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Crazy Pizza apre in Kuwait. Continua l'avanzata di Briatore in Medio Oriente

Nuova apertura per Crazy Pizza, l'insegna luxury-pop di Flavio Briatore che continua a puntare sul Medio Oriente con l'apertura a Kuwait City

  • 21 Agosto, 2023

Ultima fermata Kuwait City, almeno per ora. È nella capitale dell’omonimo emirato che la premiata ditta Briatore-Costa ha portato la sua creatura più pop, quel Crazy Pizza che tanto ha fatto parlare di sé nei confini italiani, vuoi per le polemiche scaturite (e abilmente alimentate da Briatore stesso) per i prezzi delle pizze, vuoi per il cambio di claim, oggi home of the spinning pizza ovvero casa della pizza rotante, a sottolineare la centralità delle spettacolari acrobazie dei pizzaioli. Alla faccia di chi le considera un intrattenimento acchiappaturisti. Del resto l’insegna più giovane del gruppo Majestas non ha mai fatto mistero di rivolgersi a un pubblico di tutto il mondo, aprendo negli snodi turistici più esclusivi, e di considerare l’aspetto esperienziale come un punto di forza anche nelle attività di ristorazione.

Crazy Pizza e gli altri: l’impero Majestas di Flavio Briatore e Francesco Costa

Insieme agli altri marchi del gruppo, Billionaire e Twiga, cui si sono aggiunte le licenze di Cipriani e Cova, Crazy Pizza rappresenta un ramo del luxury dining ad alta vocazione internazionale. Che macina aperture e investimenti. Crazy Pizza, marchio nato del 2019 e arrivato in Italia nel 2022, continua intanto a piantare bandierine qua e là, rivolgendosi con particolare attenzione al Medio Oriente con una schiera di locali, alcuni gestiti direttamente e altri in licenza, alcuni già aperti, altri in fase di apertura nei prossimi mesi. Ultimo nato, dicevamo, quello di Kuwait City che conferma il consueto mix di materie prime italiane, intrattenimento, ambienti lussuosi (qui è l’architetto Michele Bönan a firmare il design), atmosfera divertente, rilassata, ed esclusiva. Come stupirsi? Se c’è un luogo al mondo in cui ogni cosa, anche la pizza, sa declinare il concetto di lusso, quella è la Penisola Araba. Gli Emirati con Dubai e Abu Dhabi, che per primi sono entrati, a gamba tesa, nel circuito del turismo del lusso, l’Oman e il Kwait, e oggi, in modo sempre più prepotente, l’Arabia Saudita, con le sue cattedrali nel deserto (e non è un modo di dire), le architetture futuristiche, i contrasti e i progetti avveniristici che si stanno sviluppando a supporto la Saudi Vision 2030.

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