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THE BEST IN ROME & LAZIO
Parzialmente graziata da una permanenza in zona gialla finora mai messa in discussione, Roma sta vivendo la seconda ondata della pandemia nel limbo di un’emergenza sanitaria che non può essere ignorata, ma con la voglia di andare avanti. Situazioni come queste impongono grande elasticità. Lo sanno bene i ristoratori che ormai da mesi si trovano a confrontarsi con un contesto molto diverso rispetto al passato: senza poter contare sul turismo, sono soprattutto le attività del centro città a lamentare il calo più preoccupante. Mentre le limitazioni d’orario hanno determinato un necessario ripensamento dell’offerta gastronomica, all’insegna di quelle formule che meglio si adattano a essere spalmate nell’arco dell’intera giornata (ma rigorosamente non oltre le 18). E chi ha saputo rinsaldare il rapporto con il quartiere ha intrapreso la strada più efficace in attesa di tornare alla normalità.
Prati Rione Gastronomico. Il progetto
Prati è un quartiere capitolino che ha sempre vissuto della convivenza tra dimensione residenziale, uffici e turismo (leggasi San Pietro e Musei Vaticani). Il rione è storicamente il più recente di Roma: solo negli ultimi decenni dell’Ottocento si procede con massicci interventi urbanistici che cambiano il volto di un’area fino a quel tempo (e già all’epoca dell’impero romano) prevalentemente votata alla produzione agricola. Anche su queste origini rurali, oltre che su un presente che ha visto il quartiere popolarsi di un bel numero di attività gastronomiche, si imposta il progetto di Guido e Francesco Anastasio Pugliese, fratelli già noti nel panorama della ristorazione romana, che scommettono proprio sulla vocazione rionale della loro nuova insegna, ribattezzata emblematicamente Prati Rione Gastronomico. C’è l’ambizione di farne un salotto gastronomico per chi abita e vive il quartiere, sul modello che fu Settembrini, non distante dal nuovo nato.
Gli spazi – affacciati su piazza Mazzini – ci sono, le idee pure. Prati è un locale progettato dallo studio di architettura Gentili & Partners, e può contare su trecento metri quadri articolati in due ambienti distinti, ma complementari, che incarnano le due anime del progetto, gastronomia e cucina insieme per vivere tutta la giornata (quando i tempi lo consentiranno l’idea è quella di stare aperti dalle 7 del mattino alle 2), 7 giorni su 7.
Gastronomia e cucina. Dal pane al menu d’autore
Si parte con la colazione, per proseguire con la proposta veloce e informale della gastronomia che è pure forno, tavola calda, pasticceria, e cambia pelle di continuo; accanto, il ristorante vive a pranzo e cena, con l’impostazione di una tavola moderna e spigliata. Per la creazione del team di sala e cucina ci si è avvalsi della consulenza dell'agenzia di comunicazione Cultivar. In gastronomia, pane e pizza giocano un ruolo centrale: al forno c’è Federico Massimo Stocchi, quarta generazione del Forno degli Amici, che si preoccupa di tutta l’offerta lievitata.
Dunque cinque tipologie di pane, proposto anche per colazione con le marmellate di produzione artigianale (o, per chi preferisse la colazione salata, con mozzarelle di bufala selezionate da caseifici di qualità), pizza in pala e pizze al padellino. Ma anche lievitati di pasticceria dolce e salata, quest’ultimi perfetti da farcire con affettati e formaggi disponibili al banco, da ordinare anche per pranzo o aperitivo, insieme agli sfizi del giorno proposti dalla gastronomia.
Nella cucina del ristorante, invece, si muove Saverio Pasquali, giovane chef che in città ha già militato nella brigata di Pipero ai tempi di Luciano Monosilio (ma vanta anche un passaggio a L’Olivo di Capri, e diverse esperienze nelle cucine di trattorie romane). Al momento il ristorante lavora solo a pranzo, in attesa di proporre il menu ideato per il servizio serale. Ma la personalità dello chef (che presiede anche l’offerta di cucina della gastronomia, con una serie di proposte in cocotte e tajine) è già dichiarata nella prima carta del pranzo, tra manzo marinato con zucca e tartufo nero, pasta fresca con rigaglie di pollo, colombaccio con cacao e mele. Completano l’offerta il lavoro sulla miscelazione affidato a Rocco Nardozzi (anche in abbinamento ai piatti del ristorante), e la vendita al dettaglio dei prodotti, che incarna l’anima più immediata della gastronomia, aperta no stop dalle 7 alle 18 per acquistare pane e prodotti di pizzicheria.
La città che si muove
L’avventura è iniziata in piena pandemia, da qualche settimana, nonostante i tempi che corrono. Segno che ancora c’è chi è pronto a credere nella ripartenza della città. Non è un caso che, non troppo distante da piazza Mazzini, le ultime settimane abbiano battezzato anche l’esordio di un altro esperimento da seguire: in via Belli, Carter Oblio è l’anagramma di Ciro Alberto Cucciniello, alla prima esperienza da patron chef dopo un passato alla guida della cucina di Settembrini e una formazione importante presso il Combal.0 di Davide Scabin.
Prati Rione Gastronomico – Roma – piazza Mazzini, 5 - 06 8117 4506 – pagina Fb
foto di Alberto Blasetti