGALLO
ANDORRA
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