Ristoranti e famiglie devono ridurre del 30% i rifiuti alimentari. Raggiunto l'accordo in Europa

20 Feb 2025, 12:50 | a cura di
Meno 30% di rifiuti alimentari entro il 2030 per famiglie e ristoranti: ecco gli obiettivi europei sugli sprechi in Europa

La presidenza del Consiglio europeo e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla revisione mirata della direttiva quadro sui rifiuti, che fissa gli obiettivi dell'Ue per la riduzione degli sprechi alimentari entro i prossimi cinque anni. Un accordo che, nello specifico, deve ancora essere confermato da entrambe le istituzioni prima di passare alla procedura di adozione formale. Un impegno ambizioso che nasce da numeri importanti dato che ogni anno in Europa vengono generati oltre 59 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari che rappresentano una perdita stimata di 132 miliardi di euro.

Ridurre gli sprechi alimentari a tutti i livelli

Quelli concordati dai legislatori sono obiettivi che non è difficile definire ambiziosi, ma che sono il frutto di riflessioni pragmatiche sulla necessità di mettere un argine alla produzione di rifiuti, sia per quanto riguarda lo spreco alimentare che il settore tessile. Entro il 2030, infatti, si dovrà attuare una riduzione del 10% dei rifiuti di lavorazione e produzione rispetto alla quantità media di rifiuti alimentari generati in questi settori nel periodo 2021-2023. A questo si aggiunge la riduzione del 30% pro capite dei rifiuti provenienti da commercio al dettaglio, ristoranti, servizi alimentari e famiglie rispetto alla quantità media di rifiuti alimentari generati in questi settori nel suddetto biennio. L'accordo prevede anche la donazione volontaria di cibo invenduto e sicuro per il consumo umano come aspetto importante della riduzione dei rifiuti alimentari.

Cosa succede ora

Si tratta di obiettivi stabiliti per la prima volta a livello europeo che hanno il fine di creare sistemi alimentari più sostenibili all'interno dell'Ue. L'accordo provvisorio dovrà ora essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento prima di essere sottoposto a revisione linguistica. Una volta adottato formalmente, gli Stati membri avranno fino a 20 mesi per aggiornare le loro leggi nazionali in modo da seguire le nuove regole. Alla Commissione europea spetterà il compito di rivedere e valutare diversi aspetti della direttiva quadro sui rifiuti. Tra questi il ruolo della produzione primaria nei rifiuti alimentari, l'impatto dei cambiamenti nei livelli di produzione e i possibili obiettivi aggiornati (entro il 2027) sulla riduzione dei rifiuti alimentari per il 2030 e il 2035.

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