L’avocado è uno dei frutti tropicali più noti del momento. Oltre a essere stato il cibo più instagrammato nel 2017, è anche un ingrediente versatile utilizzabile in moltissime ricette (dall’avocado toast al guacamole, o alla tataki di tonno con avocado) e declinabile in tante forme: a fette, in salsa o in crema.
Ma come va lavorato l’avocado in cucina per non rovinarlo e conservare le sue proprietà organolettiche? Si parte sicuramente dalla pulizia: va sbucciato in un certo modo. Come il kiwi, l’avocado va pulito con l’aiuto di un cucchiaio con cui incidere la polpa. Ma andiamo per step.
Una grande premessa da fare è quella del grado di maturazione dell’avocado. Se ci troviamo davanti a un frutto nel punto di giusta maturazione, sarà più agevole utilizzare un cucchiaio o un cucchiaino per estrarre la polpa, in seconda battuta si dovrà utilizzare un coltellino ma lo sconsigliamo dato che il frutto, se non del tutto maturo, non esprime al meglio le sue caratteristiche e si avranno delle difficoltà anche a eliminare il nocciolo.
Se l’avocado è abbastanza maturo, si può sbucciare da intero senza tagliarlo. Dopo averlo lavato, incidere con un coltellino la parte estrema del picciolo e tirare via la buccia aiutandosi con indice e medio, oppure con un coltellino per sfilarla totalmente via.
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