Bruxelles diventa l'epicentro delle proteste degli agricoltori, che ormai da settimane interessano i paesi di mezza Europa - Italia inclusa - contro la Politica agricola comune (Pac), il Green Deal (il pacchetto di provvedimenti per la transizione ecologica), contro gli aiuti all'importazione del grano ucraino, la cancellazione delle agevolazioni per l'acquisto di carburante e l'Irpef agricola. Oltre milletrecento trattori, arrivati soprattutto da Belgio, Francia e Germania, hanno invaso la città, bloccando diverse strade, in particolare in prossimità del quartiere europeo, dove si sono riuniti i leader dell'Unione per il Consiglio straordinario. Montagne di letame scaricato in strada, barricate, incendi e vandalismo sono i risultati di una durissima giornata di proteste che ha messo quasi a fuoco la capitale belga.
Il tema non era all'ordine del giorno del Consiglio, ma la sequenza di eventi e soprattutto il timone che il vento della rivolta, su cui soffiano partiti di estrema destra e populisti, continui a crescere ha imposto alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen di fare qualcosa. Insieme al belga Alexander De Croo, presidente di turno dell'Ue, e il premier olandese Mark Rutte ha incontrato una delegazione di agricoltori. «È giusto dire - ha detto la presidente - che i nostri agricoltori hanno dato prova di resilienza. Possono contare sul sostegno dell'Ue». Poi la promessa di ridurre gli oneri amministrativi che gravano sul settore. Un primo passo per il Consiglio, ma per i manifestanti non sembra bastare.
Le proteste degli agricoltori a Bruxelles
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— Natasha Foote (@NatashaFoote) February 1, 2024
In città, fin dalla mattina di giovedì 1° febbraio, si sono registrati blocchi, lanci di uova, roghi e momenti di tensione: gli agricoltori hanno abbattuto una delle sculture storiche presenti a Place du Luxembourg, risalente al 1872, davanti alla sede del Parlamento europeo. La statua, che fa parte del complesso monumentale John Cockerill, in memoria del pioniere dell'industria siderurgica e della ferrovia in Belgio - come riporta in un video la giornalista Natasha Foote sul suo account X - giace a terra sul prato al centro della piazza, circondata da nuovi roghi appiccati questa mattina e alimentanti con legna e pneumatici. Secondo quanto riporta l'Ansa, invece, su un'altra statua del monumento è stato affisso il cartello: "People of Europe, say no to despotism".
Polizia e strade bloccate
Bruxelles, strada che costeggia il Parlamento Europeo, così da stamattina. Per entrare in PE c’è una coda impressionante e metà degli ingressi sono chiusi. C’è polizia ovunque, le strade sono tutte bloccate e sull’esplanade (lo spiazzo antistante) ci sono gli agenti con gli… pic.twitter.com/Qt6yGu7Vz2
— Francesca Donato (@ladyonorato) February 1, 2024
L'Eurodeputata Francesca Donato ha ripreso in un video la strada di Bruxelles che costeggia il Parlamento Europeo, dove si susseguono in fila centinaia di trattori. "Per entrare nel Parlamento europeo - scrive su X - c’è una coda impressionante e metà degli ingressi sono chiusi. C’è polizia ovunque, le strade sono tutte bloccate e sull’esplanade (lo spiazzo antistante) ci sono gli agenti con gli idranti".
Dopo il lancio di bottiglie e uova, la polizia si è schierata in tenuta anti-sommossa dietro alle transenne posizionate lungo il perimetro dell'Europarlamento e ha azionato gli idranti. La polizia ha steso anche del filo spinato. I manifestanti, presenti nelle vie adiacenti all'Eurocamera con centinaia di trattori, hanno fatto esplodere anche numerosi petardi al grido di "Senza agricoltori non c'è agricoltura".
Proteste in tutta Italia
Anche nel nostro paese continuano le proteste dei trattori. Presidi e manifestazioni si stanno svolgendo lungo tutta la penisola. In Sicilia, la protesta arriva sia nelle zone montane sia al mare. Se a Mazara del Vallo i trattori hanno raggiunto il porto, nelle Alte Madonie 500 mezzi agricoli e altrettanti lavoratori del comparto hanno attraversato le principali strade dei comuni, partendo dal ponte di Resuttano (Cl) e passando per Alimena, Bompietro e Petralia Soprana (Pa). In Sardegna, invece, continuerà almeno fino a sabato il presidio di un gruppo di pastori e agricoltori sardi che da tre giorni e due notti, con i trattori, protestano davanti al molo dogana del porto di Cagliari. I promotori dell'iniziativa non escludono di proseguire fino a lunedì prossimo, a seconda di quanto faranno i manifestanti nelle altre regioni d'Italia.
Prosegue per il terzo giorno a Melegnano, alle porte di Milano, la protesta coordinata dal movimento "Riscatto agricolo". Stamani sono stati organizzati lungo la strada Binasca tra il casello dell'Autostrada del Sole e il primo ingresso di Melegnano, arrivando da Milano, lungo la statale via Emilia, due blocchi stradali di circa mezz'ora. I manifestanti presenti sono circa 150 con un'ottantina di trattori.
Nel frattempo, nel foggiano è stata organizzata una tavola rotonda dal sindaco di Torremaggiore, Emilio Di Pumpo, che incontrerà una delegazione di agricoltori, alla quale hanno partecipato anche altri sindaci di comuni foggiani.
Altri agricoltori, che dal 30 gennaio stanno protestando con centinaia di trattori davanti al casello dell'A1 Valdichiana, si sono riuniti in corteo sulla viabilità esterna all'autostrada e hanno intasato la rotatoria spartitraffico davanti allo svincolo, causando dei rallentamenti ai veicoli. Le manifestazioni proseguono anche in Basilicata. Questa mattina i trattori, una trentina, provenienti dalla strada statale 96 Matera-Altamura, hanno attraversato la città dei Sassi, rallentando il traffico cittadino. La protesta si sposterà a Potenza, dove è in programma una riunione straordinaria del Consiglio regionale della Basilicata, che affronterà anche il tema al centro della protesta.
Il focolaio greco
Centinaia di trattori e veicoli agricoli sono confluiti di fronte ai cancelli della Fiera agricola di Salonicco, inaugurata giovedì 1° febbraio, come forma di protesta degli agricoltori greci, che hanno deciso di radunarsi per denunciare le difficoltà del settore. Allevatori, agricoltori e apicoltori, come riporta l'agenzia Ana-mpa, si sono dati appuntamento nel centro della seconda città della Grecia, dove è situata la Fiera agricola, non lontano dalla celebre Torre Bianca sul lungomare.
I lavoratori che hanno aderito all'iniziativa provengono soprattutto da regioni della Grecia settentrionale, come Serres, Emazia, Pieria, Lagada, penisola Calcidica ed Epanomi e la protesta dovrebbe durare fino alla fine della Fiera agricola, questa domenica. Ad animare le proteste è soprattutto l'aumento dei costi di produzione, giudicato insostenibile dai manifestanti, come quello per l'elettricità, la benzina e le forniture agricole. Gli agricoltori progettano di consegnare un documento, in cui vengono spiegati i motivi della protesta, a una sede del ministero degli Interni a Salonicco per farla recapitare all'ufficio del premier Kyriakos Mitsotakis.