Lo scontrino-gate della scorsa estate si ripete. Il caso di questi giorni è un ristorante di Arezzo che ha fatto pagare il taglio della torta (acquistata dalle festeggiate in pasticceria) 4,50 euro a persona, per un totale di 58 euro. Il punto, però, non è il costo extra, ma la poca trasparenza da parte dei ristoratori, che hanno sì il diritto di guadagnare su un servizio, ma anche il dovere di dichiarare prima il prezzo.
Il diritto al taglio come il diritto di tappo
A raccontare l’episodio è stata un’imprenditrice aretina su un sito dedicato alla città, dove ha spiegato che lo scontrino finale si è rivelata un’amara sorpresa: la bufera social non si è fatta attendere, ma tra i tanti utenti che hanno commentato l’accaduto c’è anche chi ha preso le parti del ristorante, citando l’analogo diritto di tappo, la pratica – socialmente accettata – di pagare il servizio di apertura del vino anche nel caso di una bottiglia portata da casa. Si paga l’esperienza dei camerieri, il loro tempo, il lavaggio dei bicchieri: perché per una torta dovrebbe essere diverso?
Culturalmente, non è semplice da comprendere. Il compleanno è un’occasione speciale, portare la torta al locale è un’abitudine consolidata, da concordare prima con il ristoratore: basta conservare lo scontrino per dimostrare che non si tratta di un dolce casalingo e tutto procederà per il meglio. Il servizio, seppur diverso da quello richiesto per il vino - che sottintende una preparazione dei camerieri ben diversa – va tenuto in considerazione, così come l’uso e il lavaggio di piatti e forchettine.
La trasparenza verso il cliente
Per noi italiani è un qualcosa di scontato, si tratta di empatia e niente più: sono occasioni speciali che capitano di rado e ci si aspetta comprensione da parte della proprietà. C’è da dire, anche, che oltre al costo del servizio, un ristoratore deve considerare il mancato guadagno del dolce, che sicuramente non verrà ordinato. Insomma, così come esiste il diritto di tappo, può esserci anche il diritto di taglio, che va a contemplare risorse e costi impiegati per la distribuzione della torta tra i commensali. Certo, 4,50 euro a persona sono un po’ eccessivi, ma non sta a noi fare i conti in tasca ai ristoratori: le attività, però, devono comunicare con un bel po’ di anticipo ogni eventuale esborso in più da parte del cliente.
Cari ristoratori, fate pure ciò che serve per far quadrare i conti, ma ricordate di mettere a parte il cliente per evitare momenti di grande imbarazzo. E poi, meglio tenere sempre a portata di mano quella dose di empatia che contraddistingue il servizio all’italiana, e che può regalare un momento di spensieratezza a tante famiglie.