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Carlos Bitencourt ha sempre avuto le idee ben chiare. La sua voleva essere una proposta diversa dal solito, che mescolasse le tipiche atmosfere brasiliane al gusto italiano, il tutto unito a uno stile di caffetteria contemporaneo. La sua avventura con Cafezal, torrefazione e caffetteria di Milano, è iniziata nel 2018, ma di passi l’ingegnere italo-brasiliano in questi anni ne ha compiuti moltissimi. Oggi, l’insegna conta tre sedi ma l’obiettivo è quello di consolidarsi sempre più sul territorio milanese, per poi espandersi in altre città italiane ed europee.
Cafezal, Corso Magenta
Cafezal a Milano: tre sedi in cinque anni
Un anno fa è arrivata la doppietta. Un altro punto vendita, molto diverso e più strutturato, in viale Premuda: si chiama Cafezal – Coffee Hub ed è uno spazio di quasi 500 metri quadri che comprende caffetteria, cucina, impianto di torrefazione, magazzino, laboratorio, “insomma, tutto il mondo Cafezal” spiega Carlos. C’è anche una scuola di caffè, “teniamo molto alla formazione, bisogna preparare i baristi del futuro, che saranno i veri innovatori”, e poi un Members Club, “per coinvolgere i clienti e avvicinarli sempre di più al settore dell’oro nero” oltre all’area co-working. Ma non finisce qui: due mesi fa è arrivato il terzo punto vendita della torrefazione, in corso Magenta, “un locale di 50 metri quadri dall’estetica anni ’20 dove abbiamo inserito sia una macchina espresso d’epoca a leva, sia una più d’avanguardia per le singole origini più pregiate”.
Cafezal - Coffee Hub
L’offerta di Cafezal
Ad accomunare le tre insegne, l’attenzione ai caffè monorigine, sui quali Carlos ha puntato tutto fin dal principio (il nome stesso dell’insegna, in portoghese, significa “piantagione di caffè”). Non manca, però, una miscela della casa, “volevo un blend che fosse identificativo di Cafezal, preciso ma non troppo complesso come gusto”. Ed è proprio la miscela la più richiesta nei locali, “probabilmente perché è la più economica, €1,50 a tazzina”, ma ci sono anche tanti monorigine brasiliani in carta, “e una bella selezione di caffè etiopi”. Se l’espresso resta il preferito dei clienti, il caffè filtro continua a radunare seguaci: il più in voga è quello con metodo V60, “per cui solitamente usiamo dei caffè dal Panama, più floreali”. Ma nel resto della città cosa succede? “Una crescita c’è stata sicuramente, ma i veri progressi nel mondo del caffè italiano si vedranno tra 4-5 anni, ora stiamo gettando le fondamenta”.
Il futuro di Cafezal, oltre i confini milanesi
L’oro nero è al centro di tutto, ma l’intera offerta in questi anni è cresciuta. A cominciare dalla pasticceria, “da settembre avremo un nuovo menu, nel frattempo stiamo lavorando bene con i pasticciotti e i pasteis de nata” i tipici dolcetti portoghesi a base di sfoglia e crema pasticcera. Nel Coffee Hub c’è poi una cucina più articolata, oltre a una bella offerta di cocktail al caffè, mentre in corso Magenta viene proposto anche il brunch. Un progetto portato avanti da uno staff di 22 persone, che si è inserito sempre di più anche nel comparto Horeca, “riforniamo Pan’, la bakery giapponese, e gli hotel del Gruppo Giacomo”. L’obiettivo? “Consolidarci ancora come brand di caffetteria moderna a Milano, per poter far crescere il business fuori, a partire dalle grandi città italiane, ma anche in Europa”. Continuando a mietere successi nel capoluogo meneghino, “a piacere è l’offerta del caffè, ma prima di tutto lo stile: si respira un’aria internazionale, molto latina, nell’estetica e nel gusto. La nostra tostatura, per esempio, non è troppo chiara e acidula, ma media e rotonda”. E poi un servizio gentile e informale, che mette tutti a proprio agio, “un ambiente caldo, con un design diverso da quello che caratterizza la maggior parte delle caffetterie specialty, più improntante a un gusto nord europeo”.
Cafezal – via Solferino, 27 – viale Premuda, 14 – Corso Magenta, 96 - cafezal.it/
