Una macchina per il caffè storica, caffè specialty, libri stampati in modo artigianale: il tempo ritrovato. Ha aperto a Torino al Quadrilatero, a pochi passi dal gran mercato di Porta Palazzo, Pressato Coffee and Books. Via Bellezia è una delle vie un po’ segrete della vecchia Torino, intitolata al primo sindaco della città nel Seicento, Gian Francesco Bellezia: è stato il sindaco della peste del 1630, proprio quella del Manzoni, che fece 8000 vittime, e lui non abbandonò mai la città. Qui in un palazzo storico al n16b, Palazzo San Liborio, nel Medioevo sede del Tribunale dell’Inquisizione (e nel cortile, sono stati ritrovati mosaici di una domus romana) è stato appena inaugurato uno spazio votato allo specialty coffee e all’editoria indipendente, ma anche all’arte.
Pressato Coffee and Books: l'idea
Pressato – niente a che vedere con le “solite” librerie con banco caffè - nasce per iniziativa di due amici e imprenditori, Nello Russo e Diego Moriondo, uniti dalla passione per il caffè e per l’editoria artistica. L’ideatore è Nello Russo, torinese di origini napoletane, che ha alle spalle una carriera decennale come art director in studi di design, agenzie di pubblicità e case editrici tra Italia, Germania e Stati Uniti e ha guidato l’Archivio Tipografico di Torino dal 2012 al 2022. Diego Moriondo, con un expertise nel marketing per la moda, è entrato come socio, entusiasta di un concept che fa dialogare due mestieri in cui Torino si distingue da sempre: l’arte di fare il caffè e l’arte di fare i libri (l’elenco delle stamperie storiche e delle case editrici nate in città è lungo, a cominciare da Utet ed Einaudi)
Le mostre d'arte e i libri
Per l’arte in senso stretto, attualmente Pressato (nome azzeccato, sia per il caffè che per la stampa a caratteri mobili pressione è essenziale) attualmente (fino al 7 dicembre) c’è la mostra “Close up and private” di Sergei Sviatchenko, origini ucraine naturalizzato danese, considerato uno degli artisti del collage più influenti al mondo, che racconta il suo ultimo progetto dedicato all’esplorazione della moda e dell’arte contemporanea, tra fotografia e collage.
L’idea è di proporre una mostra ogni due/tre mesi. “La prossima- racconta Russo - presenterà il processo produttivo intorno a un libro di Daniele Catalli di cui ho fatto l’ingegnerizzazione tipografica (e ora un editore ha comprato la sua idea e lo produrrà). In mostra ci saranno suoi bozzetti, i miei prototipi per la produzione, le fustelle, le lastre di stampa”.
In fatto di libri ci trovate i libri-gioiello dell’editrice milanese Henri-Beyle, i libri-teatrino di Catalli, edizioni numerate: niente editoria industriale, per intenderci, ma solo libri realizzati con tecniche di stampa analogiche e artigianali come, per esempio, la stampa letterpress. E non a caso gli arredi sono vecchi cassetti tipografici dei tempi dei caratteri mobili riconvertiti in tavoli e credenze, uno luogo ideale anche per il coworking.
Il caffè
Lo spazio caffetteria è intimo e raccolto: il caffè specialty è della piccola torrefazione Dropstery di Maurizio Galiano, che gestisce la caffetteria Gocce di cioccolato (2 tazzine e 2 chicchi nella Guida Bar d’Italia del Gambero Rosso). Galliano, coproprietario di una piantagione in Honduras, coltiva caffè bio nel rispetto dell’ecosistema e della manodopera locale e garantisce una lavorazione sostenibile e trasparente dal chicco fino alla tostatura. E il caffè - specialty da Kenya, Colombia e Honduras - viene preparato con una storica Faema e61, un piccolo gioiello, in perfetta armonia con l’atmosfera vintage del posto. Ma Nello Russo - che arriva da una famiglia di ristoratori – prepara anche un buon caffè filtro. Il suo obiettivo, spiega, è la “la qualità: un lavoro creativo e di qualità sul libro d’artista, fatto a mano, pubblicato da editori indipendenti in edizione limitata, unito a un caffè specialty di alta qualità”.
La birra
Oltre al caffè, vocazione primaria, c’è la birra di Biova, birrificio torinese che integra un progetto di economia circolare utilizzando il pane invenduto per fermentare la birra, ci sono sfizi dolci e salati di piccoli artigiani del quartiere, per la colazione, per una pausa, per il pranzo in uno spazio rilassante, piacevole. Dove tutto è un po’ più lento, più tranquillo, ispirato a uno spirito di sostenibilità, di autenticità, di cose fatte con cura e senza fretta. Il tempo ritrovato appunto: per il tempo di un caffè o molto di più, bella idea.