Distributori automatici e gastronomia
C'era da aspettarselo. La moda dell'on deman in campo gastronomico sembra destinata a durare ed evolversi ancora a lungo. Nel 2016, c'era stata la macelleria automatica a Parigi, nell'estate 2017, sempre in Francia, il distributore di ostriche h24, e poi ancora quello stesso anno, la macchina di mini bottiglie di Moet da 200 ml. E questi sono sono alcuni esempi di esperimenti – non sempre ben riusciti – fatti da commercianti e produttori per offrire un nuovo tipo di servizio. Una novità che incontra spesso la resistenza di chi teme una lenta sostituzione delle macchine alla figura del negoziante, ultimo baluardo di un costume culturale che fa della spesa quotidiana un momento di socializzazione e contatto umano importante, reso sempre più precario dai ritmi sostenuti di una città moderna.
Il distributore automatico di Prosecco a Londra
Adesso è la volta del distributore di Prosecco, installato la scorsa settimana a Londra al posto di un vecchio bancomat (ma già rimosso), in Glouchester Street, a pochi passi da Victoria Station. Il suo nome è Automatic Prosecco Machine (APM) ed è un macchinario da una catena di enoteche londinesi, la Vagabond Wines, presente con 8 punti vendita in tutto il territorio cittadino.
Distributore automatico di Prosecco: come funziona
La novità è stata lanciata sui canali social dell'azienda, con un video dimostrativo che mostra il funzionamento della macchina. Niente fontana di bollicine: APM distribuisce un calice di Prosecco alla volta, non di più, “per trasmettere un segnale di moderazione nei consumi”. Un'invenzione che dimostra, ancora una volta, l'amore degli inglesi per il Prosecco, ulteriore conferma della potenza di questo vino nel mercato internazionale.
La risposta del Consorzio
Il Consorzio di tutela del Prosecco Doc, però, nutre qualche riserva circa la questione del vino on demand. È infatti intervenuto in merito il Presidente Stefano Zanette, che ha definito il progetto una vera “frode nei confronti dei consumatori inglesi”, ma soprattutto un serio danno di immagine per la denominazione. Tanto che da Treviso è partita subito una contestazione circa “l'illegittimo riferimento alla denominazione Prosecco apparso sul distributore”, rimosso dopo pochi giorni. Il Consorzio ha confermato di voler agire in futuro per vie legali contro chiunque vorrà vendere bollicine alla spina etichettate come Prosecco, in Italia o all'estero, “cosa non ammessa in alcun modo dal disciplinare vigente”.